Le donne della Dakar 2019
15.01.2019 - in

Le donne della Dakar 2019

Per alcune rappresenta una rivincita sulla vita, per altre un’occasione per mettere alla prova i propri limiti, fisici e mentali, per altre ancora è semplice e puro divertimento: le donne della Dakar 2019 sono 10 e alle loro spalle hanno tutte delle storie che vale la pena di conoscere per capire cosa le ha spinte a prendere parte a una delle competizioni di rally più impegnative al mondo.

Partiamo dalla più giovane, Gianna Velarde Sumary. Ha 24 anni, gareggia nella categoria delle due ruote per il team Socopur Motorsports e, aspettando di partire per la sua prima Dakar, ha dichiarato:

“ogni giorno mi immagino di finire la Dakar, perché so che la mente può essere davvero potente. Sarà un’esperienza speciale […] so che la donna che sta partendo non sarà la stessa che tornerà”.

Prima di vincere qualsiasi competizione, Gianna ha vinto la battaglia contro il tumore che si era annidato nei suoi linfonodi: per lei, tornare a bordo della sua KTM e partecipare alla gara è stato un modo per tornare a essere libera e non sentire più il peso di una malattia che aveva rischiato di cambiarle il destino.

GiannaVelarde

Laia Sanz di anni ne ha 33, il suo team è il KTM Factory Racing e si ritrova a percorrere le tappe della Dakar per il nono anno. Alle spalle ha 13 titoli come campionessa del Women’s Trial World e altri 10 per lo stesso campionato disputato a livello europeo. Anche Laia è stata messa a dura prova da un’infezione che per diversi mesi l’ha costretta lontano dai circuiti, così anche nel suo caso, questa edizione del rally raid ha un significato importante, quello di “farcela”: a sfidare i propri limiti, fisici e mentali, e a rimettersi in gioco, al di là della posizione che riuscirà a occupare nella classifica.

Se correre e completare la Dakar è difficile, la “Malle moto” (quest’anno rinominata “Original by Motul”) rende ancora tutto più impossibile: si tratta, infatti, della modalità di gara che non prevede assistenza meccanica e che mette a dura prova la resistenza dei piloti. A prendere parte alla categoria estrema, anche due donne, Sara Garcia e Anastasia Nifontova: la prima, entrata per la prima volta nella Dakar quest’anno, ha vinto per tre anni il Rally TT di Spagna e la FIM World Cup 2017, ma per lei purtroppo questa edizione 2019 si è già conclusa. Nifontova invece, ancora in gara, è una veterana ormai, con 20 anni di carriera nel rally e prima partecipante russa a condurre la Dakar del 2017 dall’inizio alla fine, qualificandosi 75esima.

Nifontova

Gabriela Novotna, del team Indigo Racing Bike, ha un curriculum di motorsport ancora snello, poiché la sua passione per il rally è arrivata piuttosto recentemente: intanto però, nel 2018, è stata la prima donna ceca a competere nel difficile percorso a tappe della Dakar, pure se la partecipazione le è costata cara. Infatti, durante la decima tappa della gara, ormai in 73esima posizione, ha avuto un incidente che le ha causato la frattura della clavicola: “Ho amato lo scorso anno, ho amato ogni secondo e minuto. È stato così difficile non poter continuare e anche se il dolore era tremendo, per una clavicola rotta, avrei voluto farlo. Per me la cosa importante non è concentrarmi sulla posizione e cercherò di non seguire i risultati, ma mi spingerò fino al limite per andare più veloce che posso” aveva dichiarato prima di intraprendere la 41esima edizione della gara.

Per Cristina Gutiérrez Herrero, invece, è la prima volta su un’auto costruita su misura, alla quale ha lavorato per mesi: un medico odontoiatra nei giorni feriali, una “rallista” nel fine settimana, da quando è “salita macchina” per la prima volta ha cominciato a macinare record, tanto da diventare la prima donna spagnola nella Dakar a gareggiare nella categoria. Lo scorso anno è arrivata 38esima nella classifica assoluta, ottenendo il miglior risultato femminile; quest’anno guida una Mitsubishi Eclipse Cross T1 e al suo fianco ha il collega spagnolo Pablo Moreno Huete.

cristinaGutierrezHerrero

Abbiamo anche un’italiana in gara, la fotogiornalista Camelia Liparoti, del C.A.T. Racing Yamaha: Dakar numero 11 per lei, nel 2012 era arrivata nona nella categoria quad, conquistandone il primo posto l’anno successivo.

Liparoti

L’unico team femminile tedesco in gara è quello di Annett Fischer e Andrea Peterhansel, del Racing4Charity – Team Face ALS, nella categoria SxS: per anni, Fischer è stata la fisioterapista della Dakar e della FIA World Cup mentre la sua collega, nell’edizione del rally raid del 2004, aveva già ottenuto il quinto posto assoluto.

“Credo che ci siano troppe poche donne nel motorsport, non solo nel rally” ha dichiarato Annett, “non c’è una ragione per cui le ragazze non dovrebbero gareggiare di più, visto che in auto non c’è poi tanta differenza tra uomini e donne”.

Andrea Patricia Lafarja Bittar, invece, del team DK420 Competition, guida una Toyota Tacoma e ha un obiettivo molto chiaro: “vincere la Dakar come unica donna paraguaiana in gara”.

In gara anche una reporter televisiva, Fernanda Kanno, a bordo di una Toyota Landcruiser Rent2Race. Il nome del suo team, “De 0 al Dakar” spiega bene la sua storia: nessun titolo altisonante alle spalle e alla Dakar 2018 ha dovuto abbandonare nel corso dell’undicesima tappa. Per quest’anno si augura solo di portare a termine la competizione e le sue parole, raccolte dal sito ufficiale della competizione prima della gara, spiegano il perché:

“ Niente, né l’allenamento, né i video che vedi, né le parole che ti dicono, possono prepararti” ha dichiarato Kanno, “solo una Dakar può prepararti alla Dakar”..

atokito

Olga Rouckova, 26esima posizione nella sua prima Dakar del 2018 e parte del Moto Racing Group. Pur essendo già alla seconda edizione della competizione, per lei sarà comunque un esordio, quello nella categoria “side-by-side”: “un nuovo sogno per me e dopo un buon risultato nel Baja European Championship e Bajas World Cup, avevo bisogno di una nuova esperienza e il SxS sarà proprio questo”.

Concludiamo in bellezza, con due esperte del “rally più pazzo del mondo”, Christine Beckers e Jutta Kleinschmidt: Beckers aprì le danze della Dakar, nel 1979, mentre Kleinschmidt è stata la prima donna a vincere una tappa nel 1998 e l’intera competizione nel 2001, a bordo di una Mitsubishi.