Anche Volvo dice addio al diesel
23.05.2018 - in

Anche Volvo dice addio al diesel

Ciao Amore, ciao… cantava Tenco nel 1967. Un po’ riadattata, oggi suona Ciao diesel, ciao…, e a ‘cantarla’, nel 2018, sono i maggiori costruttori di auto.

L’ultimo ad aggiungersi al coro è infatti Volvo Cars, che in occasione della presentazione della nuova S60 berlina, ha annunciato l’addio alle motorizzazioni diesel a partire dal 2019: i modelli che verranno commercializzati saranno, infatti, solo mild hybrid (benzina-elettrica), ibrida plug-in benzina oppure elettrica a batteria. E la S60 sarà la prima della casa svedese ad essere ‘diesel free’, a non prevedere, cioè, una versione con motore diesel.

Un piano che rientra in una strategia di elettrificazione che Volvo ha intenzione di rafforzare elettrificando l’intera gamma di veicoli a partire dal 2017: non ci sarà una nuova generazione di motori diesel, perché “il nostro futuro guarda all’elettrico” ha dichiarato Håkan Samuelsson, CEO di Volvo Cars, il quale ha anche aggiunto che le versioni ibride e a benzina non rappresenteranno altro che un periodo transitorio del processo che avrà come finalità il raggiungimento dell’elettrico 100%.

Håkan Samuelsson - President & CEO, Volvo Car Group

Håkan Samuelsson – President & CEO, Volvo Car Group

Ad aprile infatti, in occasione del Salone di Pechino, Volvo aveva già reso noto il suo obiettivo a breve termine, ovvero quello di voler raggiungere un fatturato globale in cui il 50% fosse rappresentato dalle vendite di veicoli elettrici entro il 2025.

La nuova S60, che verrà lanciata prima dell’estate, sarà prodotta unicamente nel nuovo stabilimento della Carolina del Sud: questo significa che le vetture saranno distribuite sia sul mercato americano che su quello estero. Le motorizzazioni di questa berlina sportiva di lusso disponibili, quindi, saranno una gamma di motori quattro cilindri benzina Drive-E e due versioni ibride plug-in benzina, mentre il prossimo anno faranno la loro comparsa anche le versioni mild hybrid.

Close-up of the cable connection in the new Volvo XC90 T8 Twin Engine petrol plug-in hybrid in Tarragona, Spain

Close-up of the cable connection in the new Volvo XC90 T8 Twin Engine petrol plug-in hybrid in Tarragona, Spain

Mentre qualche settimana fa Bosch provava a rilanciare l’idea del diesel pulito, la lista di chi ha deciso di dirgli definitivamente addio si faceva sempre più lunga: anche Nissan giorni fa ha fatto sapere di voler abbandonare il motore endotermico e di concentrarsi sulla tecnologia elettrica, e anche Nissan si è preposta l’obbiettivo di coprire il 50% delle vendite totali con i modelli elettrici entro il 2025. Toyota, eccezion fatta per i veicoli commerciali, la pensa alla stessa maniera, così come Subaru, che non produrrà più motorizzazioni diesel a partire dal 2020, tanto in Europa quanto in Australia, e infine FCA, che darà lo stop entro il 2022, escludendo solo i veicoli commerciali come la ‘collega’ giapponese.

Diesel free o diesel green? L’unica stecca nel coro pare essere Volkswagen – la pietra dello scandalo dieselgate – che durante il Vienna Motor Symposium ha presentato il suo nuovo diesel ibrido leggero, l’EA 288 Evo, lo stesso che proprio Bosch aveva già sviluppato e sperimentato nel 2013: l’idea è quella di affiancare a un motore a combustione interna, un piccolo motore elettrico e ancora un altrettanto piccolo gruppo batteria da 48 Volt, il quale servirebbe a recuperare parte dell’energia dissipata dal motore, che andrebbe poi ad essere riutilizzata per le partenze. Tutto questo consentirebbe di ridurre il consumo di energia ma soprattutto di carburante, andando quindi ad abbattere le emissioni nocive: l’EA 288 Evo, stando alle dichiarazioni della casa tedesca, porterebbe a una riduzione di 10g/km di CO2 rispetto alla generazione di diesel precedente.