Tre donne dietro alla batteria che si ricarica in pochi secondi
31.05.2018 - in

Tre donne dietro alla batteria che si ricarica in pochi secondi

Un’auto elettrica che si ricarica in pochi minuti, magari anche secondi. Impossibile? Provate a dirlo alle tre ragazze di Bettery.

Le giovani ricercatrici di chimica all’università di Bologna – Francesca Soavi, Irene Ruggeri e Francesca De Giorgio, questi i loro nomi – fanno parte di una start up chiamata Bettery (e già il nome fa ben sperare) che da circa otto anni è impegnata nello studio di una batteria per auto che sia in grado di ricaricarsi in breve tempo.

È noto, infatti, che dietro alla timidezza dei consumatori nei confronti dell’acquisto di auto elettriche, tra i tanti scogli, c’è proprio questo: la lunga durata di ricarica della batteria. A questo problema hanno provato a rispondere da Bologna, con l’invenzione della batteria liquida Nessox; l’acronimo, che sta per ‘NEw Semi-Solid flow lithium OXygen battery’, spiega che questa batteria semisolida usa nient’altro che un flusso di ossigeno e litio. In questo modo, ricaricarla è questione di un attimo: basta sostituire il liquido esaurito all’interno della batteria e il gioco e fatto. Più veloce di una qualsiasi altra batteria e immediato quasi come versare benzina in un qualsiasi serbatoio.

Questo rende la batteria in grado di accumulare una notevole quantità di energia, quasi quanto i valori della stessa benzina e 5 volte superiori alle batterie attualmente in uso, ma con un peso e un costo inferiori del 30%: bel colpo, no?

La Bettery si è aggiudicata la vittoria al Next Energy, il contest per scovare i talenti in fatto di ‘energia’, promosso da Terna, Fondazione Cariplo e Cariplo Factory. L’idea, già brevettata, ha ora bisogno di essere tradotta in ‘sostanza’, per dare il via alla sperimentazione in un mercato – quello delle batterie – che ad oggi, a livello globale, vale ben 65 miliardi, capace di raggiungere i 200 nel giro di un paio d’anni. Per il momento, il target di mercato che la start up di Bologna intende colpire, a breve termine, è quello dei sistemi di accumulo da fonti di energia rinnovabile, quindi fotovoltaico e eolico; a lungo termine, però, si guarda di sicuro verso il mercato della mobilità elettrica.