
Eliminare le grid girls? Ma mi faccia il piacere!
Liberty Global, nuovo proprietario americano della Formula 1, ha in programma grandi cambiamenti per la massima serie automobilistica. L’investimento è costato parecchio e bisogna massimizzare utili e margini. Ma non ci sono in vista solo interventi in campo economico e finanziario, ci sono anche quelli di marketing. Hanno già modificato il logo della Formula 1 per dare un chiaro segnale di taglio col passato, hanno già iniziato ad “attirare” VIP ai box in occasione dei gran premi, adesso è la volta delle iconiche “grid girls”. Secondo Ross Brawn offrono uno spettacolo “retrogrado e maschilista” e si sta valutando l’opportunità di toglierle dallo schieramento di partenza. Già bandite dal WEC, siamo sicuri che ci sia proprio bisogno di questo cambiamento anche in Formula 1?
Cosa ne pensano le donne?
Sono una donna, seguo le auto, un ambiente maschile e maschilista e mi occupo di finanza, un ambiente forse ancora più maschile e maschilista. Le ombrelline esistono dagli anni ’60 e la Formula 1 è indissolubilmente legata a queste figure che riparano dal sole o dalla pioggia i piloti prima che si spengano i semafori. Non mi sono mai sentita minacciata, sminuita o offesa dalla presenza di queste figure che sono ormai un tutt’uno con il pre-gara. Diverso sarebbe se fossero obbligate, costrette o torturate per farlo ma sono adulte, lo fanno spontaneamente. Dov’è l’aspetto maschilista? Sono decorative e non va bene la donna decorativa? Allora non devono esistere neanche le modelle che sfilano, quelle che si fanno fotografare e una serie di altri lavori legati alla bellezza e alla “decorazione”.
Vedo pericoli in altri ambiti: una modella anoressica passa un messaggio sbagliato; donne che ricoprono ruoli senza competenze; quote rosa che creano una categoria protetta nella quale vengono date garanzie slegate dai meriti professionali. Queste sono le cose dalle quali mi sento offesa e minacciata. Ma spesso sono legate ad atteggiamenti insiti nelle donne stesse e non negli uomini che ci circondano. Poi ci sono uomini che, in ogni ambito e in ogni ambiente guardano le donne con aria bavosa e viscida, le additano, le denigrano, le sfruttano, le offendono, le violentano. Bene ma queste sono storie diverse che poco o nulla hanno a che fare con le ombrelline. Semplicemente il problema non sono le grid girls.
Per far emergere il valore delle donne non serve eliminare le ombrelline, perché piuttosto non esaltare il valore delle donne (anche se poche) già presenti in Formula 1, con ruoli più o meno rilevanti? Mi vengono in mente Claire Williams e Michèle Mouton: due donne che occupano posizioni rilevanti per i loro meriti e la loro professionalità, ottimi esempi da seguire.
Mi sembra che questa mossa di Liberty Global sia fumo negli occhi. E la prossima mossa quale sarà? Cambiare il vecchio detto da “donne e motori, gioie e dolori” a “motori e dolori”? Credo che Totò rispolvererebbe il suo caro “ma mi faccia il piacere”!