Black Chili Driving Experience: day 1
07.10.2019 - in

Black Chili Driving Experience: day 1

Otto equipaggi, oltre 400 chilometri lungo strade incantevoli della Provenza, da percorrere in due giorni, rigorosamente senza navigatore né l’aiuto dei cellulari ma utilizzando il roadbook cartaceo, e quattro supercar iconiche. Questi gli ingredienti della Black Chili Driving Experience, la sfida che Continental organizza già da qualche anno e grazie alla quale ho scoperto un sacco di cose che non sapevo. Ma andiamo con ordine.

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Day 1: da Saint Raphael a Tourtour, 214 km

La sveglia è piuttosto presto, bisogna fare il briefing, formare gli equipaggi e assegnare le auto. Io sono una dei due “Steel Pilots, l’altro è Luca Berera, amico di vecchia data, col quale abbiamo già condiviso la Mille Miglia nel 2015.

La nostra compagna di viaggio per la mattinata sarà la Mustang GT, col suo 5.0 l da 450 cv, 529 Nm di coppia e il cambio automatico a 10 rapporti. Ah, dimenticavo un dettaglio non trascurabile: è cabrio! Per prima cosa tiriamo giù la capote così, quando la mettiamo in moto, si sente ancora meglio il sound del suo V8 aspirato: musica. Tra l’altro c’è un sistema che regola il rumore dello scarico, che agisce sulle valvole e, volendo, la si può rendere anche un po’ più silenziosa…inutile dirvi che noi non vogliamo! Questa macchina è un tripudio di divertimento: ha il launch control e il line lock: il sistema di bloccaggio dei freni anteriori che permette di far girare liberamente le ruote posteriori e mandarle in fumo per 15 secondi, insomma potete fare i burnout in un battibaleno.

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Partiamo da Saint Raphael in direzione Draguignan: la strada si snoda in mezzo al verde, con curve larghe che si alternano a lunghi rettilinei. Dopo qualche chilometro si inizia a salire e si incrociano una serie di “paesini arroccati” lungo la strada, incastonati nella roccia, tipici della zona tra il sud delle Alpi e il massiccio dell’Esterel. Uno di questi è Fayence, un borgo medievale le cui origini risalgono al 10° secolo, costruito su una collina, con strade tortuose e piazzette che si aprono per sorprendervi. Noi però non possiamo fermarci, dobbiamo rispettare i tempi per non perdere troppi punti, visto che abbiamo già sbagliato la domanda alla quale abbiamo dovuto rispondere prima di partire! Tiriamo dritto lungo una strada molto verde con curve dolci che ben si adattano alla Mustang. Ci fermiamo a Mons per una pausa caffè davvero panoramica. Si tratta di un villaggio fortificato, costruito su una rocca e dal quale si vede il mare, le isole di Lérins e, in giornate limpide, anche la Corsica.

Fino ad ora abbiamo percorso una cinquantina di chilometri e adesso continuiamo la strada mettendo le gomme anche sulla Route Napoléon, la strada che ha fatto Napoleone nel 1815 quando è rientrato dall’Isola d’Elba. Inaugurata nel 1932 parte da Golf Juan, in Costa Azzurra e si sviluppa verso Nord, fino ad arrivare a Grenoble. Noi la prendiamo in direzione Castellane. Le curve si stringono e la Mustang tiene bene la strada. Sui cerchi da 19” monta le Continental ContiSportContact 5 P con dimensioni diverse all’anteriore e al posteriore: davanti le 255/40 R19 100Y XL e dietro le 275/40 R19 101Y. Gli pneumatici diversi servono per scaricare meglio la potenza del motore a terra e, in un’auto a trazione posteriore, migliorano l’ingresso in curva ma, soprattutto, l’uscita. Certo la Mustang non è la più adatta per strade di montagna però ci divertiamo molto e arriviamo a Castellane. Paesino medievale all’inizio delle Gole del Verdon che è a 724 metri s.l.m. ed è caratteristico per la Rocca di Notre-Dame che domina il paese da una rupe di 184 m. Se volete vedere il panorama potete fare una passeggiata di una mezz’ora scarsa che vi porterà fino in cima.

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Noi non vogliamo! Stiamo entrando nel cuore delle gole che potete percorrere integralmente in auto partendo, indistintamente dalla riva destra o da quella sinistra. Noi imbocchiamo la destra e ci fermiamo per pranzo a La Palud sur Verdon, all’hotel Gorges du Verdon, dove abbiamo anche fatto il “cambio auto” per il pomeriggio.

E’ la Porsche Boxster che ci accompagnerà lungo una delle strade più belle che io abbia mai visto: la Route des Cretes. Un anello di circa 20 km che ha il punto più alto a 1.314 metri s.l.m., prima di tornare a La Palud. Il primo tratto è a senso unico, è molto stretta e bisogna percorrerla con prudenza. Ogni tanto ci fermiamo, scendiamo e ci godiamo il panorama splendido: strapiombi mozzafiato e colori che solo la natura può creare.

La Boxster è perfetta per queste curve strette e i saliscendi che affrontiamo: 2.0 l da 300 cv e 380 Nm di coppia, anche lei ha gomme anteriori e posteriori diverse, le Continental SportContact 6, montate sui cerchi da 20” da 235 davanti e da 265 dietro. La mescola di questi pneumatici è la Black Chili, quella che dà il nome a questa Driving Experience e che non c’entra nulla col cibo piccante! Si tratta del nome che Continental ha dato ad alcune mescole degli pneumatici UHP, Ultra High Performance. La Black Chili è quella per gli pneumatici estivi e l’obiettivo è di garantire la massima aderenza, mixando in modo particolare nero fumo, silice, olii e altri ingredienti. Ci sono poi gli pneumatici con mescole “Cool”: sono gli invernali che hanno la caratteristica di mantenere la microflessibilità alle basse temperature e la capacità di adattarsi al fondo stradale. Perfetti per l’inverno, il bagnato e il gelo. L’ultimo tipo di mescola è la “Green” che è, come la Black Chili, estiva ma con un focus sull’aderenza e la bassa resistenza al rotolamento ed è stata ideata e realizzata per le auto con motori “green” appunto. Il rischio degli pneumatici con bassa resistenza al rotolamento è che non tengano bene la strada, con la Green Chili invece Continental garantisce massima aderenza sul bagnato e massima efficienza nel rotolamento. La Porsche Boxster sembra andare su binari, attaccata a terra, pennella le curve con disinvoltura e, dopo una ventina di chilometri, arriviamo al Lago di Sainte Croix du Verdon.

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E’ un bacino artificiale creato grazie alla costruzione dello sbarramento del fiume Verdon e si possono fare un sacco di attività, dal rafting, al pedalò, alla canoa, ma anche arrampicata e canyoning. Qui hanno girato anche il film “Lo sconosciuto del lago” ma noi non abbiamo tempo da perdere: purtroppo abbiamo sbagliato a seguire le indicazioni del road book e siamo in ritardissimo sulla tabella di marcia! Passiamo Aups e facciamo rotta verso Tourtour. Guidando la Boxster divento un tutt’uno con lei, prendo il suo ritmo e smetto di danzare solo quando arrivo a destinazione, all’Hotel La Bastide de Tourtour, dove ci fermeremo per la notte. I primi 200 km sono stati fatti, adesso un po’ di riposo prima di riprendere la strada.

 

Stay tuned per il resto dell’itinerario…