
Cinque novità dal Naias di Detroit
A dare il via alla stagione 2018 delle presentazioni automobilistiche, l’appuntamento è al North American International Auto Show (Naias) di Detroit. Nonostante il freddo, eravamo presenti anche noi nella capitale del Michigan per scoprire le novità qui presentate dalle case automobilistiche.
Era la prima volta che partecipavo al salone di Detroit. Rispetto a Ginevra, il più importante a livello Europeo, questo è più piccolo e si nota la differenza di stile e mercato: muscle car, pick up dalle dimensioni spropositate e marchi come Gac (marchio cinese che nei prossimi mesi entrerà nel mercato americano) che in Italia non vengono importanti.
Beh, alla fine però è stata un’esperienza e da questa vi racconto le cinque novità che più hanno colpito l’attenzione della stampa internazionale.
Jeep Cherokee
Per Sergio Marchionne è stato l’ultimo salone di Detroit come AD di Fca e durante la conferenza stampa ha parlato del futuro dell’azienda. A fargli eco sui progetti futuri anche Mike Manley, Ceo di Jeep e Ram. Si è parlato del ruolo strategico che Jeep continuerà ad avere nei prossimi anni, a partire dall’obiettivo del 2018: due milioni di unità vendute. Ma a Detroit è stata la prima mondiale per la nuova Cherokee. Esteticamente si notano alcune differenze rispetto al modello precedente per quanto riguarda il frontale, più tondeggiante e con una nuova linea dei fari. Dal punto di vista dell’infotainment, arrivano importanti aggiornamenti con il sistema Uconnect ora compatibile con Android Auto e Apple Carplay.
Mercedes Classe G
Un modello iconico per Mercedes, nato nel 1979 e da allora prodotto ininterrottamente. Esteticamente è più lungo di 53 mm rispetto al precedente ma mantiene sempre le linee quadrate che l’hanno contraddistinto negli anni. A suo vantaggio almeno due punti: l’aumento della rigidità torsionale e la riduzione del peso di ben 170 kg. L’abitacolo è molto raffinato, con materiali di qualità e un alto tasso tecnologico. A colpire è soprattutto il touchscreen doppio da 12,3 pollici ricoperto in vetro. L’arrivo in Italia è previsto dopo l’estate.
Bmw X2
Esteticamente riprende un po’ le linee della cugina X1, ma con una veste più moderna e sportiva. A me ha colpito subito il logo Bmw posizionato sul montante posteriore, una scelta originale per la casa di Monaco. X1 e X2 condividono la meccanica e i principali elementi anche se quest’ultima è più compatta con una lunghezza inferiore di ben 8 centimetri e una riduzione dell’altezza da terra di 7 centimetri. Per quanto riguarda le motorizzazioni, al momento è disponibile solo nelle due versione turbodiesel xDrive 2000 d da 190 cv e xDrive 2500 d 231 cv con cambio automatico a otto marce e trazione integrale. In Italia è già ordinabile a partire da 44.100 euro.
Ford Mustang Bullitt
A distanza di 50 anni da quando Steve McQueen sfrecciava tra le scene di Bullitt a bordo di una Mustang, viene proposta una versione moderna di quell’iconico veicolo. Mustang Bullitt è un’edizione limitata e monta un V8 da 5.000 cc con una potenza massima di 481 cv. Per non limitare l’emozione del sound, è dotata del sistema Active Valve Performance Exhaust che ripropone il rombo della Mustang “originale”.
Dodge Challenger
E sempre per restare tra le muscle car, ecco la Dodge Challenger. Un’auto leggendaria con delle linee aggressive ma che al tempo stesso lasciano qualcosa al non detto… sono passata allo stand Fca più volte per osservarla e cercare di “capirla”. Alla fine, forse guidandola si trova il feeling giusto, ma per il momento è tutto rimandato. Comunque sia, strizza l’occhio il V8 sovralimentato 6,2 litri da 707 cavalli. Che, per mettere a terra tutta la sua potenza viene accoppiato ad una trasmissione automatica a otto rapporti.