Lamborghini Huracán Spyder: bolide a cielo aperto
26.04.2018 - in

Lamborghini Huracán Spyder: bolide a cielo aperto

Se dipendesse da me io farei diventare Patrimonio dell’Umanità i tre suoni classici della natura: il vento, la pioggia battente e il mare che si infrange sugli scogli, ma ne aggiungerei un quarto: il sound del V10 aspirato della Huracán, una sinfonia per le mie orecchie. Ho provato la versione Spyder e vi racconto com’è andata


Look

La sua linea taglia l’aria trasmettendo potenza e dinamicità, ma al tempo stesso eleganza e armonia. Bello girarci intorno prima ancora che salirci a bordo: all’anteriore i gruppi ottici full LED dal disegno a forma di Y, lateralmente i cerchi da 20” che la attaccano a terra. Lunga 4,46 metri e alta 1,18 è indubbiamente la capote che le conferisce un look inconfondibile, sia chiusa che aperta. Realizzata in tre strati è disponibile in tre colori: nero, marrone e rosso. Ha un sistema elettroidraulico che si apre, azionando il pulsante sul tunnel centrale, in 17”, fino a 50 km/h. C’è anche il lunotto posteriore che, se alzato, funziona da frangivento, altrimenti lascia passare il vento fra i capelli. Ma anche quello che “non si vede” in questa macchina fa la differenza, come ad esempio il telaio ibrido che è in alluminio e fibra di carbonio e i due roll-bar che escono automaticamente in caso di incidente. L’aerodinamica poi è eccezionale grazie anche al sottoscocca completamente rivestito e perfettamente piatto, ad un ampio diffusore nel retrotreno e a uno spoiler fisso integrato sul retro. Sempre dietro spiccano i quattro terminali di scarico sdoppiati, dal sound inconfondibile.

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Comfort

Quando sono entrata in macchina, ho trovato gli interni eleganti e raffinati. Mi ci sono sentita subito a mio agio e ho iniziato a fantasticare sulle cose che avrei personalizzato con il programma Ad Personam di Lamborghini. Il sedile, regolabile elettricamente, mi ha accolto in un abbraccio avvolgente, in una posizione di guida che mi ha fatto diventare un tutt’uno con la Huracán. Il bottone dell’accensione sembra quello di un jet militare: con il cupolino rosso da alzare per mettere in moto. Belli i sette tasti fisici nel tunnel centrale, un tocco molto particolare. Certo è due posti secchi, non è un’auto familiare e lo spazio per i bagagli (il vano di carico è posto all’anteriore) è pochissimo, ma se avete scelto quest’auto vuol dire che dei bagagli vi interessa davvero poco. A capote alzata il comfort è notevole e non c’è nessun problema acustico, neanche alle alte velocità. Quando abbassate la capote, beh non ho parole per descrivere il piacere che si prova tra sound del motore, vento tra i capelli e handling.

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Tecnologia

Quando si parla di tecnologia per una macchina comune viene immediatamente da pensare all’infotainment e ai sistemi di assistenza alla guida, in quest’auto non è così. O meglio, non solo. Il cruscotto ha un display TFT da 12,3” che può essere configurato in diverse modalità per dare le informazioni principali, tra cui il navigatore. Comodi i comandi al volante, anche se quest’ultimo ha due elementi che lo caratterizzano: i paddle dalla forma e dai materiali davvero unici e poi il pulsante ANIMA (Advanced Network Intelligence Management) che permette di selezionare le tre modalità di guida che non hanno bisogno di spiegazioni: “Strada”, “Sport” e “Corsa” che variano le caratteristiche di motore, suono, trasmissione, trazione integrale, sterzo, sospensioni e sistema ESC. A Monza avevo provato l’ultima, in occasione di questo test drive ho provato le altre due e in tutti e tre i casi il comfort di guida e l’handling sono strepitosi.

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Carattere

Le prestazioni della Huracán Spyder sono quelle di una supercar: velocità massima 324 km/h, da 0 a 100 km/h in 3,4”, da 0 a 200 km/h in 10,2”. Il suo V10 aspirato da 5,2 litri raggiunge gli 8.700 giri/min, sviluppa 610 cv a 8.250 giri/min, con una coppia di 560 Nm a 6.500 giri. Ma mancano due numeri importanti per farvi capire pienamente la sua potenzialità: il peso a secco che è di 1.542 kg e il rapporto peso-potenza, pari a 2,53 kg per cv. Un bolide. Naturalmente però non è che il motore faccia tutto da solo! Lo sterzo è precisissimo: basta pensiate dove volete mettere la Huracán Spyder e lei è già lì. Il cambio doppia frizione LDF a 7 rapporti è veloce come un fulmine e, specialmente in scalata, i crepitii e gli scoppiettii sono come i lampi di un temporale. La trazione integrale aiuta e i freni Brembo con dischi carbo-ceramici sono potenti in lei, come la forza di Luke Skywalker. Davanti hanno un diametro di 380 mm e dietro di 320 mm. Mai lo avrei pensato ma questa supercar, all’occorrenza, è agile come un’auto da città: è bassa ma, grazie al pulsante sul tunnel centrale, si può alzare di qualche centimetro per affrontare dossi o sconnessioni, almeno alle basse velocità. C’è anche la telecamera posteriore, fondamentale in manovra. Guidarla è piacevole ed entusiasmante, l’accelerazione è fluida e progressiva e tutto esprime un equilibrio perfetto tra motore, telaio, freni, sterzo e sospensioni. E i consumi? Potrebbero sorprendervi perché la Huracán Spyder ha la tecnologia “Cylinder on demand” che, abbinata al sistema “stop and start”, disattiva una bancata, cioè usa solo 5 dei suoi 10 cilindri e quando andate leggeri sull’acceleratore consumate meno ed emettete anche meno CO2.  La casa dichiara 12,3 litri per 100 km e 285 gr a chilometro.

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Insomma da guidare è assolutamente unica e io non sarei mai scesa. Bene, se adesso ne volete una, tenete presente che, dopo che l’avrete ordinata, quando sta per partire la sua produzione, vi avviseranno con un messaggio e potrete andare a Sant’Agata Bolognese, nella fabbrica che vi ho descritto, direttamente a vedere la vostra Huracán Spyder che prende forma. Un’esperienza unica.

Scheda tecnica

Motore:
Cilindrata:
Cambio:
Potenza massima:
Consumo dichiarato (ciclo combinato):
Emissioni:
Trazione:
Peso a vuoto:
Volume bagagliaio:
0-100 km/h:
Prezzo di listino: