Con la Jaguar I-Pace, 100% elettrica, sui quattro passi delle Dolomiti
09.01.2019 - in

Con la Jaguar I-Pace, 100% elettrica, sui quattro passi delle Dolomiti

Si chiama Sellaronda ed è il percorso sciistico e stradale che gira intorno al gruppo del Sella. Sci ai piedi sono circa 40 km, tra impianti e piste, da fare più o meno in una giornata, in senso orario o antiorario. In macchina invece sono poco meno di 70 km che si snodano lungo tornanti, salite e discese, tra panorami mozzafiato e fiabeschi che solo le Dolomiti possono offrire, patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2009. Con gli sci avrete l’ansia del tempo che passa perché, se trovate code agli impianti o siete con sciatori lentissimi, correrete il rischio di trovare chiuso l’ultimo impianto per tornare alla base. Se invece lo fate in macchina nessuna ansia… a meno che non siate con un’auto 100% elettrica! Al bando i luoghi comuni, mi sono detta, io che le sfide le amo, mi sono avventurata lo stesso. Non solo. Ho anche scoperto che per andare in montagna potrebbe essere la perfetta compagna di viaggio.

Da Ortisei al Passo Gardena

La I-Pace è la prima auto full electric di Jaguar, ha una batteria da 90 kW/h che ha un’autonomia di 470 km. Ma alle basse temperature la durata può subire un’alterazione, se a questo si aggiungono le salite per i Passi, beh diciamo che io non ero proprio tranquillissima, ma ho dovuto davvero ricredermi. Prendiamo l’auto da Ortisei, dove c’è il Jaguar Truck, quartier generale in valle del brand britannico, dove si possono vedere le auto della famiglia Pace e richiedere un test drive, ma anche fare un aperitivo al caldo.

Sono le 10 di mattina e, appena staccata dalla colonnina, la I-Pace aveva il 100% di carica che però, sottozero, corrisponde a 411 km e non ai 470 in condizioni normali. Da Ortisei si continua sulla SS 242, una quindicina di chilometri che portano al passo Gardena, a 2.121 m.s.l.m. dove ci fermiamo per godere di uno spettacolo davvero unico. Da Ortisei al passo c’è un dislivello di circa 1.000 metri, i tornanti non sono moltissimi e, dato che abbiamo 400 cavalli a disposizione, li facciamo senza pensare all’autonomia, in modo allegro e sportivo: la I-Pace ha uno sterzo preciso e un ottimo assetto.

Dal Passo Gardena al Campolongo

Giusto il tempo di fare qualche scatto e poi ci rimettiamo in macchina con circa l’85% di batteria. La Jaguar I-Pace ha la frenata rigenerativa che può essere impostata anche in modalità “STRONG”. In questo caso bisogna solo abituarsi al fatto che è un po’ più invasiva, ma nella discesa dal passo, abbiamo recuperato quasi il 5% di carica.

Dei quattro passi questo è quello che ha la strada più dolce e meno tortuosa, quindi questi altri quindici chilometri scorrono via lisci, principalmente godendoci il comfort di questa macchina che è davvero elevato. Attraversiamo così Colfosco e Corvara dove ci sono tra le piste più belle di tutto il comprensorio. Per essere coerenti abbiamo inserito anche la modalità di guida su comfort, quella che ha la risposta del motore, sterzo e sospensioni settate per un uso più quotidiano. Le altre tre disponibili sono Eco, Dinamica (prestazioni massime e abitacolo che si colora di rosso per trasmettere anche più adrenalina) e ADSR, perfetta per i fondi a bassa aderenza come ghiaccio, neve e pioggia.

Dal Passo Campolongo al Passo Pordoi

La strada che porta al Passo Pordoi è il pezzo che amo di più, molto guidabile, tanti tornanti e si costeggiano tante piste bellissime. Si lo so l’avevo già detto ma non so davvero scegliere: ognuna è speciale a modo proprio. Si passa dai 1.875 m del Campolongo ai 2.239 del Pordoi passando da Arabba dove il fondo stradale inizia a farsi impegnativo, con neve e ghiaccio. Mettiamo la modalità ADSR che, unita alla trazione integrale della I-Pace, ci porta in scioltezza fino alla cima del passo che collega la Val di Fassa con la Val di Livinallongo del Col di Lana.

Dal Passo Pordoi al Passo Sella

Adesso puntiamo verso l’ultimo passo, che si raggiunge dopo una ventina di tornanti strettissimi che arrivano dritti a 2.240 m del Sella. Rivedo le piste che adoro e delle quali mi piace sempre godere la pace. Anche adesso, con la I-Pace, godo quasi della stessa sensazione e, finestrino giù, quando costeggiamo gli impianti il silenzio è rotto solo dalle lamine degli sci e al massimo qualche bambino chiassoso. Per il resto non un suono arriva dalla Jaguar che, più che mai, è un felino silenzioso. Si perché quest’auto non è solo scattante, performante e silenziosa ma anche agile e per niente ingombrante. Va da 0 a 100 km/h in 4,6” e ha una velocità massima di 200 km/h.

Tempi di ricarica

Insomma un’auto green che si muove a proprio agio in un territorio ugualmente green e, per sugellare questo sodalizio, il Consorzio della Val Gardena e Jaguar hanno siglato un accordo triennale che prevede anche la creazione di nuove colonnine per la ricarica in tutta la zona.

A proposito di ricarica… in parecchi mi avete fatto domande sui tempi necessari per riportare al 100% la batteria della I-Pace. Naturalmente dipende dal tipo di “presa” che avete a disposizione. Se siete a casa con 7,4 kW/h impiegherete circa 10-12 ore per riportare la batteria al 100%, se invece avete delle colonnine, tipo quelle del Consorzio, con corrente continua, che sono da 100 kW/h, in 50 minuti arriverete al 100%, se invece siete a casa con la corrente da 2,4 kW/h potrete impiegare fino a 40 ore per ricaricare la batteria.

Pausa pranzo al Rifugio Emilio Comici e rientro

Ed eccoci all’epilogo di questa giornata. Dopo il passo Sella puntiamo verso Plan De Gralba e da lontano vediamo la “città dei Sassi”, una pista famosissima, un labirinto di sassi e alberi, in un paesaggio che sembra un quadro. A questo punto abbandoniamo le auto perché si è fatta l’ora giusta per il pranzo. Prendiamo la funivia del Piz Sella e poi la seggiovia per andare direttamente al Rifugio Emilio Comici che ospita, a 2.300 m, la Land Rover Mountain Lounge: ci aspetta un pranzo a base di astice… Del resto se per la I-Pace c’è la frenata rigenerativa in modalità alta che ci riporta a Ortisei con ancora il 70% di carica, noi avevamo bisogno di ricaricarci di energie in un modo un po’ più tradizionale!