
Hyundai i20: una coreana sempre più vicina alle tedesche
Nell’affollato segmento B trova spazio la Hyundai i20, una coreana progettata e sviluppata in Europa (proprio come la i10) che, arrivata alla seconda generazione, si avvicina alla qualità tedesca. Un’auto solida e sobria, adatta ad un ventaglio di utenti che vanno dal neopatentato alla famiglia.

La millennial
Semplicità. Una qualità che spesso ci dimentichiamo ma che sulla i20 mi torna in mente facendo apprezzare le qualità di guida di un'auto maneggevole in città e adatta anche per fare qualche gita fuori porta godendosi la connessione reale con gli altri passeggeri.

Generazione X
Ho dovuto riconsiderare quello che in origine mi sembrava un difetto: la mancanza del navigatore. Con la docking station si può usare il proprio cellulare, che spesso ha definizione, dimensione schermo e usabilità migliore di tanti navigatori. A questo si aggiunga che spesso i navigatori costano parecchio per quello che offrono e in questo modo si risparmia, non poco.
Look
Il frontale cattura lo sguardo sia per la presa d’aria che per i gruppi ottici anteriori, molto allungati, che integrano le luci diurne e di posizione a LED. Certo non ricorda la Hyundai i20 usata nel Campionato Mondiale di Rally, ma è scolpita e ben proporzionata. Ha una linea filante che viene accentuata dalle fasce paracolpi laterali e, in alto, dalla continuazione del finestrino posteriore che si allunga fino allo spoiler appena accennato. La versione che abbiamo in prova, la Comfort con Login Pack, oltre alle luci diurne a LED ha i cerchi in lega da 16” che la impreziosiscono.
Comfort
Lunga 4,035 metri e con un passo molto generoso di 2,57 m, garantisce una buona abitabilità. Tantissimi i vani portaoggetti, la qualità che si respira all’interno è buona e le plastiche, dove serve, sono morbide con i dettagli curati. Ad esempio le prese AUX e usb sono retroilluminate e creano un’ambiente raffinato. Il posto di guida non ha una seduta alta stile SUV e il volante può essere regolato in altezza e profondità. Il bagagliaio è di 326 litri, che arrivano a 1.042 se si abbattono i sedili, offrendo un piano di carico tutto allo stesso livello. I comandi interni sono ordinati e ben distribuiti.
La tecnologia
Quattro gli allestimenti disponibili, Classic, Blackline, Comfort con login pack e Style. Quest’ultimo introduce per la prima volta in gamma il navigatore con touchscreen da 7” e 7 anni di Live Services gratuiti (traffico, meteo, autovelox e punti di interesse). La Hyundai i20 che abbiamo noi in prova ha una docking station dove inserire il proprio smartphone, che poi sarà collegato all’auto in Bluetooth e tutto potrà essere gestito dai comandi vocali al volante. La docking station, utilizzabile solo orizzontalmente, non è “universale” e bisogna cambiare i connettori a seconda che il cellulare abbia una micro USB oppure il lighting dell’iPhone. L’operazione non è problematica ma rende meno flessibile l’utilizzo della docking station per chi ha cellulari diversi, anche in famiglia. Inoltre il nuovo standard sembra diventare l’USB-C, quindi un terzo connettore di cui dotarsi. Utilissimi i sensori di parcheggio posteriori, come anche il cruise control, entrambi di serie nell’allestimento Comfort con il Login Pack, che prevede anche i fari di proiezione con illuminazione statica degli angoli.
Carattere
Il 4 cilindri 1.2 benzina da 84 cv che abbiamo provato ha 122 Nm di coppia a 4000 giri. Si tratta di un aspirato e bisogna tirare un po’ le marce per avere un po’ di brio. Certo ha poco a che fare con quel 1.6 l da 380 cv della Hyundai i20 WRC ma è un’auto che si guida bene, coerente con il suo scopo, che non è proprio quello di fare rally! Non particolarmente frizzante specialmente in partenza, dove a volte è un po’ vuota e bisogna mixare bene acceleratore e frizione, è coerente e adeguata per un utilizzo cittadino.
Il cambio a cinque marce è morbido per una guida rilassata e lo sterzo lineare la rende molto agile in manovra. Quello che mi ha colpito, sia nei percorsi urbani che extraurbani è la silenziosità: fruscii aerodinamici e rotolamento sono solo accennati, anche alle velocità più alte. Questo garantisce un comfort notevole dei viaggi a cui si affianca anche a uno scarso rollio. Anche i freni, a disco sia anteriori che posteriori, sono pronti e affidabili. Per quanto riguarda i consumi, nell’utilizzo cittadino è intorno agli 8 l/100 km che scende intorno ai 7 l/100 km in quello extraurbano. Da segnalare che alcune versioni della Hyundai i20 sono perfette anche per i neopatentati, come il 1.2 l da 75 cv oppure i due diesel da 75 e 90 cv.
Anche in autostrada si comporta bene, non è troppo rumorosa e ha in dotazione il Cruise Control, per impostare la velocità.
Scheda tecnica
Motore: 4 cilindri in linea, 16 valvole DDHC
Cilindrata: 1.248
Cambio: manuale a 5 rapporti
Potenza massima: 122 Nm a 4.000 giri
Consumo dichiarato (ciclo combinato): 5,1 l/100 km
Emissioni: 119 g/km
Trazione: anteriore
Peso a vuoto: 980
Volume bagagliaio: 326/1.042
0-100 km/h: 12,8"
Prezzo della versione provata: 12.550 euro