Vacanze sicure? Solo con pneumatici sotto controllo
Abbiamo una notizia buona e una cattiva (anzi, forse più di una): la buona è che noi donne, prima di metterci al volante, ci facciamo qualche scrupolo in più sullo stato di salute dei nostri pneumatici. Infatti, secondo i dati riportati dallo studio annuale di Assogomma, Federpneus e Polizia Stradale, il 75% delle persone fermate, alle quali è stata sanzionata una non conformità delle gomme, sono uomini; per il restante 25%, donne. La cattiva notizia è che donne o uomini, poco importa, siamo coinvolti tutti in una pessima condotta: non ci prendiamo abbastanza cura delle nostre auto, specialmente dei pneumatici, ai quali compete la più grande ‘responsabilità’ della nostra sicurezza alla guida, cioè il contatto con la strada.
Ciò che è emerso nel rapporto ‘Vacanze sicure’, che le tre istituzioni stilano da ben quindici anni, è la scarsissima attenzione riservata alla manutenzione delle gomme: ciò ha contribuito a incrementare il numero degli incidenti stradali nell’ultimo biennio. Lo studio è stato redatto grazie ai controlli effettuati su circa 10.000 veicoli, perlopiù fermati su strade ad alto scorrimento. In più, le regioni direttamente coinvolte in questa indagine sono sette – Lombardia, Veneto, Liguria, Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise – che insieme toccano la quota del 40% di tutto il parco auto italiano. Ma passiamo ai dati.
Innanzitutto, fino al 2017, le non conformità delle auto controllate si attestava sul 18%, mentre già un anno dopo il dato è schizzato al 24,72%. Nella fattispecie, i veicoli con pneumatici non conformi sono passati dal 15,26% al 18,32%. Cosa significa, esattamente, ‘pneumatici non conformi’? Significa che le gomme presentano dei difetti, sono danneggiate, o più semplicemente non sono corrispondenti all’omologazione dell’auto. Entrando più nel dettaglio, il 9% degli automobilisti viaggia con pneumatici lisci: il picco è stato registrato in Molise, col 20%; a seguire il Lazio, con il 16,4%, e l’Abruzzo, con il 13%. Da tenere in considerazione il dato del Lazio, triplicato dallo scorso anno, mentre in Lombardia e Veneto il dato si è dimezzato, andando nettamente controtendenza.
Una delle cosiddette non conformità più rilevate, oltre alle gomme lisce, è la non omogeneità delle stesse e l’equipaggiamento misto. Si montano, cioè, gomme diverse fra loro, anche sullo stesso asse, oppure si decide per una combinazione di due gomme estive e due invernali: in Abruzzo, di nuovo, si registrano punte significative dell’8,13%; meno comuni (ma di poco) casi di pneumatici non omologati, più diffusi i pneumatici danneggiati, per circa il 3% dei casi.
Tutti questi numeri vanno a descrivere un panorama per niente confortante. Gli italiani, infatti, sarebbero sempre meno attenti alla manutenzione dei propri veicoli, soprattutto per quanto concerne la cura delle gomme, appunto: un aspetto non da sottovalutare, anche considerando che il parco auto nazionale si fa sempre più vecchio. Nel 2010 questo aveva un’età media di 9 anni e 7 mesi, nel 2017 di quasi dodici; tanto più cresce l’anzianità tanto più carente è la manutenzione.
Perché siamo automobilisti così poco diligenti? Certo è che la manutenzione, costante e accurata, ha un suo costo, non sempre così contenuto a seconda del veicolo che si possiede: “per arrivare a trovare dati così sconfortanti, bisogna ritornare indietro di quindici anni”, osserva Fabio Bertolotti, il Direttore di Assogomma, “dobbiamo capire se i motivi di questo enorme passo indietro siano da ricercarsi solo nell’invecchiamento del parco auto e nella sempre minore disponibilità delle famiglie, o se ci siano altre ragioni che dobbiamo provare ad indagare”. Un’altra spiegazione potrebbe essere la poca informazione che si riserva a questo argomento, di fondamentale importanza per la sicurezza sulle strade, in particolar modo nel periodo estivo, quando ci si sposta con più facilità e su distanze più lunghe del solito.
Penseremmo mai di passare una giornata a lavoro, magari correndo a destra e manca, su un paio di scarpe con la suola mangiucchiata? O su tacchi dal gommino consumato? E, più in generale, chi avrebbe mai la brillante idea di andare a fare trekking in montagna con degli scarponcini a suole lisce? Nessuno, sarebbe davvero un suicidio! Ecco, allora, come dice sempre la nostra amica Monica, pensiamo alle gomme delle nostre auto come alle suole delle nostre scarpe, tacchi o scarponcini che siano. Se stiamo in piedi e non rischiamo di fare rovinose cadute a terra, spesso è anche grazie a loro. E lo stesso si può dire dei pneumatici: se godono di buona salute, possiamo pensare di affrontare chilometri e chilometri di strada in tutta serenità.