Next100 BMW
14.01.2017 - in

Next100 BMW

Per festeggiare i 100 anni di storia del Gruppo e i 50 di presenza in Italia, BMW ha organizzato un grande evento nel luogo che accende la passione degli appassionati di motori: l’autodromo di Monza. Tre giorni durante i quali il brand tedesco ha incontrato i fan, ha fatto provare gli ultimi modelli e ha permesso anche ai più giovani di ricordare come mai BMW è BMW! È davvero difficile riuscire a rendere in un testo la storia e i successi che BMW ha riscosso in questi 100 anni; lo farò seguendo l’istinto e ciò che il Next100 mi ha lasciato!

Il debutto di BMW

Prima cosa da sapere di BMW è che il nome con cui chiamiamo il brand è la sigla di Bayerische Motoren Werke che in italiano significa Fabbrica di motori Bavarese. E il logo? È la rappresentazione stilizzata dell’elica, i cui quattro campi di sfondo sono riempiti alternativamente con i colori della Bavaria, un richiamo alla sua terra. Infatti, l’azienda venne fondata nel 1916 a Monaco, in Baviera, come fabbrica di motori aeronautici. Durante la Prima Guerra Mondiale era impegnata nel migliorare l’affidabilità e la potenza degli aerei caccia. Al termine del conflitto, l’azienda utilizzò le conoscenze tecniche acquisite indirizzando la produzione verso i settori motociclistico e nautico. Il momento che per noi appassionati di auto è di quelli da segnare sul calendario è il 1928, quando l’azienda diede avvio alla produzione e commercializzazione di autoveicoli acquisendo gli impianti della Dixi situati in Sassonia, dove produssero su licenza una versione del modello britannico Austin Seven con la denominazione BMW 3/15. La prima auto che segnò il passo per BMW fu il modello 328, un’auto moderna e adatta ad un uso più sportivo. Costruito in soli 462 esemplari, debuttò nel 1936 sul circuito del Nürburing con alla guida Ernst Henne ottenendo la vittoria alla “Eifelrennen” nella classe 2 litri.

Inoltre, nel 1940 BMW fece il bottino partecipando per la prima volta alla Mille Miglia e conquistando il primo posto assoluto con la 328 Turing Coupé con telaio a tubolari a traliccio e scocca in alluminio realizzata dal carrozziere italiano “Carrozzeria Turing”.

Dopo pochi anni, scoppiò la Seconda Guerra Mondiale e si assistette ad un copione già visto qualche anno prima: BMW convertì la catena di produzione per la realizzazione in massa di motori aerei. Al termine del conflitto, ancora una volta, BMW dovette cambiare la produzione perché gli americani negarono ogni forma di riarmo tedesco. L’unica ancora di salvezza per BMW fu quella di tornare a produrre motociclette. Successivamente, BMW riuscì a produrre auto anche nella fabbrica in Sassonia, zona che era presidiata dalle autorità sovietiche con un nuovo marchio: EMW. Dopo alcuni modelli che non ebbero successo, i dirigenti BMW colsero la validità di un progetto italiano, la Iso Isetta. Ne acquistarono la licenza ed iniziò così la scalata al successo di BMW.

Dopo queste precisazioni di carattere storico, è il momento di vivere il Next100…

BMW Next100

L’accoglienza all’autodromo di Monza è stata davvero suggestiva, come essere ad un parco divertimenti. Nel piazzale antistante i box erano presenti numerose aree in cui si potevano ammirare le BMW che hanno fatto la storia, ad iniziare dalla BMW 328 di cui ho parlato prima. Poi, non sono mancati anche altri modelli più recenti. Pronte per scendere in pista e far provare le emozioni sportive marchiate M, c’erano la M2 e la bellissima M4 nera opaca con i profili arancione, per me il top! All’interno dell’autodromo si poteva rivivere l’evoluzione della M, denominazione nata nel 1978 con la BMW M1 e destinata a diventare sinonimo di alte prestazioni e di successo sia sportivo che di vendita. L’anno successivo, nasce addirittura il Campionato Procar, nel quale possono gareggiare solo BMW M1 e nel quale si laureano campioni della serie piloti di grande prestigio, come Niki Lauda (1979) e Nelson Piquet (1980).

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Il 1986 fu l’anno della BMW M3, nata come sviluppo estremo della prima produzione stradale e che negli anni successivi ha fatto parlare di sé sia per i circuiti che nei rally. E per far toccare con mano le auto sportive M, erano presenti la BMW 320 Turbo in livrea Jägermaister e la moderna M6 Gran Turismo. 

E il futuro?

Dopo aver guardato le glorie del passato, al Next100 di Monza c’è spazio anche per fare un salto nel futuro di BMW. E per fare questo BMW portato le auto nate sotto il segno della “i“, cioè le elettriche oltre a qualche modello ibrido della gamma. 

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