Milano-Stoccarda con Mercedes Classe E
19.05.2017 - in

Milano-Stoccarda con Mercedes Classe E

La Mille Miglia, chi non conosce e resta affascinato solo a nominare questa gara di regolarità? Pensate che proprio quest’anno compie novant’anni e Mercedes festeggia la vittoria del 1956 della categoria con l’equipaggio Erwin Bauer/Erwin Grupp a bordo della famosa 220a (W180) “Ponton.” Per rievocare questo risultato, ho partecipato a una regolarità da Milano a Stoccarda a bordo di una Mercedes Classe E in allestimento Ponton; pronti? Via!

Da Milano a Stoccarda

Un viaggio nello spazio e nel tempo, così mi viene da descrivere questa esperienza. Lo spazio, quei 1.200 km percorsi da Milano-Stoccarda-Milano e il tempo, quello segnato dal passaggio di questi 70 anni e non solo! Perché per dare più adrenalina al viaggio d’andata, abbiamo fatto una regolarità…con controlli orari dei cronometristi ufficiali e relative penalità.

roadbook

Non avevo mai partecipato ad una gara di regolarità, sapevo a grandi linee come funzionasse, ma mettersi in gioco è un’altra storia! La giornata prevedeva quattro tappe e per ciascuna avevamo un tempo imposto con relativa velocità media. Sembrava tutto facile, all’inizio. Sì, perché viaggiavo su una Classe E 220d “tribute edition” di ultima generazione, con navigatore, sistemi di assistenza alla guida, computer di bordo e tutte le diavolerie tecnologiche che tanto mi piacciono, ma conosciamola meglio!

Mercedes Classe E 220d

La Mercedes 220a Ponton usata nel 1956 da Bauer/Grupp alla Mille Miglia era un’auto bella ma non confortevole e tecnologica come la nuova Classe E 220d. Viaggiare per questi 1.200 km  in 24 ore è stato piacevole e confortevole. Grazie ai sedili/poltrona avvolgenti ed ergonomici e ai numerosi sistemi di assistenza alla guida, grazie ai quali quasi non mi sono resa conto di aver percorso così tanti chilometri in poche ore.

Negli interni è evidente lo sviluppo orizzontale enfatizzato dai due display ad alta definizione (su richiesta) che si fondono visivamente sotto un solo vetro di copertura, creando un cruscotto widescreen. Questo comprende la strumentazione di fronte al guidatore e il display centrale sopra la consolle, la cui grafica può essere scelta tra tre stili: Classic, Sport e Progressive.

Il tempo per conoscerla è stato davvero tanto, così mi sono divertita a “pasticciare” nell’infotainment tra navigatore, impostazione dell’auto, radio, computer di bordo e pensate che, a bordo avevo anche un Concierge dedicato che schiacciando il pulsante “i” sul gruppo comandi del tetto avrebbe risposto aiutandomi, per esempio nel prenotare un albergo o per mandarmi direttamente sul navigatore una destinazione.

Mercedes-Benz E-Klasse, Touch-Control Mercedes-Benz E-Class, Touch-Control

Per questa regolarità era necessario aver sotto controllo i chilometri percorsi e la media oraria. Così, dal volante, attraverso i pulsanti Touch Control (anteprima assoluta) ho impostando la visuale desiderata. Questi pulsanti touch sono sensibili al tocco e reagiscono come lo schermo di uno smartphone: c’è stato subito feeling tra noi!

Nella consolle centrale è posizionato il touchpad con Controller, dal quale è possibile accedere al sistema di infotainment. Davanti a questo è presente una USB, che si va ad aggiungere alle altre due presenti all’interno del bracciolo centrale.

Alla fine, credo che l’unica cosa che manchi in un’auto di questo genere sia l’opzione massaggio per godersi un viaggio in tutto relax!

Il cuore di questa Classe E 220d è un motore 2.0 turbo quattro cilindri diesel che eroga 143 kW-194cv e in grado di raggiunge una coppia massima di 400 Nm. Questo è accoppiato al nuovo cambio automatico a nove rapporti 9G-trinic che ha dimostrato di essere fluido e rapido nelle cambiate. È possibile scegliere la modalità di guida desiderata attraverso la levetta nella consolle centrale, soluzione che ho trovato pratica. Queste sono: comfort, per una guida normale; Eco, per ridurre i consumi; Sport, per una guida sportiva; e Sport Plus per una guida ancora più sportiva, dove assetto e cambi di marcia sono da vera sportiva.

Ora che ho presentato la mia compagna di viaggio, è il momento di partire!

Prima tappa: Chironico

Impostato il navigatore con le coordinate della prima fermata: Chironico, 149 km per raggiungerla. A bordo di questa amica della Stella siamo in due Millennial e per iniziare guido io.

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Entro in autostrada ed ecco la prima variabile: il traffico. Sì, dai frequentatori agli ascoltatori degli aggiornamenti sul traffico, tutti sanno che la tangenziale est di Milano al mattino è bloccata. A questo punto, l’adrenalina inizia a salire, la partenza è stata alle 8.59 e il tempo imposto era di 114 minuti ad una media oraria di 78,42 km/h, ma con questo traffico il tempo passava e i km percorsi restavano fermi. Poi, finalmente, la situazione traffico è migliorata: imbocchiamo la Como-Chiasso e dopo poco eccoci al confine con la Svizzera. In Svizzera, come tutti saprete, non si può sgarrare sui limiti di velocità, ma cosa avevamo a fare il Distance Pilot distronic abbinato allo Speed Limit Pilot? Infatti, con il primo mantiene la distanza di sicurezza dai veicoli  che precedono seguendoli fino a 210km/h, cosa che (nel mio caso) veniva regolato dal secondo sistema, il quale regola la velocità di marcia in base ai limiti rilevati dalla telecamera. Nel viaggio arriva la telefonata che il tempo di percorrenza aumenta a 124 minuti quindi bisogna rifare i calcoli… Controlliamo sul navigatore dell’auto quanto tempo è passato dall’inizio del viaggio e, a 2 ore e 4 minuti dobbiamo passare sul controllo orario. Fiere del nostro passaggio restiamo deluse dall’espressione del cronometrista che, con un sorriso, ci sgrida per il passaggio: cosa abbiamo fatto? Confusione tra tecnologia e carta e penna. Sì, perché tra il momento di partenza impostato dal navigatore e del primo timbro c’era una differenza di cinque minuti… A questo punto, abbiamo optato per riportare alla memoria le reminiscenze di matematica munendoci di carta e penna per fare i calcoli. In pratica, con il navigatore vedevamo in linea di massima i tempi in relazione al traffico e sul foglio sapevamo quando era previsto il controllo orario.

Seconda tappa: Risch

Tutte cariche nella seconda tappa, adesso non sbagliamo! Sì, ma la regolarità -come visto in partenza- è soggetta a diverse variabili, una su tutte, la situazione del traffico. Il navigatore della Classe E ci ha aiutato perchè segnala la situazione del traffico in tempo reale, ma limiti di velocità e lavori in corso non erano dalla nostra parte, anzi! Non vedevamo l’ora di raggiungere la destinazione…Finalmente, con quattro minuti di ritardo: siamo arrivate!

Germaniaviaggio

A questo punto, il divertimento di testare tutti i sistemi di assistenza alla guida è aumentato, così mi lascio stupire dalla Classe E nel muovere il volante. Per me il volante è molto importante e, nonostante sia una Millennial, a scuola guida mi hanno insegnato che sono io a girarlo per dare direzionalità all’auto. Ma con Classe E la cosa cambia: tra le innovazioni del Drive Pilot rientra l’assistente attivo al cambio di corsia. Si basa su radar e telecamere e aiuta il guidatore nei cambi di corsia sulle strade a scorrimento veloce. In pratica il mio compito è stato quello di inserire la freccia per il sorpasso e al resto ha pensato lei: vedere il volante muoversi da solo, fa un certo effetto! Utile nei sorpassi è il Blind Spot Assist, l’angelo custode in grado di segnalare il pericolo di una collisione laterale accendendo un lucina sui vetri retrovisori esterni ed emettendo un segnale sonoro, utile anche nei traffico cittadino. Infine, il sistema antisbandamento attivo che evita un cambio di corsia involontario.

Terza e quarta tappa: Germania

Dopo la pausa pranzo, si riparte verso la Germania: Stoccarda, stiamo arrivando! La terza e quarta tappa erano state compattate, quindi abbiamo fatto tutti i calcoli per capire quanto tempo dovessimo impiegare e adattare la velocità di conseguenza, anche perché, da dopo il confine i limiti di velocità li abbiamo decisi noi! 🙂

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Passando per paesaggi davvero belli, ascoltando la musica grazie alla connettività e ascoltando la voce di speaker e canzoni in tedesco, finalmente ecco che entriamo nella città di destinazione: Stoccarda. La nostra fermata? Un luogo che non conoscevo e che mi incuriosiva visitare: il Mercedes Classic Center. Raggiunta la destinazione, contente perché -secondo i nostri calcoli- eravamo puntuali per il timbro, ecco che il nostro entusiasmo si affievolisce: le ultime due prove cronometrate sono state annullate. Beh, è stato solo questione di poco e subito mi sono ripresa pensando alle meraviglie che mi attendevano all’interno del Classic Center.

Come tutte le gare di regolarità, anche la nostra prevedeva una classifica per tappa e una finale. Infatti, al mattino seguente c’è stata la premiazione. Per questa prima esperienza, niente podio, ma solo un buon settimo piazzamento! Adesso però ci ho preso gusto, quindi aspetto la prossima regolarità! 🙂