Torna la Formula E: novità e conferme per il campionato “silenzioso”
13.12.2018 - in

Torna la Formula E: novità e conferme per il campionato “silenzioso”

C’è chi l’aspetta da mesi e chi dopo mesi ricomincerà a storcere il naso. Oggi la Formula E è uno dei temi del che più divide, dentro e fuori il motorsport, perché se da un lato è considerata importante per incentivare l’interesse e lo sviluppo dei “motori puliti”, dall’altro si scontra con i puristi che non accettano l’accostamento di una gara di macchine elettriche alla Formula 1, a partire dal nome.

Ma nonostante pareri discordanti, quest’anno la Formula E giunge alla quinta edizione e lo fa con tante novità, a partire dai team in gara, dai piloti e da alcune regole inedite. La ricetta non cambia, ma le è stato aggiunto quel pizzico di sale in più per renderla maggiormente accattivante.

Dove e quando?

Intanto parliamo delle tappe, che saranno 13 e porteranno l’E-prix in giro per il mondo: si comincerà il 15 dicembre 2018 dall’Arabia Saudita, sul circuito di Dir ‘iyya, per poi riprendere dopo le vacanze di Natale, il 12 gennaio a Marrakech. Seguiranno le tappe di Santiago del Cile il 26 gennaio e poi il 16 febbraio a Città del Messico, il 10 marzo a Hong Kong e il 23 marzo al TBA, sempre in Cina, tornando a Roma per la tappa italiana il 13 aprile, per la quale è stato confermato il circuito cittadino dell’Eur. Infine la tappa di Parigi il 27 aprile e di Monaco l’11 maggio, poi Berlino il 25 maggio, Zurigo il 9 giugno e la chiusura con le due giornate del 13 e 14 luglio a New York.

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Le auto

Su questi circuiti, alcuni riconfermati altri inediti, esordiranno le Gen 2, ovvero le vetture di seconda generazione. Le batterie da 28 kWh sono state infatti sostituite da quelle da 54 kWh e già questo basterà a modificare la fisionomia della competizione: consentirà ai piloti di restare a bordo della stessa auto dall’inizio alla fine della gara, senza dividerla in due manche come avveniva fino alla scorsa stagione. La velocità massima raggiungibile dalle monoposto sarà di 280 km/h e lo scatto da 0 a 100 potrà avvenire in 2,8 secondi, per una potenza di base di 200 kW. Senza dimenticare il Fanboost, ovvero il televoto degli spettatori che regalerà a cinque diver 50 kW di potenza in più da utilizzare in una finestra di 5 secondi durante la seconda parte della gara.

Andre Lotterer (BEL), DS TECHEETAH, DS E-Tense FE19

Il carattere social e sperimentale della nuova Formula E non finisce qui: se il Fanboost permetterà ai voti degli utenti Twitter di regalare kW in più, con il nuovo Hyperboost, invece, sarà lo stesso pilota a “regalarsi” per sole due volte a gara qualche cavallo di potenza (circa 45 kW in più). La “cavalleria” in più sarà utilizzabile solo in determinati tratti del circuito, quelli in cui sarà abilitata la ricarica wireless di cui oggi tanto si parla, specialmente in riferimento agli smartphone.

Novità anche dai team in competizione (11 in tutto e 22 i piloti), con Nissan che andrà a sostituire l’”alleata” Renault e Venturi Racing che porterà in pista Felipe Massa; riconfermati NIO, Bmw, DS, Audi, Jaguar. E poi la durata della gara, calcolata non più in giri ma in minuti, 45 per l’esattezza.

Chissà se questi “aggiornamenti” contribuiranno davvero ad avvicinare nuovi spettatori alla Formula E oppure non faranno altro che renderli ancora più scettici e distanti da questa nuova forma di motorsport a zero emissioni. Perché, del resto, stiamo parlando di una categoria a sé e non di una semplice evoluzione tecnologica della Formula 1. O forse no?