Record storico assoluto per Volkswagen con la I.D. R a Pikes Peak
27.06.2018 - in

Record storico assoluto per Volkswagen con la I.D. R a Pikes Peak

La chiamano “Race to the clouds” perché è una corsa tutta in salita, verso le nuvole: dai 2.862 metri dove è posta la partenza ai 4.301 metri del traguardo. Dal 1916, la Pikes Peak International Hill Climb si disputa ogni anno sulle montagne del Colorado ed è fra le gare d’auto più ‘antiche’ degli USA, seconda solo alla 500 miglia di Indianapolis.

Il percorso è anche uno dei più affascinanti, con ben 19,99 km di strada, in principio sterrata e oggi completamente asfaltata. Lo scorso weekend le 156 curve del tracciato “hanno visto” qualcosa di davvero leggendario: con un tempo di 8 minuti, 57 secondi e 118 millesimi, il due volte vincitore della 24 ore di Le Mans, Romain Dumasha battuto il record per supercar elettriche, stabilito nel 2016 da Rhys Millen. Ma non è finita qui: quello che nessuno si aspettava, forse neanche la stessa Volkswagen, è che Dumas portasse a casa pure un altro primato, quello del miglior tempo assoluto. Infatti, con un tempo di, 7 minuti, 57 secondi e 148 millesimi, il pilota francese ha fatto meglio del connazionale Sébastien Loeb, che con la sua Peugeot 208 T 16 a benzina aveva vinto la cronoscalata e stabilito il tempo da battere nel 2013.

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L’elettrica che ha vinto sull’endotermica Peugeot è la monoposto I.D. R, prototipo che la Volkswagen ha messo su nel giro di soli otto mesi, appositamente per la Pikes Peak. L’auto è spinta da due propulsori a emissioni zero da 500 kW (680 cv) di potenza ed è alimentata da batterie al litio: la casa tedesca le ha fatto una pila da 40 kWh, in grado di ricaricarsi in 20 minuti. Le prestazioni sono molto elevate: la velocità massima è di 240 km/h, mentre per lo scatto da 0 a 100 all’ora servono appena 2,25 secondi; molto meglio di una Formula E per intendersi. Il tutto al modico peso di 1.100 chili.

Con la I.D. R Volkswagen aveva un chiaro intento, anzi due: battere il record per le auto elettriche (e quindi Rhys Millen) e riprendersi la rivincita dall’ultima partecipazione alla gara, risalente al 1987 quando VW corse con una Golf bimotore da 652 cv; una vittoria che sfumò via a pochi metri dal traguardo, a causa della rottura del circuito di lubrificazione. Due obiettivi ampiamente soddisfatti, soprattutto se si pensa al risvolto quasi ‘ideologico’ della (doppia) vittoria: in un periodo storico in cui l’industria automobilistica è particolarmente concentrata sull’ottimizzazione dei motori elettrici e sulla promozione degli stessi, quale vetrina migliore della ultracentenaria Pikes Peak? E a ribadirlo è lo stesso Jürgen Stackmann, membro del board Volkswagen per le vendite e il marketing: “La Pikes Peak è una delle gare motoristiche più iconiche del mondo. Per la Volkswagen rappresenta un’opportunità fantastica per cambiare la percezione della mobilità elettrica, sia dal punto di vista emozionale sia sportivo, grazie soprattutto al progetto della I.D. R”.

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Insomma, piaccia o no, l’incedere tecnologico dei tempi ha finito per coinvolgere anche una delle gare più antiche e ‘tradizionali’ di sempre, vedendo vincere per la prima volta in assoluto un motore elettrico su uno endotermico. E il risultato di Romain Dumas e della I.D. R è qualcosa che anni fa sarebbe stata impensabile, incredibile, quasi quanto lo è ancora oggi, a pochi giorni di distanza.

Ma Dumas non è stato l’unico pilota a stabilire dei record, negli anni, in questa tortuosa cronoscalata verso le nuvole: Michèle Mouton, la ‘Flying Frenchwoman’, è stata infatti la prima donna a vincere la competizione e a stabilire il record del tracciato, insieme all’italiana Fabrizia Pons, nel 1984 e 1985, con una Open Rally Audi Quattro. Dopo di loro, nel 2011, la texana Brianne Corn vinse ancora il titolo Time Attack 4WD, la sezione delle quattro ruote motrici di produzione. Traguardi femminili che non sono mai mancati, neanche in Colorado, e che ci auguriamo continuino a non mancare mai.