“Next Awaits”, Hyundai racconta una storia di design e innovazione
L’ultima campagna di comunicazione lanciata da Hyundai mette al centro la parola “futuro”, e lo fa ripercorrendo le tappe salienti della storia del costruttore, che ha sempre parlato di innovazione, dal suo “big bang” sino ad oggi. Per Hyundai la continua tendenza al progresso si è tradotta nella ricerca di modi sempre inediti per anticipare i tempi. E renderli migliori.
Una storia di ricostruzione
Correva l’anno 1945, la Corea stava per essere recisa in due dal 38° parallelo e l’eredità lasciata dall’occupazione giapponese imponeva la rapida ricostruzione di un Paese a lungo colonizzato. A Seoul, in quella che poi diventerà la Corea del Sud, nasceva così nel 1947 la Hyundai Engineering and Construction: la società ottenne importanti incarichi dal Governo a livello infrastrutturale, fra tutti quello della superstrada Kyeong-bu, che oggi collega la capitale Seoul con la città portuale di Busan.
Solo vent’anni più tardi, cioè nel 1967, nasce la Hyundai Motor Company, che aveva come stabilimento quello di Ulsan, che oggi registra una capacità produttiva annuale di 1,6 milioni di unità: frutto del centro produttivo della città che si affaccia sul Mar del Giappone – cuore pulsante di tutta l’industria del Paese – sono anche le flotte navali della società di logistica Hyundai Glovis.
Pony, la berlina coreana di matita italiana
La prima auto della storia di Hyundai Motor Company prodotta in serie sarà Pony, la berlina due volumi lanciata sul mercato nel 1975 e uscita per l’ultima volta dalla catena di montaggio nel 1988. Ed è proprio con Pony che la storia della Casa coreana si intreccia per la prima volta con quella del car design italiano: la matita che tracciò le linee della kukmicha (“auto del popolo” in coreano) a trazione posteriore fu, infatti, quella di Giorgetto Giugiaro, tra i più grandi rappresentanti del design automobilistico mondiale, Cavaliere del Lavoro e insignito della Medaglia d’oro ai benemeriti della Cultura e dell’Arte.
“Avevo la responsabilità di realizzare una vettura di grande serie per un Paese che si affacciava su mercato molto agguerrito” ricorda Giugiaro di quell’incarico da giovane progettista: “Doveva essere capace di far sognare ma non troppo costosa, né difficile da costruire considerando le possibilità del Paese allora. Fu davvero una bella sfida”.
Spazio alla mobilità elettrica
La storia e il progresso hanno poi portato Hyundai ad affrontare sfide ogni volta diverse, fino a quelle più rivoluzionarie della mobilità elettrificata: ne scaturiscono modelli come la Ioniq, la berlina a 5 porte che in una carrozzeria “parla tre lingue”: ibrida, plug-in ed elettrica. Una modularità progettuale che in appena tre anni l’ha resa uno dei modelli di auto a basse emissioni più diffusi al mondo. Ma il presente e il futuro di Hyundai sono anche Kona, urban suv offerto pure in edizione full electric, e Nexo, sempre uno sport utility di taglia media ma alimentato a idrogeno.
“Guardiamo ai nostri futuri modelli come ai protagonisti di una partita di scacchi. Ogni figura ha il suo ruolo, forme diverse, ma giocano nella stessa squadra. Partendo da questo abbiamo cambiato il nostro approccio: posiamo le matite e pensiamo di più”: a parlare questa volta è Nicola Danza, Exterior Design Manager del Centro Stile europeo, il presente dello stile Hyundai (e di cui il modello Tucson porta la firma).
Oggi Hyundai proporre al mercato tutte le soluzione elettrificate offerte dalla più moderna tecnologia. È il quinto gruppo automobilistico del mondo per vendite e nel 2018 ha fatto registrare la migliore crescita fra i colossi dell’automotive: +3,2% e 7,5 milioni di veicoli venduti. Numeri ancora più eloquenti se raffrontati all’origine, relativamente recente, di questa storia, fatta di riscatto e sguardo dritto al domani.