Auto elettriche: donne e pensionati allo start?
Non piacciono a tutti le auto elettriche. Ma a molti sì. Uno studio del Nord Europa sostiene che individuare questi automobilisti – e focalizzarsi solo su di loro -potrebbe essere la chiave di volta per conquistarli, mandando così in pensione il prima possibile i motori termici…
Chi sono nello specifico gli amanti di queste Zev?
Considerando che al momento le auto a zero emissioni sono molto più costose equiparate ad altre motorizzazioni, i più propensi all’acquisto secondo gli studiosi sarebbero gli uomini appena andati in pensione: rispetto ai giovani hanno meno necessità di lunghi tratti in auto e più disponibilità economica. Tra le fasce di pubblico più interessate i giovani sarebbero presenti, sì, ma solo tra i 30 e i 45 anni , con alti livelli di istruzione e occupazione, prevalentemente nel mondo della ricerca o delle organizzazioni no-profit: trovano le auto elettriche in linea con i loro valori, seppur ciò che li attrae davvero è il design futuristico e l’accelerazione. Sono le donne, invece, a preoccuparsi per l’ambiente e la sicurezza, scegliendo una vettura green spesso per la facilità di utilizzo e la semplice manutenzione: secondo la ricerca, loro percorrono in media meno km rispetto agli uomini e quindi soffrono anche meno dell’ansia da ricarica. Problema attualmente ancora in grado di frenare le vendite.
Secondo il professor Benjamin Sovacool, che ha coordinato la ricerca e dirige il Centre on Innovation and Energy Demand (CIED) della University of Sussex
“ è proprio il continuo concentrarsi sul target maschile che non fa altro che ritardare il momento in cui avverrà il passaggio a un modello più sostenibile di trasporti“.
Le donne risultano essere il pubblico maggiormente incline all’uso dell’auto elettrica. Potersi focalizzare su un pubblico già “affascinato” potrebbe aiutare la chiusura dei contratti e e agevolare la ritirata dei motori termici anche prima del 2040.
Le 100% elettriche, infatti, ad oggi oltre a non essere sostenute da una grande rete di ricarica, non godono neanche di buona reputazione: dal nord Europa emerge che vengono percepiti come veicoli da single e non da famiglia, solitamente non associati a allo status sociale (caso Tesla a parte). Ostilità che potrebbero affievolirsi con la mobilità in sviluppo nelle città, con i progressi delle batteria e delle infrastrutture. Ma che ad oggi ci sono e si fanno sentire. Eccome. Paese Italia in primis.