Lo smartphone ci aiuta a capire la città: nuove intuizioni da York
28.06.2018 - in

Lo smartphone ci aiuta a capire la città: nuove intuizioni da York

Un progetto sperimentale pronto a debuttare a York tra qualche giorno. Lo smartphone, così come l’auto connessa, comunicherà con i sensori urbani al passaggio del guidatore. Ecco dunque quello che può succedere se tutti i “nostri dati” venissero messi su strada…

La connettività degli smartphone per combattere la congestione urbana. È la soluzione escogitata dalla città di York per sconfiggere il nemico numero uno degli automobilisti: il traffico. Un progetto che partirà tra poco in via sperimentale e prevedrà un investimento di oltre 3 milioni di sterline.

Il sistema si basa su una serie di dati raccolti con l’installazione di nuovi sensori (su semafori, segnali stradali e altre infrastrutture) che rileveranno i segnali lanciati dagli smartphone, come ad esempio la ricerca del Wi-fi o del Bluetooth. Dopo l’elaborazione, i dati saranno utili sia alle autorità che potranno migliorare i flussi delle auto, regolando la luce dei semafori, che agli automobilisti, per gli aggiornamenti sul traffico in modo tale da scegliere sempre strade libere dal caos. Alla Raccolta dei dati si uniranno ovviamente anche le informazioni ottenute dalle “auto 4.0”, veicoli già dotati di connettività in attesa della guida automatizzata.

York tra le tante ambiziose realtà inglesi è una tra le provincie che sul territorio già dispone di un sistema di connessione a banda larga. Oggi, questo passo avanti potrebbe essere decisivo e rendere la città medievale una delle  più avanzate del paese: banco di prova per l’autonomous driving del futuro. Lo scopo finale sarà anche mettere in luce il reale flusso nei quartieri, l’orario e le tendenze della circolazione, utilizzando le statistiche anche per riprogettare gli incroci e migliorare le strade, eliminando o riqualificando le zone.

I costi? L’attuazione prevede una prima fase di sviluppo di sensori su una strada pilota (la A59): 450.000 sterline. Successivamente, gli aggiornamenti tecnologici coinvolgeranno tutta la città per una spesa ulteriore di 2,85 milioni di sterline provenienti da un fondo governativo: totale 3,3 milioni.

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Se la spesa potrà far valere la resa, ciò che sembra non quadrare è il problema “privacy”. Il Governo ribadisce che “i dati saranno archiviati in una nuvola protetta soggetta ai principi di sicurezza” e “i sistemi sono pienamente conformi alle normative sulla protezione dati”. Nello specifico, secondo gli ingegneri che lavorano al progetto, i codici legati alla propria auto o al proprio smartphone cambieranno ogni giorno così da non essere mai identificati.  Per chi non è ancora del tutto convinto e vorrebbe esimersi dal progetto, però, alcuna alternativa, se non disattivare la propria connessione dati per tutto il tempo del viaggio: soluzione piuttosto drastica e punitiva… Considerando che molte delle persone a bordo dei veicoli non guidano (passeggeri autobus, auto, tram, taxi) e non sono neanche troppo interessate alle code.