La fabbrica della Porsche Taycan “mangerà” i NOx
L’ecologia è la prossima missione del brand, ma non solo per la produzione. In vista della prossima Porsche Taycan, ecco cosa ha pensato il marchio…
Unire la logica e la pratica, l’ingegneria e il cuore, l’utile e il dilettevole. Un po’come facciamo noi donne che quando ci mettiamo in testa una cosa oltre a portarla a termine, la plasmiamo, la ingigantiamo, a volta migliorandola pure. La prossima sfida di Porsche è l’ecologia? Ed ecologia sia, a tutto tondo. Dalle auto agli stabilimenti per costruirle. Senza rinunciare ai propri dogmi.
Con la produzione della Porsche Taycan, la sportiva a zero emissioni di C02, il brand ha anche pensato di creare uno stabilimento “green” nella sede centrale Porsche di Stoccarda-Zuffenhausen. Il segreto sarà una tecnologia di superficie ad assorbimento di diossido di azoto.
Il progetto
Cosa significa? Ad oggi il progetto pilota prevede una facciata dell’edificio realizzata in alluminio, rivestita di biossido di titanio. Questo materiale, infatti, fa da catalizzatore e scompone le particelle inquinanti, così da essere assorbite in sostanze innocue, acqua e nitrati, quando esposti alla luce del sole con una bassa umidità dell’aria.
Obiettivo: green
Risultato? Una facciata high-tech grazie ad un
rivestimento tecnologicamente avanzato in grado di assorbire gli NOx e svolgere l’azione di dieci alberi su una superficie paragonabile a quella di soli dieci posti auto!
“Se la valutazione dei risultati conferma le nostre aspettative, non c’è nulla che possa ostacolare l’impiego della tecnologia in altri edifici e superfici – afferma Albrecht Reimold, membro della direzione generale responsabile della produzione e della logistica di Porsche AG – Pensiamo costantemente alle misure che possiamo attuare per garantire una maggiore sostenibilità nelle nostre azioni“.
Porsche, dunque, continua a prestare grande attenzione alla sostenibilità nella costruzione di nuovi edifici e impianti di produzione. L’ultima volta che lo ha fatto con successo è stato riconosciuto dal German Sustainable Building Council (DGNB)…
Ora non resta che attendere.