
I modelli Lamborghini di ieri e di oggi
La rivalità tra Ferruccio Lamborghini ed Enzo Ferrari non era un segreto per nessuno e aveva portato il produttore di trattori a voler realizzare una nuova supersportiva di lusso che rompesse il monopolio incontrastato di quegli anni di Ferrari. Sono quindi nati modelli passati alla storia e rimasti nel cuore di tutti gli appassionati di auto. Il primo modello nasce velocemente per rispettare la data fissata per la sua presentazione ufficiale, il Salone dell’Automobile di Torino in programma all’inizio di Novembre del 1963. Vede quindi la luce la 350 GTV, un prototipo di granturismo dal motore V12 posto in posizione anteriore longitudinale. La successiva vettura di serie introdotta nel 1964, la 350 GT, prima Lamborghini della storia, è ridisegnata dalla Carrozzeria Touring per essere meno estrema, il motore, sempre un V12, si presenta addolcito (320 CV), e avvia la serie di capolavori automobilistici che renderanno il marchio leggendario in tutto il mondo.
Miura
Il modello successivo è quello che internazionalmente è considerato un’icona in ambito automobilistico: la Miura. Progettata nel 1965 dal team ingegneristico Lamborghini, sotto la guida di Gian Paolo Dallara e Paolo Stanzani e vestita da Marcello Gandini per la Carrozzeria Bertone, divenne immediatamente l’oggetto del desiderio per chi poteva permettersela.
Dal design sinuoso, sensuale, è alta solamente 105 centimetri dal suolo, con una altezza minima da terra di 135 millimetri. Presentata al Salone di Ginevra del 1966, riscuote un immediato successo mondiale, polverizzando qualsiasi criterio di riferimento nel settore delle auto sportive. Motore centrale posteriore disposto in senso trasversale a 12 cilindri a V di sessanta gradi, quattro litri di cilindrata, unico blocco comprendente cambio e differenziale, sviluppa una potenza di 350 CV a 7000 giri e una velocità massima record per quei tempi di 280 km/h.
Un progetto ispirato ai grandi prototipi da corsa che in quell’epoca si sfidavano nelle gare sulle lunghe distanze, e che solo dopo parecchi anni avrebbero generalizzato la tecnica del motore posteriore per le più raffinate sportive stradali.
Con la Miura, che prendeva il nome di Edoardo Miura, grande amico del fondatore Ferruccio Lamborghini e famoso allevatore di tori, si inaugura la tradizione Lamborghini di dare alle proprie vetture nomi derivanti dal mondo della tauromachia. La Miuramania contagiò regnanti, cantanti, attori quali Dean Martin, Frank Sinatra, Johnny Hallyday, lo Scià di Persia, il Principe di Monaco, Little Tony, Rod Steward e la modella Twiggy, insieme a molti altri personaggi che vollero conservare l’anonimato. Nel mondo ne vennero consegnati 763 esemplari in tre differenti versioni dal 1966 al 1972 e in ben 60 diversi colori.
Nel 1968 è la volta della Lamborghini Espada, all’epoca la quattro posti più veloce del mondo (245 Km/h). Ha un design per quei tempi fantascientifico, e tuttora considerata uno dei modelli più straordinari della Lamborghini.
Nel 1971 nasce la Countach LP 500, ancora più aggressiva e con maggiori prestazioni rispetto alla Miura, motore longitudinale posteriore e porte con apertura in alto. A differenza delle altre vetture, Countach non rappresenta una razza di toro ma deriva da un’esclamazione piemontese che indica meraviglia, stupore, espressione pronunciata da un collaboratore di Bertone nel vedere tale vettura. La Countach viene prodotta per 17 anni.
LM002
Nel 1977 Lamborghini prsenta la Cheetah: un veicolo militare che però non è stato poi sviluppato. Giulio Alfieri, ingegnere dello staff Lamborghini, recuperò il progetto nel 1981 con la LM001: si trattava di un concept innovativo con motore in posizione posteriore, cui seguì il prototipo LMA, su cui invece il gruppo di propulsione venne collocato in posizione anteriore. Il modello destinato alla produzione della LM002 fu presentato per la prima volta al Salone dell’Automobile di Bruxelles nel 1986. Con una carrozzeria realizzata in alluminio e fibra di vetro, questo SUV era dotato di trazione integrale, transfer-case a due velocità con differenziale centrale autobloccante, ed era in grado di affrontare pendenze del 120%.
Raggiungendo velocità superiori ai 200 km/h, la LM002 era stata equipaggiata con pneumatici Pirelli Scorpion progettati ad hoc, che permettevano di affrontare superfici cedevoli come la sabbia, offrendo allo stesso tempo un’ottima resistenza in climi caldi. La produzione delle carrozzerie iniziò presso un’azienda di Bilbao (Spagna). Gli elementi semi-assemblati venivano poi inviati a Sant’Agata Bolognese per essere completati con motore, componenti meccaniche e finiture, ed essere collaudati e consegnati. Il tocco finale era dato dai lussuosi interni, realizzati sulla base delle specifiche esigenze del cliente.
Al momento del lancio la LM002 fu oggetto di grande interesse. Era una vettura completamente diversa rispetto a quello che offriva il mercato dell’epoca, con prestazioni analoghe a quelle delle supersportive Lamborghini, ottime capacità off-road e un design dalle linee possenti. Tra il 1986 e il 1992 ne vennero realizzate in totale 300 unità.
Ulteriore capolavoro della Casa di Sant’Agata è la Diablo, presentata nel 1990 e degna erede della Countach. Anche questo modello porta il nome di un feroce toro da combattimento e ha caratteristiche sorprendenti, una linea moderna, estremamente aerodinamica e spettacolare, con un motore a 12 cilindri che eroga 492 CV a 7300 giri. La vettura scatta da 0 a 100 km/h in appena 4,03 secondi raggiungendo una velocità massima di ben 325 km/h, la più alta raggiunta a quei tempi da una vettura di serie. Automobili Lamborghini registra così un ulteriore record e si inserisce ancora più prepotentemente nel settore.
I modelli di oggi
Oggi la gamma prodotto esistente, comprende due modelli: il modello V12, l’Aventador S in versione Coupé e Roadster e il modello V10, la Huracán nelle versioni AWD e RWD (a quattro e due ruote motrici). Fedeli alla tradizione, Aventador S e Huracán continuano a portare nomi di celebri tori.
L’Aventador S, che succede all’Aventador (a sua volta erede della Murciélago), presenta un nuovo design aerodinamico, sospensioni riprogettate, maggiore potenza e una dinamica di guida completamente rivista. “S” è il suffisso utilizzato per le versioni migliorate di modelli Lamborghini già esistenti e definisce un nuovo punto di riferimento per la Lamborghini Aventador con motore V12. La vettura, presentata a dicembre 2016, è caratterizzata da nuove sospensioni attive, un innovativo sistema a quattro ruote sterzanti e una nuova modalità di guida, EGO, che consente di scegliere tra diversi profili di configurazione che il conducente può personalizzare, selezionando i propri criteri preferiti per trazione, sterzata e sospensioni. Il motore aspirato a dodici cilindri della Lamborghini Aventador S da 6,5 litri sviluppa 40 CV in più rispetto al modello precedente, fino a raggiungere una potenza massima di 740 CV. Da 0 a 100 km/h scatta in 2,9 secondi, e raggiunge una velocità massima di 350 km/h.
L’Huracán, presentata al Salone di Ginevra 2014, è l’erede della Gallardo, il modello di maggior successo di tutta la storia del marchio con un totale di 14.022 vendute in 10 anni (dal 2003 al 2013). Vi ricordate che quando l’ho guidata a Monza non volevo più scendere? Vi ricordo solo un paio di numeri: velocità massima di oltre 325 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi. Si presenta nelle versioni Coupé e Spyder, in quelle RWD a trazione posteriore sia Coupé sia Spyder e da ultimo nella Huracán Performante, l’ultima supersportiva Lamborghini presentata al Salone di Ginevra 2017, che ha stabilito un nuovo record per una vettura di serie sul circuito tedesco del Nürburgring Nordschleife, registrando un tempo di soli 6:52.01 minuti. Per la Performante è stata utilizzata tecnologia in fibra di carbonio forgiata che ha consentito una riduzione del peso di 40 kg. La Huracán Performante è dotata del sistema Aerodinamica Lamborghini Attiva, ALA, che rimanda all’eccellente efficienza aerodinamica ottenuta da questa vettura che offre una variazione attiva del carico aerodinamico per una maggiore deportanza o minore resistenza aerodinamica. La vettura monta un motore aspirato V10 da 5,2 l con una coppia maggiorata e una potenza di 640 CV. Accelera da 0 a 100 km/h in 2,9 secondi e raggiunge una velocità massima superiore a 325 km/