
Elettrico, il banco prova è la Formula E
Non servono giri di parole. Il mercato della auto sta mirando sempre più all’elettrico, con modelli elettrificati o “puri”. Ma elettrico non significa solo “green” e la Formula E è un’ottimo esempio che lo dimostra.
Auto elettriche: situazione italiana
Prendiamo carta e penna e iniziamo a fare qualche calcolo a considerazione dell’elettrico. I dati Urae (Unione Nazionale Rappresentati Autoveicoli Esteri) mostrano che nel cumulato annuo 2017 su un totale di 1.988.470 unità immatricolate, le elettriche hanno rappresentato lo 0,1% (1.945), in aumento rispetto ai dodici mesi precedenti, quando si erano fermate a 1.403 unità.
Gli annunci dei costruttori
Nonostante la crescita lenta, le case automobilistiche stanno investendo in questa direzione: Volkswagen ha annunciato 80 modelli elettrificati entro il 2025, il gruppo Daimler ha dedicato un’intera linea (la EQ) alle auto alla spina e annuncia che dal 2020 tutte le smart saranno elettriche e arriveranno 50 nuovi modelli elettrici della famiglia EQ entro i due anni successivi, Bmw segue a ruota con 25 auto elettrificate entro il 2025. E non dimentichiamo che anche Jaguar e Land Rover hanno annunciato che dal 2020 tutti i modelli avranno una versione elettrificata. Oppure Ford con 13 modelli elettrificati nei prossimi cinque anni. Psa, con 40 modelli elettrificati entro il 2025. O, ancora, da gennaio 2018 Toyota ha eliminato dal portfolio tutti i motori diesel (rappresentavano circa il 5% delle vendite), proprio per promuovere la diffusione delle elettrificate. Gli sforzi sono tanti ma serve anche un’infrastruttura.
Enel mira a 14 mila colonnine
In Italia la crescita del mercato dell’elettrico è lenta. Mancano gli incentivi da parte dello stato per l’acquisto di mezzi, esenzioni di pagamenti (si pensi che in Norvegia non si paga neanche il pedaggio autostradale) e supporto nella creazione dell’infrastruttura. Sta di fatto che, comunque, entro il 2020 tutte le case dovranno sottostare al limite di 95 g/km di CO2 per ciascun mezzo.
Se non è quindi Maometto che va dalla montagna, sarà la montagna ad andare da Maometto. E qui lo possiamo vedere nelle strategie intraprese da costruttori e fornitori di energia. Dal punto di vista dei fornitori di energia, bisogna sottolineare l’annuncio di Enel che punta a dotare l’Italia di un’infrastruttura di 7 mila colonnine entro il 2020 per arrivare a 14 mila entro il 2022, un investimento tra i 100 e i 300 milioni di euro.
Formula E, banco di prova per tutti
Per portare una tecnologia alla produzione di massa, ci vuole tempo e, soprattutto, tanto impegno in ricerca e sviluppo. E un ottimo banco di prova per la tecnologia del motori elettrici è la Formula E. Ne abbiamo già parlato in altri articoli, prima descrivendo come funziona questa disciplina e poi raccontando le novità introdotte nella quarta stagione, tra cui anche la tappa italiana di Roma. Sono ormai numerosi i costruttori che vi partecipano, da Ds a Jaguar passando per Nissan e l’arrivo la prossima stagione di Porsche e Mercedes.
Dal 2016 Enel è Official Power Partner del campionato e per ogni appuntamento installa tecnologie digitali intelligenti che permettono di controllare i consumi all’interno del circuito e che alimentano con energie rinnovabili alcune zone dei circuiti . Un banco di prova, quindi, per testare come potrà essere un ecosistema elettrico che unisce edifici, mezzi di trasporto e device. A credere (nella disciplina e nell’elettrico in generale) sono in tanti a partire dai costruttore per giungere anche a coloro che di auto ne sanno (e guidano), come i piloti sempre più importanti che stanno atterrando sulle monoposto, da Nelson Picquet JR a Sébastian Buemi fino all’italiano Luca Filippi.
L’appuntamento per il weekend è a Santiago del Cile, a questo punto non resta che “dare la carica” e che vinca il migliore!