Mini Cooper SD: donne, anche un motore diesel può migliorare la giornata!
Scoperta come formula del buonumore in città e fuori, Mini CooperSD conferma il suo dna fatto di stile e divertimento alla guida. Ma è la sua evoluzione digitale a renderla di nuovo “sexy” tra la scelta delle urbane premium. Sarà per questo è uno dei modelli preferiti dalle donne?
Le donne cercano soprattutto comfort nell’auto che scelgono. L’obiettivo primo è portare a termine le loro interminabili giornate nel migliore dei modi. Sedili comodi, volante riscaldato, clima acceso e musica integrata in men che non si dica, portellone elettrico quando si ha in mano la spesa, attacchi isofix e magari – perchè no – cinque porte per vivere nel pieno relax anche in famiglia.
Purtroppo nel mondo delle piccole, poche auto oggi riescono ad offrire tutto ciò, soprattutto se sotto il cofano piace avere un motore scattante.
L’auto delle donne
Mini, da sempre, viene considerata un’auto perfetta per le donne. Prima davvero “mini” infatti, il modello era giudicato piccolo e maneggevole, adatto per lo più ai giovani o per chi fosse di minuta corporazione. Da anni, dunque, anche nella sua tedesca evoluzione, sono parecchie donne a guidarla (anche quelle più corpulente…).
Ovviamente non solo loro. Ma le versioni meno cattive, quelle che continuano ad avere l’eleganza british e kart feeling sì: hanno preso il podio come poche altre nel settore. L’esempio più prorompente nella gamma è quello della Mini Cooper SD, debuttata per la prima volta nel 2011. Secondo i MiniMan, una linguaccia alla tradizione. Che in Casa BMW non ha deluso le aspettative: ha saputo catturare tutto quel pubblico appassionato di prestazioni e personalizzazioni, senza per forza essere un tifoso della pista.
Amica al volante
Agile in città, scattante e snella per i parcheggi più difficili, sia 3 porte che cinque, oggi Mini Cooper SD offre ogni tipo di comodità, a partire dai sedili.
Addio sedute avvolgenti da cui non si esce più e plastiche dure, fredde. Qui, con soffici rivestimenti Mini accoglie anche le “gambe” più delicate. Avete presente quando siete stanche e la circolazione è a pezzi? Ecco qui c’è una regolazione elettrica ad hoc che permette al sedile di allungarsi: il sollievo è subito pronto, tanto da togliersi i tacchi e iniziare a guidare come se si fosse accomodati sul divano di casa. Quali altre piccoline possono vantare doti simili?
Nel bracciolo sistemiamo in carica lo smartphone con l’adattatore – per qualsiasi modello voi abbiate – e si parte. Di serie troviamo il cambio automatico a 8 rapporti e, con i 5 livelli di equipaggiamento proposti, si sceglie cosa piace di più nel nuovo menù Mini.
Oggi mi sento green
Una cosa è certa: con il tempo la visibilità è migliorata e per questo modello il turbodiesel si rivela il top, ripartenze in città comprese. Roba da far ricredere i puristi, soprattutto a fin mese, con scheda carburante alla mano.
Ogni volta che si sale a bordo si può scegliere tra la modalità “sport” per mettere a fuoco tutti i 170 cv e “green” e quindi risparmiare il più possibile sul pedale del gas.
Il bello è la facilità degli interventi sul volante e sull’accelleratore. Ma se siete tipi che non se la menano con la trazione, i controlli, le bizze in curva, basta pure mettere modalità “Io”: sarà come il barista ogni mattina, che sà già cosa preferisci.
Gli 11.5 l/100 km sul ciclo misto è il prezzo da pagare. La sorpresa arriva in modalità eco: giusto 7.5 litri/100 km, ovvero oltre 13 km/l. Considerate che non stiamo guidando un’utilitaria… ma una citycar premium. Che significa? Che rispetto alle altre è anche in grado di parcheggiare da sola, condurti dal parrucchiere più vicino e farti tornare il sorriso quando fuori piove. Ad esempio al semaforo. Pensateci bene: non sono proprio in tanti a saperlo fare.