Dakar 2017: tripletta Peugeot nella gara più dura del mondo!
17.01.2017 - in

Dakar 2017: tripletta Peugeot nella gara più dura del mondo!

Se c’è una gara che ben rappresenta l’adrenalina dei motori, beh questa è la Dakar, il rally raid più duro e più famoso al mondo. Sarà forse per questo che è il secondo evento motoristico al mondo, dopo la Formula 1 e quest’anno ha registrato numeri impressionanti per ore di trasmissione televisiva, giornalisti accreditati, pubblico sul percorso e visualizzazioni del sito ufficiale.

Un numero vale su tutti: delle 93 auto alla partenza, solo 57 hanno completato il percorso.

Dakar 2017

Anche io e Giulia naturalmente l’abbiamo seguita, rimanendo a bocca aperta davanti a immagini, tweet, fotografie da togliere il fiato. Millennials e X Generation, gli anni non contano:

l’adrenalina non ha età, il brivido del rischio cattura tutti, indistintamente e la Dakar è davvero un’impresa da tenere tutti col fiato sospeso.

Nell’era di Netflix, in cui non si va a dormire la sera per guardare ininterrottamente tutte le puntate dell’ultima serie caricata, beh la Dakar vince su tutto e nel corso di queste due settimane anche noi non abbiamo saputo resistere al suo fascino.

Ma se la Dakar è LA gara, allora Stephane Petheransel è l’uomo simbolo e la Peugeot 3008 DKR è LA macchina.

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Dopo il successo dello scorso anno, che ha segnato il ritorno del leone alla Dakar, Peugeot ha schierato alla partenza della Dakar 2017 quattro equipaggi: Peterhansel/Cottret, Loeb/Elena, Despres/Castera, Sainz/Cruz e, all’arrivo, i primi tre erano sul podio: una tripletta storica!

La gara

Gli equipaggi hanno attraversato Paraguay, Bolivia e Argentina, hanno incontrato ogni tipo di  terreno e di condizioni atmosferiche con temperature arrivate fino a 45°, hanno percorso 8.823 km di cui 4.093 cronometrati in 12 tappe, di cui ben 9 vinte proprio da Peugeot: 5 per Loeb/Elena, 3 per Peterhansel/Cottret e 1 per Despres/Castera.

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Un’edizione che ha visto numerosi colpi di scena e che si è conclusa con la tredicesima vittoria per Stéphane Peterhansel, soprannominato Mr. Dakar, non a caso visto che ha vinto 6 volte in moto e 7 in auto. Il navigatore, Jean-Paul Cottret, stabilisce così il nuovo record di vittorie tra i copiloti.

Gli uomini

Dopo quasi 9.000 km e 12 giorni di uno spettacolare duello, a 5 minuti e 13 secondi di distanza, arriva la coppia Sébastien Loeb/Daniel Elena che, alla loro seconda partecipazione alla Dakar, hanno dimostrato di avere tutto quello che serve per conquistare il podio, magari l’anno prossimo! Purtroppo quest’anno un guasto al motore nella tappa 4 è costato 26 minuti che si sono rivelati decisivi sul traguardo.

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Arrivati settimi l’anno scorso Cyril Despres e David Castera, hanno assaporato il gusto del podio, che avevano già conosciuto in moto (5 vittorie per Cyril e un terzo posto per David) e torneranno l’anno prossimo per provare ad ostacolare Mr. Dakar.

Sfortunatamente l’equipaggio Sainz/Cruz non è riuscito a terminare questa Dakar: costretti al ritiro dopo aver cappottato nella tappa 4 poichè non sono riusciti a riparare la vettura nei tempi stabiliti.

Non possiamo non citare il miglior equipaggio italiano che è quello dei gemelli De Lorenzo (Toyota), 31° a 21 ore e Gianluca Tassi, primo italiano con disabilità a concludere la Dakar al 42° posto finale.

La macchina

La Peugeot 3008DKR ha raccolto l’eredità della 2008DKR, vincitrice dell’anno scorso, in modo trionfale! Basata sul nuovo SUV di serie, il designer Sebastien Criquet le ha dato linee estreme, quelle di un leone pronto a scendere in campo appunto! Il francesce ha inserito anche due elementi rari, almeno per una macchina che deve affrontare un rally raid: prima di tutto l’aria condizionata e poi l’ergonomia “uomo-centrica”, vista nella 3008 di serie che Giulia ha già provato.

Ma questo è stato anche il primo anno in assoluto in cui un’auto elettrica è riuscita a completare la Dakar! Acciona è un’azienda spagnola che aveva già provato nelle due precedenti edizioni senza riuscirci ma quest’anno è riuscita nell’impresa con un un motore da 355 cavalli e 800 Nm di coppia, la trazione integrale (tradizionale e non elettrica) e  un cambio sequenziale a sei rapporti. Ad alimentare il tutto, un pacco batterie da 150 kWh con autonomia di 200 chilometri con una carica e il sistema di ricarica rapida da 150 kW per un rifornimento completo in un’ora.

Infine non si può non citare la PanDakar: è la prima volta che un’auto italiana arriva in fondo al rally più impegnativo al mondo. La PanDakar deriva da una Fiat Panda 4×4 Cross, ha un 2.0 turbodiesel da 180 CV di serie e ha trasmissione, ammortizzatori e pneumatici modificati per sopportare le sollecitazioni estreme della competizione. L’impresa è stata portata a termine dal team Orobica guidato dal bergamasco Giulio Verzetti e Antonio Cabini, il navigatore. 

E gli altri?

Ma la Dakar non è solo auto e, tra le moto, quella di quest’anno è un’edizione che farà storia: Sam Sunderland su KTM diventa il primo britannico ad aver vinto la Dakar e per la casa austriaca si tratta della sedicesima vittoria consecutiva!

Anche per i camion entra nella leggenda il team Kamaz che conquista il quattordicesimo trionfo in vent’anni con Eduard Nikolaev che tiene dietro Smitry Sotnikov, sempre per il team Kamaz.