La danza di Misano con Porsche e Michelin
13.07.2017 - in

La danza di Misano con Porsche e Michelin

Prendete un’auto ad alte prestazioni, mettetele degli pneumatici dalla tenuta elevata, aggiungete la presenza e i consigli di maestri della guida e pensate questo connubio (quasi) perfetto all’interno di un circuito abbastanza lento e di grande precisione. Di chi sto parlando? 

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Gli attori di questa giornata sono state le Porsche 911 GTS e 911 carrera 4 GTS di Porsche Italia gommate Michelin Pilot Sport 4S e Cup 2, provate sul Circuito Marco Simoncelli di Misano. La giornata, però, non sarebbe stata la stessa senza la presenza dell’esperienza e dei consigli degli istruttori della Porsche Driving Experience. Prima di raccontare l’esperienza in pista, facciamo una breva (ma doverosa) premessa.

Porsche e Michelin

La collaborazione tra Michelin e Porsche è iniziata nel 1961 e Porsche è stata la prima casa automobilistica a chiedere degli pneumatici specifici per le proprie auto. Si tratta del marcaggio N specifico per le proprie auto, e presente oggi su 81 modelli.

Per ricevere il marcaggio N vengono valutati 33 parametri, di cui 12 in pista, 16 sul banco prova e 5 soggettivi dei tester.

La collaborazione si è intensificata nel 2003, quando iniziano a lavorare per lo sviluppo di pneumatici specifici per le Supercar con la Carrera GT. Si tratta di un passo importante, perché è proprio dal motorsport che il livello di raccolta dei dati risulta essere più elevato e preciso: tutto materiale utile per lo sviluppo di prodotti per la strada. Oggi Michelin è partner tecnico di Porsche nel Mondiale Endurance, ha partecipato allo sviluppo della Porsche 919 Hybrid che dal 2014 partecipa a World Endurance Championship nella classe LMP1, la stessa che giusto qualche settimana fa ha vinto nella gara più dura del mondiale: la 24 ore di Le Mans. Oltre a questo, le due aziende collaborano per lo sviluppo di pneumatici per la categoria GT ed è fornitore unico dei Campionati Porsche Carrera Cup e del Campionato Mondiale Porsche Supercup.

Porsche 911 GTS e 911 carrera 4 GTS

La nuova 911 GTS è stata presentata al Salone di Detroit all’inizio dell’anno e a Ginevra è stata presentata in anteprima europea. Sono cinque le varianti (trazione posteriore, anteriore, coupé, cabrio e targa) e per questa giornata in pista abbiamo usato 911 GTS con trazione posteriore e integrale.

Solitamente le carrera 4 nel posteriore sono più larghe delle due, ma sulle nuove GTS anche le trazioni posteriori hanno il posteriore più largo di 44 mm.

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Le novità di quest’auto si notano nell’estetica sportiva, tra cui lo spoiler anteriore e la maggiore altezza dello spoiler posteriore. Ma ciò che fa davvero la differenza sta nel cuore boxer a sei cilindri: 3 litri con turbocompressore riprogettato che eroga una potenza di 331 kW (450 CV) e con una coppia massima di 550 Nm disponibile da 2.150 a 5.000 giri/min. Tutti i modelli sono disponibili con cambio manuale a sette rapporti o cambio a doppia frizione Porsche Doppelkupplung (PDK) opzionale. Noi abbiamo provato il doppia frizione con paddle al volante. Una cosa interessante è l’asse posteriore sterzante di un massimo di 2 gradi che a basse velocità agevola l’inserimento e ad alte velocità migliora la stabilità.

Pilot Sport 4S VS Cup 2

Giornata soleggiata e 34 gradi: condizioni ottime mettere sotto sforzo macchine e, soprattutto pneumatici. Per iniziare siamo scesi in pista con le Michelin Pilot Sport 4S, pneumatici stradali (nati per sostituire i Pilot Super Sport) nati nel 2017 e attualmente disponibili da 19″ e 20″ in 34 dimensioni. Sono adatti sia per la strada che per la pista: ma terranno alle condizioni peggiori che si possono trovare come il caldo di oggi? Più avanti scoprirete la risposta. Per il momento vi dico che nella teoria offrono alte prestazioni in frenata su suolo asciutto e bagnato grazie alla bi-compound technology. La parte esterna del battistrada integra un nuovo materiale ibrido che favorisce il grip su suolo asciutto, mentre la parte interna presenta una mescola inedita di silice e di elastomeri funzionali, che permettono al pneumatico di offrire un’aderenza su suolo bagnato in ogni istante. È il frutto di processi di fabbricazione e materiali derivati dalla competizione, come il WEC, la Formula E o il Campionato del Mondo Rally.

Dopo la pausa pranzo, durante la quale gli uomini Michelin hanno fatto il cambio gomme di 7 auto (smontando proprio le gomme dai cerchi e rimontandole), è stato il momento di mettere alla prova le Cup 2, pneumatici da pista anch’essi sviluppati grazie alla ricerca nelle competizioni. Sono stati realizzati per la 918 Spyder e, proprio grazie a questi pneumatici, è stato abbassato il tempo sul giro sotto i sette minuti al circuito del Nürburgring. La sua particolarità sta ne fatto che utilizza la tecnologia bi-mescola che consiste nell’impiegare due mescole di gomma differenti tra la parte interna e la parte esterna del battistrada. La parte esterna ha una durezza studiata per dare aderenza sull’asciutto e in fase di appoggio in curva. Mentre la parte interna è più rigida e consente un’elevata guidabilità e precisione. Inoltre, la zona bassa è più larga del 10% rispetto a quella di uno pneumatico sportivo tradizionale ed è rinforzata da una mescola di gomma ad alto modulo per aumentare la rigidità trasversale dello pneumatico e conferirgli quindi una sportività ed una precisione di guida elevata.

Anch’io, che non sono un pilota, ho sentito le differenze tra i due pneumatici soprattuto in curva, quando è stato possibile osare qualcosa in più in termini di velocità perché l’auto “teneva” e in frenata, quando non si scomponeva.

Dopo queste informazioni è il momento di scendere in pista e provare le GTS gommate Michelin Pilot Sport 4S e Cup2.

Vita in pista

Era la prima volta che giravo nel circuito di Misano. Dalla mappa, mi sembrava una pista abbastanza veloce, ma in realtà, è molto tecnica e per riuscire a mantenere precisione nell’impostazione e nella tenuta della traiettoria, è necessario essere supportati da un’auto performante e con pneumatici ottimali. Ma non solo, quei tre rettilinei permettono di raggiungere velocità intorno ai 180-200 km/h e rallentare per l’ingresso in curva o hai freni e gomme, o il giro in tribuna (se ti va bene) è assicurato!

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Con i preziosi consigli degli istruttori, ho cercato di disegnare la traiettoria ideale che, giro dopo giro, mi ha permesso di aumentare la velocità e, di conseguenza, mettere ancora più sotto sforzo auto e pneumatici. La Porsche GTS dal canto suo, è stata un’ottima compagna di avventura. In accelerazione (fa 0-100 in 3,6 secondi) quando entra la coppia vieni schiacciato al sedile e il sound diventa cupo grazie allo scarico sportivo di serie e all’impiego ridotto dei materiali di isolamento. I km/h aumentano e le marce pure in modo sempre preciso e rapido grazie al doppia frizione Porsche Doppelkupplung (PDK) con paddle al volante. E quando arriva una curva, è il momento di attaccarsi ai freni per poi modulare e riposizionare i pesi in modo ottimale per entrare in curva senza scompensi. A questo punto, si sentono le gomme che in frenata e in ingresso danno grande precisione alla manovra unitamente all’azione del telaio sportivo attivo con Porsche Active Suspension Management (PASM) che abbassa la carrozzeria delle GTS Coupé di 10 millimetri rispetto alla 911 Carrera S.

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Una cosa davvero utile e interessante per migliorare sessione dopo sessione è stata la possibilità di guardare il camera car con anche i dettagli tecnici dell’auto (velocità, numero di giri, marcia) ogni volta che si tornava nei box.

Cosa resterà?

Non sono una pilota e non voglio neanche avere la presunzione di esserlo, ma con questo racconto vorrei far capire quanto un’auto performante con dei validi pneumatici sia in grado di divertire e dare sicurezza in pista e sulla strada. Inoltre, in una solo giornata ho imparato davvero tanto dai consigli degli istruttori della Porsche Driving Experience, nozioni che mi porterò nella guida di tutti i giorni per essere più sicura al volante.

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E alla fine della giornata, ecco il mio diploma!!!