Una giornata con Skoda
Una giornata per conoscere Skoda e la gamma Octavia? Siamo nel posto giusto. In una calda giornata estiva, la nostra destinazione è Verona, dove ha sede il Gruppo Volkswagen Italia e da qui iniziamo il nostro viaggio.
Skoda, cenni storici
La casa della freccia alata ha una storia che risale al 1895, periodo in cui il mondo dell’automotive iniziava ad avere i primi sviluppi. La sede risiede a Mladá Boleslav nei pressi di Praga (Repubblica Ceca) e dal 1991 è entrata a far parte del Gruppo Volkswagen. Oltre alle automobili, sviluppa e produce motori, trasmissioni e componenti. Dispone di tre stabilimenti in Repubblica Ceca e, grazie alle partnership del Gruppo, produce vetture anche in Cina, Russia, Slovacchia e India. In Ucraina e Kazakistan produce con il contributo di partner locali.
In questa giornata abbiamo voluto provare la qualità dei prodotti Skoda, in particolare mettendo alla prova la gamma Octavia, la station wagon che dal 2014 ha lo scettro delle vendite in Europa.
Skoda Octavia: pronti per la prova?
Octavia è nata nel 1996, oggi è giunta alla terza generazione ed è stata scelta da 6 milioni di persone nel mondo. Nel mondo, solo nei primi sei mesi dell’anno la gamma (comprensiva di station e berlina) ha totalizzato 205 mila unità vendute. Un’auto che non potevamo non andare a conoscere; quale sarà il segreto del successo?
Grazie all’appartenenza al Gruppo Volkswagen, Skoda ha a disposizione i risultati di ricerca e sviluppo del Gruppo che lo scorso anno ha raggiunto la vetta mondiale in termini di vendita. A differenza degli altri marchi, però, i prezzi delle auto Skoda sono più bassi perché le auto vengono costruite in stabilimenti dove la manodopera costa meno, come nel caso di Octavia che è costruita in Cecoslovacchia.
Andando ad analizzarla più da vicino, Octavia è costruita sulla ormai nota piattaforma MQB del gruppo Volkswagen, per intenderci la stessa che abbiamo visto su auto come la Golf. E anche a bordo si trovano tecnologie di ultima generazione, come il display touch da 9,2″ con tutte le funzioni note dalla prova di Volkswagen Golf, manca solo il Gesture Control che ci dicono arriverà a breve.
Lo spazio a bordo è una delle caratteristiche che subito saltano all’occhio: lunga 4.689mm a larga 1.814mm con un passo di 2.680mm e una capacità del bagagliaio di 610/1.740 litri che per la versione a metano si riduce a 480/1.610 litri.
La gamma Octavia è ampia e per questa giornata abbiamo provato la RS TDI da 184 cv, la Scout 2.0 TDI 184 cv entrambe con cambio DSG a sei rapporti e la 1.4 G-TEC da 110 cv con DSG a sette rapporti.
RS: la sportiva
L’inizio del percorso ci porta nella zona del Monte Baldo, sopra al Lago di Garda. Partiamo subito sprint con la più sportiva: Octavia RS, con motore 2.0 TDI da 184 cv e cambio DSG a sei rapporti.
A prima vista ha uno sguardo sportivo, con il frontale dove la calandra è larga e si allunga sui fari supplementare full led: linee cuneiformi con sviluppo orizzontale che rievocano l’arte della lavorazione dei cristalli, tipica della tradizione boema. Anche nel posteriore si trova dinamismo con lo spoiler sul tetto, con la fascia rossa sul paraurti e i terminali di scarico in acciaio inox. Ah, non dimentichiamo che anche l‘assetto è ribassato di 15mm.
L’estetica è da sportiva, ma noi vogliamo di più…
A bordo, la linea sportiva è ripresa dai sedili in tessuto-pelle con logo RS e il volante sportivo (multifunzione) in pelle con cuciture a contrasto, entrambi di serie. Anche dal punto di vista della tecnologia non si scherza. Display touch da 9,2″ (optional perché di serie è da 6,5″) con i sistemi come il Care Connect e l’Infotainment Online (entrambi di serie per RS e Scout) e la possibilità di avere un Hotspot a bordo. Infine, anche per quanto riguarda i sistemi di assistenza alla guida, è presente l’Adaptive Cruise Control. Nei circa 40 km percorsi ho apprezzato la possibilità di poter scegliere tra quattro modalità di guida (più una quinta individual) che agisce sul cambio e sulle sospensioni. I 184 cv sono gestiti in modo tale da raggiungere una potenza massima di 380 Nm a partire da 1.750 giri. Il cambio automatico a sei rapporti mi è piaciuto, è rapido nelle cambiate e non “strozza” il motore come spesso accade con questo tipo di trasmissione. Inoltre, alla guida della versione 4×4 si può apprezzare la stabilità in curva e la precisione, enfatizzata dai cerchi da 19 pollici.
Della RS è disponibile anche la versione con questa motorizzazione ma a trazione anteriore o il benzina da 245 cv, la più potente tra le Octavia.
Scout: la off road
Il pomeriggio riprende con un percorso in off road di circa 9km: è la Scout Experience. Sì, Scout proprio perché ho utilizzato la versione scout con assetto off-road rialzato di 31mm a cui si aggiunge il Rough Road Pack, cioè una paratia che protegge dai sassi la paratia dell’olio e i condotti di liquido dei freni e carburante.
Gli interni sono meno aggressive della RS, ma molto curati. I sedili sono in Thermoflux e riscaldabili -quelli anteriori-, così come lo è anche il volante multifunzione a tre razze. Anche su questa versione ci sono diverse modalità di guida, tra cui anche la off-road che sull’altra non c’era. Una più sportiva, l’altra da off road. Questo lo si vede anche dall’offerta Skoda: tutte le scout sono con trazione integrale. E la gamma motori comprende il 2.0 TDI da 150 cv e 184 cv. Nonostante il motore provato sia lo stesso, si sente la differenza nell’erogazione della potenza, questo più “pacato” e senza alcuni elementi per me essenziali per una guida sportiva come i paddle al volante.
Metano: la tranquilla
Per terminare la giornata di test, ho provato la 1.4 G-TEC da 110 cv con la doppia alimentazione a metano abbinato al cambio DSG a sette rapporti. Rispetto alle altre è molto più tranquilla, ma questo lo si vede anche dai dati oggettivi del motore: una potenza massima di 200 Nm. Inoltre, sul modello che abbiamo provato non c’era la possibilità di cambiare la modalità di guida.
Tutte queste auto sono accomunate dal Simply Clever di Skoda che si vede in alcuni dettagli utili per la vita quotidiana come per esempio la linguetta portatessere sul vetro anteriore utile per mettere i biglietti del parcheggio o la tessera dell’autostrada, il raschietto per il ghiaccio o, ancora, l’illuminazione del bagaglio che diventa una torcia.