Fare uno pneumatico come fare una torta
Fare uno pneumatico è come fare una torta: in base a come si mischiano farina, latte, uova e lievito si possono fare torte adatte ad ogni occasione, così come per una gomma!
No, non sono impazzita e neanche sotto l’effetto di alcolici, è proprio quello che mi ha spiegato Jean-Felix Bazelin, direttore di Dunlop Motorsport Operations che ho incontrato in occasione delle gare dell’ELMS disputate a Monza il week end del 13 e 14 maggio. Gli ho fatto qualche domanda per capire un po’ meglio questo mondo che mi ha sempre affascinato e incuriosito.
Dalle gare alla strada
Come mai una casa come Dunlop investe così tanto nelle gare di Endurance, sulle quali si è concentrata da metà degli anni ’70? Ad esempio, dei 12 prototipi di LMP2 che sono partiti domenica a Monza, ben 10 erano gommati Dunlop, come anche tutti i concorrenti delle categorie LMGTE e GTC. Più di 30 persone, tra ingegneri e tecnici erano a Monza e pensate che a Le Mans, solo per i test, ci sono più di 150 persone che raccolgono ed elaborano le informazioni prese ogni 100 metri sul tracciato!
Fino a qualche anno fa, durante le gare dell’EMLS, si potevano cambiare le gomme e contemporaneamente fare rifornimento di carburante; negli ultimi anni i regolamenti sono cambiati e le gomme possono essere sostituite solo dopo aver fatto “il pieno” oppure in un pit stop dedicato. Questa attività può essere fatta solo da due meccanici e richiede una ventina di secondi. Rifornimento e cambio gomme danno quindi il ritmo alla gara: ogni 40-45 minuti ci si ferma e l’obiettivo è quello di fare gomme che perdano meno di 20”.
Perché tutto questo impegno? Perché l’Endurance è la cosa che più si avvicina alle auto stradali: c’è lo stesso bisogno di resistenza, durata, performance e aderenza, sia sull’asciutto che sul bagnato. Dunlop quindi sfrutta il patrimonio di esperienza che raccoglie con le gare, per creare poi pneumatici adatti alla strada e a vetture particolarmente performanti.
Quattro ingredienti per gomme per ogni occasione
Sia nelle gare che per l’uso quotidiano, le gomme vengono fatte sempre nello stesso modo: una volta definita la forma, il mix dei materiali e la mescola, parte il processo. Ma quindi quali sono gli ingredienti usati? L’elastomer, l’oil, il carbon black e il curing solver usati in quantità differenti a seconda di quello che si ha bisogno di ottenere in termini di grip, durata, resistenza e performance. Sembra facile ma in realtà per arrivare al risultato migliore il processo è molto lungo e richiede una grande attività di fine tuning. Ad esempio, da quest’anno sono cambiate parecchio le caratteristiche delle auto di LMP2 nell’ELMS e Dunlop ha iniziato i primi sviluppi già nel 2015, quando erano stati comunicati i cambiamenti che sarebbero entrati in vigore da quest’anno. Ha scelto Ligier, uno dei quattro produttori autorizzati per l’ELMS insieme a Dallara, Oreca e Riley Tech/Multimac, e con loro hanno fatto i primi test. Ma gomme e macchina devono lavorare insieme quindi non bastava lavorare con Ligier. In Dunlop infatti lavorano individualmente con tutti i team che usano le loro gomme, naturalmente nella vicendevole garanzia che non trapeli nessun segreto, né relativo alle gomme, né alle auto: se si condividono i segreti si ottengono risultati migliori.
E le gomme per le auto elettriche?
La Formula E è 100% di Michelin ma non per questo in Dunlop non stanno già sviluppando modelli matematici e facendo test per le auto elettriche. Del resto vi ricordate la GreenGT H2? Era gommata Dunlop, che quindi non è nuova alle “motorizzazioni alternative”. Per l’elettrico, in particolare, è cruciale lavorare su due aspetti: la trazione e la costruzione, ma anche qui vale la stessa regola delle torte: cambio il mix dei materiali e ho la gomma perfetta anche per l’elettrico, ma non dimenticate una cosa: ogni chef ha almeno un ingrediente segreto e anche Dunlop non è da meno! 🙂
