Yamamoto e la “sua” MX-5
17.05.2018 - in

Yamamoto e la “sua” MX-5

Partecipare ai Motor1Days dello scorso weekend mi ha dato la possibilità, tra le altre cose, di incontrare, conoscere e ascoltare persone che hanno contribuito alla creazione di auto iconiche.

Una di queste è Nobuhiro Yamamoto, un uomo che lavora in Mazda dal 1973, che ha realizzato progetti unici.

Come tanti giapponesi non ha un buon rapporto con l’inglese e ha un traduttore che lo aiuta in occasioni come i Motor1Talk ma la sua passione, la sua ostinazione, i suoi sacrifici, non hanno bisogno dell’interprete: arrivano direttamente al cuore di chi lo ascolta.

IMG_20180512_122618-01

Nobuhiro Yamamoto: quando la passione incontra l’idea

A 14 anni scopre il motore rotativo Wankel e decide che, da grande, sarebbe entrato in Mazda e avrebbe creato il motore rotativo più potente al mondo. Sono 45 anni che ormai lavora nell’azienda di Hiroshima e 23 li ha dedicati proprio al motore rotativo. A lui si deve lo sviluppo dell’MX7 e nel 1991 era impegnato nel progetto del motore che è stato montato sulla 787B, la prima auto giapponese a vincere una 24 ore di Le Mans. Gli altri 22 anni li ha dedicati alla MX-5, occupandosi dello sviluppo della seconda e terza generazione e facendo il Program manager della quarta generazione. Un progetto durato 8 anni che, nel 2016, ha portato la nuova MX-5 ad aggiudicarsi, per prima, un doppio riconoscimento come il World car of the year e il World design car of the year.

MX-5-Yamamoto-Signature-a-Miataland-10

Quest’auto rappresenta il concetto di godersi la vita che Yamamoto ha messo in pratica usando un messaggio semplice ed efficace: innovare per mantenere e difendere i tre valori originari del progetto. Prima di tutto un design emozionante; poi il piacere di guida distintivo e, infine, un’esperienza di guida liberatoria (visto che l’auto non ha il tetto) che solo un’auto leggera può dare. La creazione della quarta generazione dell’MX-5 è stata anche l’occasione per Yamamoto di mettere in pratica un modo di lavorare unico: creare insieme. Lui racconta che tutti i progetti finiscono la loro prima fase con la creazione di un modello in argilla 1:1, che normalmente non viene fatto vedere alla produzione. In questo caso invece è stato mostrato anche agli ingegneri della produzione che, appena l’hanno visto hanno esclamato quanto fosse bella l’auto ma, subito dopo, hanno detto che non era realizzabile perché c’erano alcuni pezzi che non potevano essere fatti con la pressa: pezzi impossibili da realizzare. Yamamoto ha detto loro: “Voi pensate che i nostri clienti siano soddisfatti dall’avere qualcosa che sia facile? I clienti sono felici proprio perché hanno qualcosa difficile da realizzare. In questo atelier realizzeremo insieme non un prodotto ma un’opera”. Da allora gli ingegneri hanno deciso di provarci, si sono presi dei rischi e hanno lavorato insieme a qualcosa di ambizioso. L’MX-5 è un’auto dove c’è l’anima di tutti quelli che insieme l’hanno realizzata. Yamamoto finisce il suo intervento con un vero e proprio inno, invitando tutti a guidare una MX-5 e a godersi la vita!

Un personaggio davvero speciale ed è proprio per questo che è dedicata a lui la seconda delle tre versioni a tiratura limitata “The Top Limited Editions” dell’iconica roadster Mazda.

MX-5 Yamamoto Signature

MX-5 Yamamoto Signature è stata svelata proprio in occasione dei Motor1Days, all’autodromo di Modena: è Giuliano Daniele a togliere il velo da quest’auto che sarà prodotta in soli quattro esemplari.

IMG_20180512_130327-01

Sul palco è Claudio di Benedetto, Communications Director di Mazda Italia, che spiega la genesi di questa versione che nasce sulla base della 1.5 l Exceed 6MT soft top di colore Jet Black, esattamente come quella posseduta da Yamamoto-san. Ed è sempre quest’ultimo che ha scelto di usare il motore 1.5 l da 131 cv con cerchi da 16”, perché l’essenza dell’MX-5 è rappresentata dalla leggerezza e dalla reattività. Un’auto che

IMG_20180512_134726-01

pesa 975 kg bella fuori e dentro. L’auto con la livrea nera con appendici aerodinamiche con accenti rossi, ha gli interni realizzati da maestri artigiani italiani: rivestimenti in pelle e alcantara grigia si alternano a resistenti inserti di camoscio rosso per le parti più soggette a usura e poi non può mancare la firma di Nobuhiro Yamamoto, cucita a rilievo sulla plancia davanti al sedile del passeggero. Dettagli che si trovano anche quando si apre il cofano di alluminio e si trova una barra duomi verniciata in rosso, che incrementa la rigidezza del telaio per una maggior precisione e un tappo olio, anch’esso rosso. Rivettata sulla carrozzeria, all’altezza dello specchietto retrovisore sinistro c’è una targhetta identificativa che riporta, oltre al numero dell’esemplare, anche

IMG_20180512_134840-01

l’ideogramma KAN sensation: l’esperienza sensoriale da cui le persone traggono piacere e divertimento guidando la propria auto. Questa MX-5 è ulteriormente personalizzabile con un kit, consegnato al cliente in un’elegante cassa di legno brandizzata, che contiene: un impianto frenante Brembo con pinze anteriori a 4 pistoncini verniciate in rosso e le pinze posteriori Nissin verniciate in rosso; tubi aeronautici in treccia metallica per l’impianto frenante che assicurano una pronta risposta al pedale del freno priva di “effetto spugna”; assetto completo regolabile Ohlins Road & Track e cerchi in lega ENKEI RPF1 da 16” neri lucidi con finitua rossa e pneumatici semislick stadali Toyo Proxes che sono più leggeri di circa 400 gr rispetto all’originale.

L’auto sarà ordinabile solo online, al prezzo di 37.500 euro e i quattro proprietari riceveranno anche un cofanetto con le due chiavi di tipo smart key, il certificato di serie limitata e un manometro di precisione per la regolazione della pressione degli pneumatici.

Insomma un’auto per la quale la parola d’ordine è la passione, sia di chi l’ha creata che di chi la ordina. Passione che in Nobuhiro Yamamoto è davvero palpabile. Pensate che sabato a Modena non solo si è fermato tutto il giorno ad ascoltare tutti gli speaker che si sono succeduti sul palco del MotorTalk ma ha ha autografato le MX-5 degli appassionati che erano presenti in Autodromo!

IMG_20180512_134615-01