Alcantara: il Giappone investe nel Made in Italy
20.03.2017 - in

Alcantara: il Giappone investe nel Made in Italy

Sedili, volanti, montanti laterali, portiere, cruscotti, ormai tutto può essere fatto in Alcantara nelle auto e dopo aver iniziato con Lancia negli anni ’80, ormai tutti i principali brand collaborano con l’azienda: da Lamborghini ad Aston Martin, da Peugeot a Ford, da Audi a Maserati, da McLaren a Ferrari, senza voler escludere nessuno. Ma Alcantara non è solo automotive e, soprattutto, il suo futuro vede un piano ambizioso di sviluppo che è stato presentato in una conferenza stampa “originale” allestita nel cuore pulsante di Alcantara, in fabbrica, direttamente nella catena di montaggio che, per l’occasione, è stata sospesa.

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Qui, a Nera Montoro, in provincia di Terni, dove si trova l’unico e solo stabilimento al mondo di Alcantara, il suo Presidente e Amministratore Delegato, l’Ingegner Andrea Boragno, ha presentato un ambizioso piano di investimenti futuri di un’azienda il cui capitale è al 100% giapponese ma dove il cuore, l’anima e il corpo sono assolutamente e completamente italiani.

Il piano: nuovo investimenti e nuove assunzioni

In un prossimo articolo vi parlerò dell’azienda, dello stabilimento e delle persone, qui concentriamoci su questo nuovo piano che prevede un investimento di 300 milioni di euro, distribuiti su cinque anni, che hanno l’obiettivo di raddoppiare la capacità produttiva che arriverà a 14,5 mln/metri annui dai 7,5 mln/metri del 2016.

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Alla fine del periodo, si prevede che il fatturato superi i 300 milioni di euro e che il valore del marchio raggiunga i 300 milioni di euro, rispetto ai 100 milioni stimati da Interbrand nel 2015. Cosa ancora più importante è che anche il numero del personale è previsto in crescita, passando dagli attuali 598 a circa 800 persone, un aumento che si registrerà principalmente nello stabilimento, ma anche nel centro di ricerca e sviluppo. Non solo ci sarà crescita nel personale dell’azienda ma anche nell’indotto, si stima infatti un aumento di un centinaio di risorse anche per le aziende che gravitano intorno ad Alcantara: una trentina di piccole-medie aziende distribuite in tutta Italia che intervengono nella parte finale del processo produttivo.

Dove eravamo

Il valore dell’azienda dal 2006 al 2015 è incrementato di 15 volte, passando da 6,5 a 100 milioni di euro.

Negli anni caldi della crisi, dal 2009 al 2015, Alcantara è cresciuta in modo progressivo e costante. Il fatturato è passato dai 64,3 mln euro del 2009 ai 185 mln euro del 2016 con una crescita fortissima all’estero: l’America è passata dal 2% al 16% e la Cina dal 3% al 16%.

Un’azienda che ha già fatto tanto, non solo in termini economici ma anche per il territorio e lo si percepisce molto bene anche dalle presenze alla conferenza stampa: Claudio de Vincenti, Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno – Catiuscia Marini, Presidente della Regione Umbria –Francesco De Rebotti, Sindaco di Narni – Giovanni Belloni, Direttore dello stabilimento. Tutti hanno avuto parole di elogio e di stima, per l’azienda, per Boragno ma anche per tutta la squadra di Alcantara, composta per lo più da persone umbre che lavorano con orgoglio per l’azienda.

Il futuro

L’Alcantara è un materiale composto da poliuretano e poliestere e può essere adattato a diversi utilizzi poiché, variando la composizione, l’altezza, la larghezza e il colore variano le caratteristiche tecniche, come ad esempio la resistenza agli strappi, allo sporco e alle fiamme.

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Attualmente circa i tre quarti del fatturato dipendono dall’automotive e il restante si distribuisce tra fashion, interior design, nautica, aviazione ed elettronica di consumo, ma per il futuro ci si aspetta che il peso di quest’ultimo settore possa aumentare notevolmente. Del resto anche lo sviluppo delle auto a guida autonoma può aprire ancora di più la strada all’Alcantara poiché le auto diventeranno sempre più salotti con interni che dovranno essere ancor più confortevoli e di design.

Ma non ci sarà un’evoluzione solo nei settori di utilizzo ma anche nel materiale stesso. Dagli anni ’80 ad oggi l’Alcantara si è evoluta molto e continuerà a cambiare anche in futuro. Ma dove vogliono arrivare? Beh è semplice: Alcantara Bio! Stanno già studiando dei polimeri bio che derivano dagli scarti di produzione alimentare e nel giro di cinque anni sperano proprio di arrivarci. Questo è coerente con il progetto di decarbonizzazione di un’azienda che fa della sostenibilità un baluardo.

I cinque pilastri del business model di Alcantara

Alcantara è un marchio di lusso globale che ha esportato i valori del Made in Italy tramite la straordinaria abilità nel coniugare tecnologia e artigianalità, basandosi su ricerca e innovazione continue.

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Durante la conferenza stampa è lo stesso Boragno che spiega quali sono i cinque pilastri su cui si basa il modello di Alcantara:

  • Made in Italy: capacità di coniugare tecnologia e artigianalità
  • Personalizzazione estrema: capacità di sviluppare progetti esclusivi
  • Stretto legame con la design community: stilisti e artisti usano Alcantara per esprimere la propria creatività. In questo si sta registrando un’importante evoluzione poiché si sta passando dagli artisti individuali alle istituzioni museali come il Maxxi di Roma, il Palazzo Reale di Milano, la Shangai Gallery of art in China
  • Sostenibilità: 1° azienda italiana a diventare carbon neutral nel 2009. Anche i fornitori devono essere “sostenibili” e persino tutti i trasportatori che loro utilizzano devono essere carbon neutral.
  • Brand globale: con la crasi “Glocal” è Boragno che dà la chiave di interpretazione di quello che fa Alcantara: globalizzazione delle vendite e del processo e localizzazione della produzione, con un radicamento sul territorio molto forte

La conferenza è finita, non facciamo in tempo ad alzarci e ad allontanarci che tutto viene smontato e la catena fatta ripartire velocemente, già si sente il rumore della produzione, non c’è tempo da perdere, bisogna andare a diffondere il Made in Italy in tutto il mondo!

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Se volete sapere altre curiosità di Alcantara non perdetevi il prossimo articolo: stay tuned!