
Allarme perimetrale auto: cos’è e come funziona
L’allarme perimetrale per auto è quello che si frappone tra la vostra auto e i ladri. E’ come avere degli occhi lungo il perimetro esterno del veicolo con l’obiettivo di tenere il più lontano possibile i malintenzionati. Purtroppo non si tratta di una soluzione infallibile perché i più abili possono riuscire ugualmente ad entrare nell’abitacolo per frugare nel cruscotto o per rubare la vostra macchina.
Del resto i numeri parlano chiaro e in Italia, dopo il calo del 2020, nel 2021 si è registrata una crescita del 2% dei furti d’auto. Sono 104.000 i veicoli rubati, diversamente distribuiti tra le Regioni. E’ chiaro quindi che non esiste un antifurto inespugnabile e funziona principalmente come deterrente.
Come funziona l’allarme perimetrale per auto
L’allarme perimetrale per le auto sfrutta dei sensori posizionati nei punti che i ladri potrebbero usare come varco per introdursi nell’abitacolo. Si trovano quindi sulle portiere, sui finestrini, sul cofano, sul bagagliaio. Per far scattare l’antifurto non basta trovarsi in prossimità dell’auto ma è necessario proprio armeggiare in quei punti dove si trovano i sensori. Il proprietario della macchina dovrà comunque trovarsi in zona perché altrimenti non ha possibilità di sentire la sirena. E’ anche possibile personalizzare il suono e una volta mi è capitato di sentire un allarme che urlava così: “Attenzione ti stanno rubando la macchina!”. Originale e magari anche un ottimo deterrente per i malintenzionati.
Ecco le alternative
L’allarme perimetrale per auto è semplice da usare ma alla fine solo l’avviso sonoro è poca cosa per far cambiare idea a un ladro. Sarebbe buona norma procedere quindi con un’integrazione e affiancare al perimetrale anche altri tipi di antifurto.
- Antifurti meccanici: anche se considerati un po’ vecchia scuola continuano ad essere in commercio e sono anche piuttosto efficaci. Si tratta di apparecchi che bloccano fisicamente il volante e il cambio, ma anche i pedali o le ruote. Difficilmente i ladri scelgono di tagliare il metallo dell’antifurto, ma scelgono di forzare la serratura del dispositivo. Anche questi sistemi sono facilmente aggirabili ma almeno il ladro dovrà perdere un po’ di tempo. Più il “lavoretto” è travagliato, più ci sarà la possibilità che nel frattempo sopraggiunga qualcuno che possa definitivamente convincerlo a desistere dall’impresa.
- Antifurti satellitari: funzionano un po’ come l’app “trova il mio cellulare”. Sfruttano la rete dei satelliti GPS, sono sempre attivi e consentono di sapere dove si trova il proprio veicolo. Spesso sono collegati a una centrale operativa che, in caso di furto, avvisa le forze dell’ordine. All’inizio sembravano garantire il massimo della sicurezza ma anche qui i ladri si sono attrezzati. Per disattivarlo il ladro deve intervenire su tutti i sensori e sulla centralina per bloccare il segnale GPS. Ormai usano dei disturbatori di frequenze – jammer – mutuati da usi militari che impediscono le comunicazioni tra l’auto e i satelliti. Sono utili ma anche questi non inespugnabili. Al momento forse i più sicuri sono quelli che si affidano alle emissioni di onde radio ad alta frequenza. Sono meno sensibili a edifici, più difficilmente schermabili e stabiliscono la posizione dell’auto rubata. Il problema principale è che il ricevitore di onde radio è ancora poco diffuso.
Fino ad ora i ladri hanno trovato un sistema per aggirare per ogni innovazione tecnologica. Se quindi non esiste l’antifurto perfetto, la cosa importante è rendere la vita ai ladri il più difficile possibile. Certo è che se poi arrivano Lupin III o Diabolik l’unica cosa che potrete fare sarà rassegnarvi e confidare nelle forze dell’ordine.