
W Series: il campionato che celebra le donne, non solo l’8 marzo
Sono passati più di quarant’anni dall’ultima volta in cui una donna ha preso parte ad un Gran Premio di Formula 1: era il 1976 quando Lella Lombardi partecipò alla sua ultima gara in monoposto e prima di lei solo Maria Teresa De Filippis vi era riuscita, più di 20 anni prima. Ve ne abbiamo parlato anche in questa puntata del nostro podcast. Con l’occasione dell’8 Marzo in cui si celebra la Festa della Donna, vogliamo accendere i riflettori, ancora una volta, al campionato W Series, pronto a ripartire per la sua seconda stagione, per abbattere falsi miti e pregiudizi sulle donne nel motorsport. Si, perché qualcosa deve cambiare e, a dire la verità, qualcosa è già cambiato!
Donne sempre in lotta: la seconda stagione della W Series
Se in passato le donne hanno dovuto combattere per far valere i propri diritti sociali, perché oggi non potrebbero farlo in pista?
Se un tempo si lottava per poter indossare i pantaloni, poter andare a votare, essere indipendenti (e purtroppo in alcuni paesi un po’ è ancora così), allo stesso modo oggi, c’è chi si batte affinché anche l’universo femminile possa indossare tuta, casco e guanti e calarsi nell’abitacolo di un’auto da corsa, con la stessa considerazione che la gente ha degli uomini. Più facile a dirsi che a farsi. La W Series, alla sua seconda stagione assoluta, in partenza a Maggio 2020 dal circuito di Igora Drive, a S. Pietroburgo in Russia, è pronta a dare la possibilità a ragazze selezionate solo per i loro meriti al volante, di farsi giudicare esclusivamente in qualità di pilote.

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Regola numero 1 della W Series: ispirare!
Nonostante molte cose rispetto al passato siano già cambiate, è ancora immensamente grande la sfida da affrontare per riuscire a vedere nuovamente donne su una griglia di Formula 1 e tanto più per averne una sul gradino più alto del podio. Sebbene questa sia la missione della W Series a lungo termine, gli organizzatori sanno che non è solo questione di talento e che a volte tutto va ben oltre i risultati in pista. In ogni caso la regola numero 1 del campionato è ispirare le nuove generazioni in rosa.
Sono davvero belle le parole di qualche giorno fa della CEO del campionato, Catherine Bond Muir a riguardo:
“Sono certa che Jamie (Chadwick- campionessa W Series 2019 – ndr.) sarà di ispirazione per dozzine di giovani donne che si daranno al karting, ma la W Series non è solo un campionato. C’è un’intera griglia di talenti eccezionali dietro di lei ed il loro ruolo, che lo si voglia riconoscere oggi o meno, è proprio quello di ispirare le nuove generazioni di ragazze a credere nel proprio potenziale e inseguire i proprio sogni. Sogni che potrebbero anche includere il voler diventare la prima “Louisa Hamilton” o la prossima Claire Williams, ma avere un’eroina è un elemento cruciale per far divenire un sogno realtà. Amo questa frase: “se lei riesce a vederlo, può anche esserlo!” – cattura pienamente in sé i miei pensieri sul grande potere dell’avere dei modelli di comportamento da seguire e quanto siano essenziali, se questo mio, nostro o tuo viaggio deve essere un successo!”
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Le novità 2020 nella W Series
Importanti le novità nella prossima stagione della W Series 2020, che l’anno scorso ha visto la conquista del titolo da parte della britannica Jamie Chadwick, divenuta poi anche Development Driver del Team ROKiT Williams Racing F1.
Prima fra tutte la decisione della FIA di assegnare dei punti validi per il conseguimento della Superlicenza F1 alle prime 8 classificate 2020. Grande la soddisfazione che si evince dalla parole della Bond Muir:
“Siamo contentissimi che la FIA abbia deciso di assegnare i punti per la Superlicenza alle pilote più talentuose della W Series a partire da questa stagione, sottolineando l’importanza del nostro campionato come una serie “alimentatrice” per tutte quelle donne pilota che aspirano a correre in categorie superiori.”
Rispetto al 2019 ci saranno anche due pilote in più sulla griglia: si passa da 18 a 20 ragazze, pronte a darsi battaglia sui terreni di gara che quest’anno comprenderanno anche una tappa presso l’autodromo di Monza, in occasione del weekend di gara del DTM che la W Series affianca già dalla scorsa stagione.
Donne appassionate -ma anche uomini ovviamente! – vi aspettiamo numerosi in pista il 26 e 27 Giugno sul tracciato brianzolo a tifare insieme a noi questi giovani talenti in rosa, sperando che questo Corona virus non ci giochi brutti scherzi! Non dimenticatevi che ci sarà anche lei, la nostra italiana Vicky Piria, al suo secondo anno in questa categoria.

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Altra grande novità che permetterà alle ragazze della W Series di farsi conoscere a livello internazionale, ma soprattutto di avere importanti occhi puntati su di loro, che potrebbero anche decidere il loro futuro, sarà la possibilità di scendere in pista in ben due occasioni durante la stagione, come serie a supporto del Campionato del Mondo di Formula 1, nel GP degli Stati Uniti ed in quello del Messico. Toto Wolff & company, sono avvisati…
Abbiamo espresso questo pensiero al direttore della comunicazione della W Series, Matt Bishop, il quale ci ha risposto così:
“Estendere la portata del nostro campionato in America attirerà nuovo interesse da parte dei fan, dei media e degli sponsor. Affiancarsi alla Formula 1 farà altrettanto…”
Piani “in rosa” futuri
Qual è il futuro di questo campionato? Cosa ci si aspetta per le stagioni a venire?
Matt Bishop non si sbilancia quando gli chiediamo se hanno intenzione di pensare anche a qualche gara in Europa con la F1 per il 2021, o se vi è già in serbo qualche sorpresa per la vincitrice del campionato, magari un test nella massima categoria. Non sappiamo se vi siano già delle trattative con i team, per includere alcune di loro nei loro programmi dedicati alla crescita dei giovani piloti, come del resto potrebbe pensare di fare Ferrari, per la sua FDA Academy, viste le dichiarazioni di qualche tempo fa del Team Principal di Maranello, Mattia Binotto, che non chiudeva la porta alle donne, anzi…
Al momento pare non vi siano piani concreti all’orizzonte, ma c’è del bluff nell’aria, ne abbiamo quasi la certezza perciò intanto un grande in bocca al lupo alle ragazze e… se son rose…fioriranno!
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