Tradizione e modernità, il nostro itinerario in auto per il Portogallo con Michelin
20.03.2019 - in

Tradizione e modernità, il nostro itinerario in auto per il Portogallo con Michelin

Tutte le mete da non perdere: conosciute e da scoprire.

Siamo partite alla volta di Lisbona per il test drive dei nuovi pneumatici Michelin Pilot Sport 4 SUV. La città, che fino a 10 anni fa era praticamente una noia, è diventata una fucina di idee dal punto di vista culturale, unendo quello che è sempre stato il patrimonio artistico ad una creatività davvero senza uguali.

Eccoci dunque arrivate per un giro in Portogallo, tra scorci, mete nascoste e ovviamente performance – ci hanno proposto subito una

20190313_085932

Porsche Macan, ma ce n’erano molti altri a disposizione, visto che questi pneumatici sono disponibili in 53 misure dai 17 ai 23 pollici! Obiettivo? Testare i pneumatici estivi Michelin dedicati ai SUV sportivi, in grado di mettere in campo tutte le performance in ogni condizione. Giustamente…sennò, uno si compra un’utilitaria, o no? Ovviamente facendoci godere il viaggio (meno rumore, e anche meno consumo…). La cosa ci ha incuriosito.

Da Lisbona al faro di Santa Maria

Una settimana dopo eravamo già a bordo. Arriviamo all’hotel Altis Belem Hotel & Spa Lisbon, proprio vicino alla Torre di Belém, Patrimonio UNESCO e simbolo del Portogallo, che noi siamo andate a visitare usando

un mezzo che però non era gommato Michelin ed era piuttosto “instabile”: un monopattino elettrico che sul pavè era davvero difficile da controllare!

20190312_162809-01

Per riprenderci e recuperare le forze la sera siamo andate a cena in due posti diversi che erano “molto Michelin”. Il primo era un loft privato, raramente aperto al pubblico, dove abbiamo assaggiato squisitezze stellate in un contesto davvero originale, fatto di opere d’arte alle pareti e anche una piscina coperta molto suggestiva. La seconda tappa è stata un posto segreto, dove non abbiamo potuto fare foto nè geolocalizzarci. Si tratta di un “laboratorio” dove lo chef bi-stellato Henrique Sa Pessoa ci ha preparato uno dei suoi piatti in tempo reale, spiegandoci ingredienti e consigliandoci gli accostamenti migliori con il vino. Un’esperienza unica, adesso non ci rimane che provare a copiare la ricetta…ma chissà i risultati!

Meglio forse cimentarci al volante della nostra auto gommata Michelin. Avremmo voluto guidare e tirare sull’autostrada come se non ci fosse un domani. Perchè auto come Porsche Macan sono SUV certo, ma anche di sport ne sanno parecchio e vanno sentite subito proprie prima di perdere tempo con il navigatore. Sorpresa: il roadbook è più semplice del previsto. Noi decidiamo cosa fare (cultura, sport, hertitage) e lui performa… in pieno stile Michelin.

Scegliamo cultura e la mappa ci conduce al faro di Santa Maria. Inscindibile dal paesaggio di Cascais, nell’insieme che forma con il Museo del Faro e il Museu-Biblioteca Condes de Castro Guimarães, la Casa è stata acquistata dalla famiglia Espírito Santo nell’ottobre 2004.

Si tratta di un edificio del 1902 ed è una delle opere più emblematiche dell’architetto Raul Lino, che iniziò la sua carriera proprio a Cascais. Alla fine del XIX secolo, Jorge O’Neil, un aristocratico legato all’industria del tabacco, acquistò un terreno e fece costruire prima la Torre di S. Sebastião, l’attuale Museo-Biblioteca Condes de Castro Guimarães e, poco dopo, la Casa di Santa Maria. Intorno al 1917, la proprietà fu venduta al fratello maggiore dell’architetto Raul Lino. Per la sua nuova casa, José Lino, grande collezionista e amante dell’arte, acquistò una serie di piastrelle artistiche del XVII secolo e un soffitto ligneo dipinto ad olio, attribuito ad António de Oliveira Bernardes. L’esistenza di una così ricca e variegata collezione di piastrelle, pannelli come la Purificazione della Madonna, la Fuga in Egitto, la Vergine con Gesù e San Giovanni Battista da ragazzi, la Circoncisione, Gesù tra i Medici, il cucito della Madonna, rivelano un valore patrimoniale indiscutibile in quanto oggi  è il repertorio artistico del barocco portoghese. Bene, chi passa per di qua non può che essere attirato da quest’arte, che vedrete anche in città. E che è un po’ il segreto di chi viene ormai in questa terra. Giudicate voi se siamo state brave…

20190313_103255

Da Santa Maria a Cascais

Il meteo non è un granchè ma non ci facciamo mancar nulla in pieno stile Donne In Auto: sapete che da queste parti ci sono le più famose spiagge dei surfisti? Malizia a parte, ecco che mettiamo sul roadbook interattivo la meta “sport” e compare come per magia Cascais. Forse andremo proprio lì chissà cosa propone il menù del giorno.

Il mare è di un azzurro cristallino. Più di 30 nodi di vento. La sabbia spinge sulla carrozzeria che sembra grandine, l’auto non si sposta di un millimetro. Ci godiamo il paesaggio in attesa dello stop, che è proprio accanto a Praia de Crismina, la spiaggia vicina alla più grande Guincho beach. Entrambe si trovano proprio girato l’angolo di Cascais e offrono uno scorcio emozionante sull’oceano, con onde giganti e venti che sferzano incessanti in tutta la zona. Nessun surfer e kite all’orizzonte: il tempo è davvero pessimo, ma noi cogliamo l’occasione per fare qualche scatto prima di tornare in città.

Con tutte le difficoltà del caso… ma siamo ben equipaggiate: il grip è dalla nostra anche ai piedi visto che indossiamo delle scarpe realizzato ad hoc da Michelin in collaborazione con Camper. Sono delle sneaker slip-on in edizione limitata che hanno la tecnologia utilizzata proprio per i Michelin Pilot Sport 4 SUV.

Da Cascais ad Almaida

Il percorso continua e ovviamente le tappe sono tutte da scoprire ancora. Puntiamo alla storia, questa volta, fidandoci del marchio che, oltre a pneumatici, tra guide e tour dovrebbee essere il top sul turismo. Il navigatore ci sconforta: pensavamo di tornare nella bella Lisbona, ma vediamo comparire altri 40 minuti di viaggio. Destinazione Almaida. Una buona notizia però… ci sta tutto il tempo per un cambio guida.

Il trip prosegue sul Ponte 25 de Abril ovvero il “Golden Gate Bridge” europeo, passando il fiume Tago. Un’imponente costruzione di 2 km che collega il comune di Lisbona alla città di Almada. Costruito dall’American Bridge Company, la stessa compagnia che si occupò della costruzione del famoso ponte di San Francisco, questo – inizialmente denominato ponte Salazar, in quanto commissionato dal dittatore Salazar nel 1960 -, cambiò nome con la restaurazione della democrazia in Portogallo, dopo la rivoluzione dei garofani avvenuta appunto il 25 aprile 1974.

Bene, sappiate che ci sono 3 corsie sul ponte: quella di sorpasso è caratterizzata da grate che, per tutto il tratto, mineranno la stabilità nonostante la nostra Porsche Macan abbia i Michelin Pilot Sport 4 SUV . Sono nati proprio per auto pesanti come i SUV che, oltre il peso, devono sottostare a forze centrifughe diverse rispetto a vetture più basse o leggere come citycar, ad esempio. Michelin ha messo nero su bianco che questa gomma può essere usata tranquillamente fino ai casi limite (1.6 mm prima del cambio) e avere le medesime prestazioni fino a fine vita. Una vita longeva: il primo competitor dura 3.858 km in meno e l’ultimo (dei premium testati) 13.625 km in meno! Inoltre test condotti dal TUV SUD, ente autonomo di certificazione, hanno dimostrato che questi pneumatici sull’asciutto frenano 1,8 m prima della media dei concorrenti, misura che, sul bagnato, sale a 3,15 m. Quindi abbiamo proceduto sicure e senza cambiare strada, superando anche chi era ben sotto i limiti e stava rendendo questi 2 km infiniti…come sapete siamo sempre molto competitive anche alle basse velocità 😉

Da Almaida a Lisbona

Quale era la tappa di Almaida? Avevamo deciso di inondarci di un po’ di storia prima della movida portoghese. Ispirata alla statua del Cristo Redentore che si trova a Rio de Janeiro, ci siamo ritrovati di fronte alla statua del Cristo Re di 75 metri. Fatta realizzare anch’essa sempre dal dittatore portoghese António de Oliveira Salazar e inaugurata il 17 maggio 1959, venne progettata dall’architetto António Lino e realizzata da Francisco Franco de Sousa.

20190313_132632

Per il cattolicesimo è un simbolo e meta di pellegrinaggi. Non solo, per chi volesse approfondire, ad un centinaio di km da qui c’è anche il santuario di Fátima, luogo di culto, nel comune di Ourém, per le apparizioni di Maria, madre di Gesù, a tre giovani pastori nel 1917. In zona c’è anche il circuito dell’Estoril, meta molto meno Sacra ma dove Monica voleva proprio andare, per vedere le performance in pista di questo pneumatico. Non c’era proprio tempo quindi Michelin ci ha comunicato i risultati dei suoi test proprio in pista, dove su un circuito di 1.050 m, in condizioni di asfalto bagnato, i Michelin Pilot Sport 4 SUV sono 2,88 secondi più veloci rispetto alla media dei concorrenti.

…dirette a LX Factory

Dopo aver lasciato una preghiera di rito, torniamo dritti in città: ultima meta per ripristinarci all’insegna del “Food and Beverage”. Dove ci condurrà la “guida” interattiva Michelin? Pensavamo a Belem, per una pastis… e invece no. Se la parola d’ordine è avanscoperta, 20 minuti circa bastano per catapultarsi di nuovo in un’inedita realtà, rimessa in piedi in nome della creatività europea.

LX Factory è dove studiano i designer e le start-up sono pronte ad emergere. Ma anche dove la sera impera la libertà di esprimersi e di comunicare tra diverse culture. Mangiamo un sandwich, prendiamo un espresso, facciamo qualche scatto per non dimenticare cosa succede. Vediamo realtà imprenditoriali, studenti in fila per un tatoo. Portoghesi e giapponesi seduti ad tavolino parlare di business. Le diversità di annullano davanti ad una birra e vale la pena una riflessione: abbiamo tutti le stesse esigenze. Soprattutto quando è ora di muoversi. Comunque la pensiate vale la pena un salto.