
Dakar 2020: al via in Arabia Saudita la gara più dura al mondo
Dream. Dare. Live it. Questo il mantra della Dakar, la gara più dura al mondo, giunta alla sua 42° edizione, in programma dal 5 al 17 gennaio, che quest’anno cambia casa e si sposta in Arabia Saudita, un Paese dove la popolazione femminile può guidare da meno di due anni e le donne che parteciperanno a questa edizione si contano sulle dita di due mani. Questa gara rappresenta molto di più di un semplice evento sportivo. Il Principe Mohammed Bin Salman, conosciuto con l’acronimo Mbs, sta provando ad aprire l’Arabia al mondo con il suo progetto Vision 2030 che, tra le altre cose comprende la quotazione di Aramco, la più grande società al mondo per capitalizzazione, appena quotata in Borsa. L’azienda che produce il 10% del petrolio mondiale vale oltre 2mila miliardi di dollari, molto più di Apple che ormai arriva “solo” a 1200 miliardi.
Dall’Africa all’Arabia Saudita
Nato nel dicembre del 1978, il rally raid si svolgeva in Africa, poi diventa un vero e proprio brand, Dakar appunto, che nel 2009 si trasferisce in Sud America e tocca Argentina, Cile, Perù, Bolivia, Paraguay. Gare spettacolari e faticosissime, che mettono a dura prova i mezzi e tutti i piloti. Quest’anno approda in Arabia Saudita, il 30° Paese ad essere raggiunto dal raid, dove il Governo investirà 70 milioni di euro in cinque anni. Un territorio vastissimo dove si potranno trovare temperature massime di oltre 30° e minime sotto i 5°. Ma l’altra insidia sarà il buio perché le giornate in Arabia Saudita sono molto corte e tante tappe si concluderanno ben oltre il tramonto.
I numeri di questa edizione della Dakar
La gara partirà da Jeddah, i partecipanti andranno a conquistare Rub al-Jali, la “zona vuota”, un immenso territorio vergine tutto da esplorare e finiranno a Al Qiddiya. 12 tappre previste, 7.856 km di cui 5.097 di prove speciali, e un solo giorno di riposo, a Riyadh. Saranno 351 i mezzi ai nastri di partenza nelle quattro categorie: 134 auto e side by side, 47 camion, 170 moto e quad. Gli equipaggi saranno di 53 diverse nazionalità e driver francesi saranno quelli più numerosi con 258 presenze, solo 18 i sauditi che corrono in casa.
Partecipanti illustri
Sul pick-up Toyota Hilux ci sarà anche Fernando Alonso, che avrà al fianco come navigatore Marc Coma, motociclista cinque volte vincitore della Dakar. Si tratta del team favorito dato che può contare su un vero e proprio dream team, che comprende anche il vincitore uscente Nasser Al-Attiyah. Non può mancare neanche il mito del rally Carlos Sainz, sul Buggy Mini, affiancato da Stéphane Peterhansel, Mr. Dakar. Sono 27 i driver italiani iscritti, principalmente nella categoria moto. Nella categoria auto due team italiani, portati da R Team, che avevamo incontrato al 4×4 Fest: Andrea Schiumarini in coppia con Enrico Gaspari e Marco Carrara con Leonardo Cini, entrambi su Mitsubishi Pajero.
Le donne della Dakar 2020
Per la prima volta nella storia, fra i SSV il primo rally racing team completamente femminile è composto dall’italiana Camelia Liparoti e Annet Fischer. Per l’italiana sarà l’11° Dakar e l’anno scorso era in team con Rosa Romeo, la moglie di Nani Roma.
Nella categoria moto, al via non mancherà ancora una volta Laia Sanz (GasGas Factory), pronta per quella che sarà la sua decima Dakar. Il suo miglior risultato è il 9° posto finale ottenuto nell’edizione 2015, mentre l’anno scorso ha chiuso 12°. Nelle moto ci sarà anche Mirjam Pol che ha partecipato per la prima volta nel 2006. Esordio per due sudafricane, Kirsten Landmann (Bas Dakar KTM) e Calheine Perry (Nomade Racing). Di nuovo al via Sara García, che dopo l’abbandono nel 2019 ci riprova: con la sua Yamaha WRF456 vuole essere la prima donna europea a concludere la Dakar senza alcun tipo di assistenza. Nelle auto Cristina Gutierrez Herrero, spagnola, alla guida di una Mitsubishi Eclipse Cross, alla sua quarta Dakar, l’anno scorso ha chiuso al 26° posto. Ci riprova anche Fernanda Kanno, alla sua terza esperienza con una Toyota Landcruiser, l’anno scorso è arrivata 49°.