
Alcantara, Automobili Amos e Larusmiani insieme per una capsule collection speciale
Nella boutique Larusmiani di Via Montenapoleone 7, a Milano, è stata svelata la prima capsule collection per Automobili Amos, in collaborazione con Alcantara. Ma che cosa accomuna questi brand e perché fare qualcosa insieme? Ho fatto una chiacchierata con i tre uomini dietro questi marchi per scoprirlo: Andrea Boragno, CEO, Presidente e AD di Alcantara, Guglielmo Miani, CEO e Presidente Larusmiani, Eugenio Amos, CEO di Automobili Amos.
E’ lo stesso Eugenio Amos che spiega il fil rouge che li unisce:
“la Delta di mio papà degli anni ’90 già aveva gli interni in Alcantara e io, come anche mio papà, indosso gli abiti Larusmiani, Guglielmo ha tante auto con interni in Alcantara e il 75% del business di Alcantara è legato alle auto”.
Si tratta quindi di una collaborazione spontanea, un progetto nato a fine ottobre e realizzato nel giro di tre mesi che unisce elementi che si ritrovano nelle tre aziende: artigianalità, creatività e design.
La tuta in Alcantara
Il capo più iconico di tutta la capsule collection è una tuta speciale, ispirata al mondo del racing e realizzata in Alcantara, velluto e tessuto tecnico.
Altri pezzi realizzati in Alcantara per questa capsule collection sono il porta casco e il set avvolgibile di attrezzi per auto.
Il legame della Casa umbra con il settore auto è fortissimo ed è normale ritrovare questo materiale in supercar come Aston Martin, McLaren, Lamborghini e molte altre. Non poteva non essere presente anche negli interni della Lancia Delta Futurista di Automobili Amos. Alcantara non è nuova a collaborazioni del genere, non solo in ambito automotive, ed è alla continua ricerca di nuove sfide. Quando ero andata a visitarla ne ero rimasta affascinata e non posso che continuare ad esserlo. Un’azienda che cresce, sotto tutti i punti di vista, e sta implementando un piano di investimenti per 300 milioni di euro su cinque anni, con l’obiettivo di aumentare la forza lavoro del 30% e la capacità produttiva del 70%. Alcantara del resto nasce come brand di prodotto ma, nel corso del tempo, è diventato sempre più brand di lifestyle, con un legame forte tra tecnologia ed emozione. Legame che si esprime anche grazie all’estrema personalizzazione in tutti i settori.
Larusmiani: personalizzazione nel negozio e nelle collezioni
La stessa personalizzazione estrema che si ritrova sia nelle boutique Larusmiani che negli abiti. Il negozio di Milano è il primo ad avere sulle pareti rivestimenti in Alcantara: un concept store che verrà ripreso in altre parti d’Italia e del Mondo. Quando si entra ci si trova in un ambiente molto elegante, con dettagli pieni di stile.
Larusmiani ospiterà in vetrina diverse auto come la Futurista by Automobili Amos, una Lancia Delta S4, una Ferrari 275 GTB, una Delta Rally e una Formula1 Alfa Romeo della squadra corse Kessel. Sempre in negozio sarà esposta la capsule collection handmade in Italy che ha il focus sullo sportwear ed è composta, oltre a quelli realizzati
completamente in Alcantara, da diversi capi come la sahariana verde militare, la giacca oversize con dettagli scamosciati, realizzate con tessuti tecnici rain e stormtex e ricamate con il logo appositamente ideato per la partnership e il velcro tipico del mondo automobilistico customizzato ad hoc che può essere cambiato a seconda del pilota dell’auto. Anche la tuta di cui vi parlavo prima è fatta su misura e una è già stata venduta ad un fotografo inglese: un “lancista” che però non è ancora cliente di Amos!
Automobili Amos: Lancia Delta Futurista
Eugenio Amos, con Automobili Amos, è riuscito a raggiungere l’apice della personalizzazione made in Italy. Sulla base della Delta Integrale Gruppo A, dominatrice dei rally tra gli anni ’80 e ’90, ha creato 20 pezzi dal sapore di una volta, al costo indicativo di 300.000 euro l’uno. Tutti già venduti: tre in Italia e gli altri all’estero, con le prime consegne che avverrano a metà estate. Anzi venti pezzi più uno, quello che Eugenio ha tenuto nel proprio garage.
Un progetto pieno si passione e fortemente emozionale al punto che tutte le Futurista non saranno numerate, ma verranno battezzate con un nome. Coinvolti progettisti e artigiani italiani di grande levatura, a partire dallo studio di designer Carlo Borromeo e Fabio de Silva, figlio d’arte, di quel Walter che, dopo aver firmato auto che gli hanno valso il Compasso d’oro, si è messo a disegnare scarpe, come faceva suo padre prima di lui. Altri nomi italiani sono Brembo, Evo Corse per i cerchi, Podium Advanced Technologies, un’azienda dal nome britannico ma che ha sede a Pont Saint Martin ed è tutta italiana.
La Delta Futurista è una macchina da 330 cv che pesa 1.250 kg, con una profusione di fibra di carbonio, pannelli d’alluminio battuti a mano, sedili Recaro rivestiti in Alcantara come quasi tutto l’interno. Il tutto in Verde brinzio (ispirato all’omonimo paese a pochi chilometri da Varese), lo stesso colore della capsule collection. Tanti i dettagli della Futurista che rapiscono, uno su tutti è il tastino degli abbaglianti sul volante con la scritta “levati”!
Ma Eugenio, proprio come Boragno e Miani, già pensa al futuro di Automobili Amos e immagina i prossimi modelli. Partendo da questa base arriverà qualcosa ispirato alle competizioni che potrebbe chiamarsi Elsa…la regina delle nevi e, ancora più avanti qualcosa come Elettra…vi dice niente?