I quattro pilastri del Salone di Ginevra 2018
08.03.2018 - in

I quattro pilastri del Salone di Ginevra 2018

Apre oggi al pubblico l’88° Salone Internazionale dell’Auto di Ginevra, un appuntamento imperdibile per gli appassionati di auto. Per chi lo frequenta abitualmente quest’anno troverà anche un paio di novità organizzative. Prima di tutto un po’ di spostamenti a causa dell’assenza di alcune case come DS, Opel, Infiniti e Chevrolet. Ma non voglio spoilerare quindi non vi dirò chi e dove si è spostato. Inoltre avviso gli uomini che troveranno un sacco di “signorine” in meno ai vari stand e alcuni Brand hanno anche deciso di affiancare alle ragazze anche qualche ragazzo. Ma veniamo alle auto. Secondo me sono quattro i temi principali del salone di quest’anno.

1) Non solo elettrico: SKYACTIV-X

Sembra che ormai sia tutto destinato ad essere elettrico ma c’è chi continua a credere e investire anche nei “vecchi” motori endotermici. Si tratta di Mazda che, col suo SKYACTIV-X ha vinto il premio internazionale per la più importante innovazione tecnologica dell’anno e l’ha portato a Ginevra. Si tratta del primo motore di serie al mondo che combina i vantaggi del motore a benzina con accensione per scintilla (erogazione agli alti regimi e pulizia delle emissioni di scarico) con quelli del motore diesel ad accensione per compressione (superiore risposta iniziale e risparmio di carburante). Nasce quindi il primo motore a benzina che sfrutta i vantaggi dell’accensione per compressione grazie a un sistema chiamato SPCCI: Spark Controlled Compression Ignition che migliora il rendimento del motore fino al 30% rispetto all’attuale SKYACTIV-G, riducendo consumi ed emissioni. Sarà commercializzato a partire dal 2019 sulla Mazda 3.

2) SUV elettrici

Ormai che l’elettrico è diventato realtà i brand iniziano a produrre auto “silenziose” di tutte le taglie e, visto che i SUV sono quelli che piacciono di più, ecco due SUV elettrici pronti per il mercato.

Il SUV medio di Jaguar elettrico: I-Pace

E’ da poco arrivata la E-Pace, il cucciolo di giaguaro, ed ecco che Jaguar completa la gamma dei suoi SUV con la nuova I-Pace, completamente elettrica, con un’autonomia di 480 km. Lunga 4,68 metri ha due motori elettrici, installati uno per asse per garantire trazione integrale, una potenza totale di 400 cv e ben 696 Nm di coppia. La posizione delle batterie ha consentito di ottenere un baricentro più basso di 130 mm rispetto alla F-Pace. Prestazioni brillanti per questa elettrica che scatta da zero a cento in 4,8 secondi. La batteria è da 90 kWh e per ricaricarla a 100 kW servono 40 minuti (per l’80%), mentre ne bastano 15 di minuti per avere 100 km di movimento. Se si usano i 7 kW di casa servono 10 ore per avere l’80% di autonomia. All’interno l’infotainment è il Touch Pro Duo, quello che ci aveva catturato l’anno scorso all’interno della Range Rover Velar, che ha due display incolonnati dal quale si comandano tutte le funzioni di bordo. Il cruscotto invece ha un display da 12” ed è integrato dall’head up display a colori per avere sul parabrezza le principali informazioni di guida. Sulla I-Pace ci sarà anche Amazon Alexa Skill, che consentirà agli utenti di “dialogare” con la propria auto, chiedendo ad esempio informazioni sul livello di carica, autonomia residua o semplicemente per sapere se l’auto è chiusa. Bagagliaio che va da 656 a 1.453 litri. I prezzi in Italia partiranno da poco meno di 80.000 euro.

L’elettrica coreana: Hyundai Kona

Un SUV lungo 4,18 m completamente a zero emissioni con non una ma due versioni dei sistemi elettrici: la base ha una batteria da 39,2 kWh e un motore da 136 cv per un’autonomia fino a 312 km e la verione long-range che, con la batteria da 64 kWh, un motore da 204 cv e una coppia istantanea da 395 Nm, ha un’autonomia fino a 482 km. La ricarica della batteria da 64 kWh richiede circa 54 minuti attraverso una stazione di ricarica in corrente continua da 100 kW (fino all’80%) mentre servono 9 ore e 40 minuti se si usa l’on-board-charger da 7,2 kW. Caratteristica della Nuova Kona Elecgric è il cambio “shift-by-wire”, dal funzionamento intuitivo del powertrain elettrico. Esternamente, rispetto alla “sorella” che brucia carburante, i principali elementi distintivi sono la calandra chiusa, che ha l’obiettivo di aumentare l’efficienza aerodinamica e il gruppo ottico con luci diurne a LED posizionate al di sopra dei fanali anteriori. Internamente il design è esclusivo della Kona Electric ed è caratterizzato dal quadro strumenti, il nuovo Cluster Supervision da 7”, che fornisce i dati principali sulle prestazioni di guida ma c’è anche l’Head-up display che proietta le informazioni principali. Il sistema di infotainment della nuova Kona Electric integra tutte le funzioni di navigazione e telefoniche supportando sia Apple CarPlay che Android Auto, oltre a offrire la ricarica wireless per smartphone.

3) Le Hypercar a Ginevra non mancano mai!

La più veloce al mondo: Corbellati Missile

Il colore che hanno scelto per presentarla non mi ha entusiasmato, ma quest’auto ha tanto da raccontare. Quasi interamente fatta a mano, in modo artigianale, come si fanno i gioielli di casa Corbellati, che da 70 anni è una famiglia di artisti e orafi a Sanremo. Sono loro stessi a descriversi: “Noi siamo la famiglia Corbellati, da 70 anni creatori di gioielli, artisti, appassionati d’ arte, ed oggi l’ultima generazione, appassionata d’ auto sportive, ha intrapreso un percorso nuovo e pieno di sfide per continuare nel segno della tradizione familiare. Il nostro obiettivo è quello di realizzare un’automobile dalle prestazioni uniche che allo stesso tempo sia un gioiello”. E’ nonno Michelangelo, pittore e scultore a fondare l’azienda tutt’ora gestita dalla famiglia e sono i due nipoti Achille e Demetrio, il primo laureato e il secondo studente di Ingegneria che si occupano del progetto. Nasce quindi la Missile, che vuole affermarsi come l’Hypercar più veloce sul mercato, con l’obiettivo, a inizio 2019, di stabilire il record di velocità a Bonneville, nello Utah. Il nome fa ben sperare che possa farcela. Esteticamente ricorda un’auto del passato, lunga 4,67 m, larga 2,04 m e alta, anzi bassa, 1,17 m, ha un passo di 2,85 m, ma i numeri che più impressionano sono quelli del suo cuore pulsante e delle sue prestazioni. Un V8 biturbo, 9 litri di cilindrata e 2.350 Nm di coppia che sprigiona 1.800 cv portandola a una velocità massima di 500 km/h. Il motore è il QC4V, sviluppato da Mercury Racing (divisione di Mercury Marine, specializzata nella produzione di motori marini). Il telaio è in fibra di carbonio, il cambio automatico a 6 rapporti, la trazione posteriore e i freni carboceramici da 396 di diametro e 36 mm di spessore con pinze monoblocco a 6 pompanti. Pare ne faranno solo una decina di esemplari ad un prezzo che non sarà inferiore ai due milioni di euro.

Corbellati

La più veloce McLaren di sempre

La McLaren Senna GTR sarà la più veloce di sempre (formula 1 esclusa) e sarà omologata solo per la pista. La produzione partirà l’anno prossimo e sono tutti già venduti i 75 pezzi previsti, a più di un milione e mezzo di euro l’uno. Il motore sarà un V8 4.0 biturbo da 825 cv, assolutamente endotermico e non elettrico.

McLaren

4) Concept

Non le ho mai considerate molto ma quest’anno erano davvero tante e sarebbe stato impossibile ignorarle. Mi spingo a dire che questo potrebbe davvero essere l’anno delle concept a Ginevra. Di seguito solo una ridottissima selezione di quello che troverete al Salone.

Mazda VISION COUPE: la più bella

Talmente bella che, dopo aver vinto il premio di “Most Beautiful Concept Car of the Year” al Festival Internazionale dell’Automobile 2018 di Parigi, si è aggiudicata anche il premio di “Concept Car of the Year” alla undicesima Car Design Night che si è tenuta a Ginevra la sera del 6 marzo. Una linea semplice e filante, che esprime un movimento unico e sinuoso: mi è piaciuta moltissimo. Ikuo Maeda, managing executive officer responsabile per il design e lo stile del Marchio non ha proprio sbagliato nulla di questa concept car la cui essenza si rifletterà nella prossima generazione di modelli Mazda. Nel 2019 dovrebbe arrivare la prima Mazda che incarna la nuova interpretazione del design Mazda KODO e sono davvero curiosa di vederla.

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VOLKSWAGEN I.D. VIZZION

La quarta concept car della famiglia I.D.: berlina elettrica a guida autonoma. Dopo la hatchback I.D., il pulmino I.D. Buzz e la crossover I.D. Crozz, arriva la I.D. Vizzion, 100% elettrica. I due motori elettrici muovono tutte e quattro le ruote della berlina, raggiungendo una potenza di circa 225 kW (circa 306 CV) e una velocità massima di 180 km/h. Il sistema di alimentazione è composto da batterie agli ioni di litio da 111 kWh, che promettono un’autonomia massima di 665 km (considerando anche la frenata rigenerativa). La I.D. Vizzion sarà lunga 5,16 metri e la sua prima versione di serie, con guida convenzionale, arriverà nel 2022. Gli interni sono futuristici, con l’apertura contrapposta delle portiere laterali per allargare gli spazi. Ma la vera novità della I.D. Vizzion è che la sua versione definitiva (successiva al 2022) è pronta per la guida autonoma di livello 5, quindi non ha il volante e, come succedeva nell’Enterprise di Star Trek, i comandi sono principalmente vocali e gestuali. I passeggeri interagiscono con un assistente virtuale che non solo ascolta la voce e legge i comandi gestuali, ma conosce le preferenze personali dei suoi ospiti e si adatta a ciascuno di essi.

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SKODA VISION X

Presentato il terzo modello della famiglia di SUV della Casa boema: la prima auto ibrida con trazione elettrica, a gas metano e benzina nella storia di Skoda. Dopo Kodiaq e Karoq, questo prototipo anticipa il futuro modello di serie dell’urban crossover che dovrebbe arrivare nel 2019. Entro il 2025 saranno cinque i modelli elettrici proposti dalla Casa boema in diversi segmenti. Lunga 4,25 metri, quasi come il T-Roc di Volkswagen, la Vision X ha nel motore la sua novità più importante. Il quattro cilindri 1.5 G-Tech a metano sviluppa 130 cv di potenza massima e 250 Nm di coppia. La forza del motore a metano viene trasmessa all’asse anteriore, mentre sull’asse posteriore agisce un motore elettrico da 21 kW e 70 Nm che viene attivato in caso di necessità, per incrementare l’erogazione alla partenza (effetto boost) oppure per migliorare la trazione su fondo sdrucciolevole e nella marcia fuoristrada. Si tratta del primo 4×4 Skoda privo dell’albero di trasmissione che avrà un’autonomia massima di 650 km sfruttando metano e benzina e il supporto del motore elettrico.

SkodaVisionX

Toyota GR Supra Racing

Toyota Supra è tornata! A 16 anni dalla fine della produzione dell’utima auto ecco il primo risultato della partnership tra Toyota e BMW che condividerà piattaforma e base meccanica per la nuova Z4. Quella presentata a Ginevra è una Supra da competizione coi colori del Toyota Gazoo Racing, divisione sportiva del costruttore giapponese. Un alettone imponente per questa concept di 4,57 metri che probabilmente avrà poco in comune con quella stradale, che non si sa ancora quando vedrà la luce.

ToyotaSupra

Voi andrete a Ginevra? Raccontateci cosa vi ha colpito di più e cosa…portereste con voi! Io avrei scelto, avete indovinato?