4x4Fest 2018: la festa della passione
15.10.2018 - in

4x4Fest 2018: la festa della passione

Diventa maggiorenne il 4×4 Fest di Carrara e sono proprio quattro gli ingredienti del suo successo: divertimento, spettacolo, avventura e passione.

Raduni per tutti, anche al femminile!

Che voi abbiate un fuoristrada o meno, poco conta perché al 4x4Fest potrete divertirvi in ogni caso visto che la Federazione Italiana Fuoristrada, partner storico della manifestazione, mette a disposizione i propri veicoli per farvi provare l’ebrezza dell’off-road. Si parte con i raduni che trovano qui il punto di partenza. Quest’anno c’è stato il Mitsubishi Day 2018, il 2° raduno Nazionale Elaborare 4×4 e il 7° raduno Nazionale Ufficiale Suzuki: tantissimi i partecipanti con carovane di auto che partivano dalla Fiera per dirigersi nell’entroterra toscano, che offre spettacoli incantevoli. Novità dell’anno è stato il Raduno Nazionale Carrarafest, ma anche l’iniziativa Rosa Integrale, dedicata al mondo femminile, con un’area ad hoc e il suo primo raduno nazionale. Cinque gli equipaggi femminili su Toyota, Land Rover Defender, Suzuki Vitara e Jeep Wrangler che hanno partecipato: si sono distinti per preparazione tecnica dei mezzi e dei piloti, capacità fuoristradistiche ed organizzative, confermando che le donne al volante di mezzi 4×4 non sono seconde a nessuno. Ma avevamo dubbi? Quest’anno poi è stato dato spazio anche alle moto con la prima edizione di MotoCross Fest, uno spazio dedicato alle moto off-road, con iniziative come i corsi per bambini e adulti di fFasola e il Tour Adventure aperto a tutti i possessori di enduro stradali.

Spettacolo in pista

Anche quest’anno è stata allestita la pista nello spazio esterno alla fiera, dove si potevano fare test drive o assistere a show di trial. Percorso più lungo e orario continuato dalle 10 alle 23 hanno contribuito a garantire spettacolo e divertimento. Tanti i test drive richiesti dai visitatori e l’attività in pista è stata sempre a pieno ritmo. Del resto erano davvero molti i brand presenti e alcuni hanno scelto il 4×4 Fest per le anteprime nazionali, come il nuovo Vitara di Suzuki, la nuova Classe G di Mercedes e l’Hilux Executive+ di Toyota. Altri brand presenti sono stati: Dacia-Renault, Jeep Land Rover, Mazda e Mitsubishi Motors.

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Avventura nelle cave

Il territorio dove si svolge il 4×4 Fest è davvero molto bello e non è difficile trovare percorsi che si inerpicano sulle montagne offrendo panorami mozzafiato. Come quelli che si trovano facendo la tradizionale visita alle cave di marmo di Fantiscritti, aperto a mezzi di ogni brand, 4×4 o SUV. A questo si è affiancato il nuovo tour alle cave di marmo Apuane, più tecnico e “100% off-road”, riservato solo ai fuoristrada duri e puri con ridotte di privati o messi a disposizione dal Parco della Scuola Federale. L’inedito tour avventura organizzato dalla F.I.F. è stato il suo regalo per i 18 anni della manifestazione: la scoperta della Cava 37 Fossagrande mai visitata prima dal pubblico e men che meno da mezzi a quattro ruote lungo un percorso in forte pendenza richiedeva attenzione ed abilità è stata davvero una scoperta per tutti.

Dakar e Disabili a Carrara: due mondi, un’unica passione

Tantissimi sia gli equipaggi che hanno partecipato ai Tour e ai Raduni che le persone che hanno partecipato alle attività in pista. Complessivamente 33.000 i visitatori che hanno preso parte a questa kermesse, che si aggiungono ai 380.000 delle passate edizioni. Tutti mossi dalla stessa passione e animati dallo stesso spirito di avventura. La stessa che ho ritrovato quando l’R Team ha presentato i due equipaggi già confermati

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alla prossima edizione della gara più dura del mondo: la Dakar 2019. Il primo è composto da Schiumarini-Succi-Salvatore su Ford Raptor 6.2 V8 T2.1 (con al seguito una tanica da 650 litri di carburante), l’altro da Del Punta-Sinibaldi (prima volta alla Dakar) su SSV CAN-AM. Ce ne sono poi ancora due in attesa di definizione, quello di Fabrizio Gini e Massimiliano Catarsi e quello di Claudio Gotti, che è affetto da diabete mellito di tipo 1 e vuole dimostrare che la propria malattia non pone confini. Il motto della Dakar è

“Dream, dare, live it”: sogna, osa, vivi

che ho ritrovato nella testimonianza di Alessia Polita, ex campionessa italiana di motociclismo che cinque anni fa ha subito un gravissimo incidente cadendo dalla sua Yamaha, a causa del quale ha perso, a 27 anni, l’uso delle gambe e

Alessia Polita

inizialmente, come lei stessa racconta, anche la voglia di vivere. Ha partecipato alla tavola rotonda “Abili per vivere”, a cura della Consulta Disabilità Provinciale e Panathlon Carrara che si è tenuta sabato mattina in Fiera. La sua testimonianza è stata appassionata e coinvolgente, ed è proprio con il suo messaggio che voglio concludere il racconto di questa tre giorni al 4×4 Fest, perché questo è, secondo me, lo spirito che lo anima. Quello che ha raccontato Alessia: “Ognuno ha uno o più limiti che costituiscono altrettante disabilità, possono essere fisiche, mentali, caratteriali, ma anche economiche, pensiamo a chi vorrebbe fare qualcosa che gli è impedito per mancanza di soldi, a chi ha troppa paura del giudizio degli altri, sono tante le situazioni per cui in un certo senso siamo tutti disabili, dobbiamo tutti trovare una soluzione per vivere al meglio delle nostre possibilità e opportunità rispetto al contesto in cui siamo. Certo, bisogna trovare la forza di affrontarli, i limiti. La mia forza è stato lo sport, che ho capito essere l’unica cosa che riesce a farmi sentire pienamente me stessa, e nei momenti più bui anche la voglia di mettere nero su bianco pensieri ed emozioni, come ero abituata a fare fin da ragazzina. Mi piace scrivere, infatti sto lavorando a un libro che ormai è in dirittura d’arrivo, e ci tengo molto. Ma la mia passione più grande resta lo sport, è da lì che sono ripartita; dopo aver incontrato il mio istruttore Paolo Mazzacani ho infatti deciso di intraprendere il percorso con il monosci puntando inizialmente ai Campionati Italiani, per coronare poi il sogno delle Paraolimpiadi 2022 a Pechino. Questo è stato il mio modo di raccogliere la sfida che la vita mi ha messo davanti, ma ognuno di noi deve affrontare le sue, e credo che il modo migliore per ripartire sia non dimenticarsi mai dei propri obbiettivi e delle proprie passioni.