
Hyundai Tucson 1.6 CRDi 48V: il diesel mild hybrid che mancava
Fiumi d’inchiostro per demonizzare il diesel ma, chi fa tanti chilometri, non ha ancora una valida alternativa e in loro soccorso arriva Hyundai che mette il motore mild hybrid sulla Tucson 1.6, già presente sul 2.0.
I vantaggi del mild hybrid abbinato al diesel
Con l’arrivo di questo modello Hyundai completa una gamma ormai ampia e profonda che va dall’idrogeno all’elettrico, in tutte le sue variazioni, fino al diesel, al benzina e al gpl, manca solo il metano.
Tucson rimane comunque la best seller della casa coreana e, in tre anni, ha venduto in Italia 66.000 esemplari conquistando il 5,5% del mercato privato dei SUV-C. Il 2.0 era già disponibile nella versione mild hybrid, che ora arriva anche nel segmento più richiesto del mercato, il 1.6 appunto e con questo Hyundai punta ad arrivare almeno al 35% del mix della Tucson. Questa versione ha una batteria agli ioni di litio da 0,46 kWh affiancata a un nuovo alternatore starter MHSG (Mild Hybrid Start Generator) e al convertitore LDC. Il sistema consente di recuperare energia in frenata o decelerazione e ha la funzione start-stop estesa fino a 30 km/h. Omologato full hybrid, garantisce la riduzione delle emissioni di C02 del 6-8%, un risparmio di carburante fino all’11%, avrà libero accesso nelle ZTL e l’agevolazione sulla tassa di circolazione in molte Regioni italiane.
Prezzi da motore a combustione
Oltre ai vantaggi in termini di riduzioni delle emissioni e risparmio di carburante, l’offerta economica è molto interessante. La Tucson 1.6 CRDI 48V nell’allestimento XPrime con Techno Pack sarà offerta ad un prezzo di lancio pari a 27.150 euro: 1.000 euro in più rispetto alla stessa versione 1.6 diesel, che vengono compensati con i risparmi sul bollo.
Conti alla mano, se si considerano 5 anni di gestione o 100.000 km, questo modello ibrido, secondo i calcoli di Hyudai, garantisce fino a 4.000 euro di risparmio rispetto al benzina, oltre ad avere emissioni di CO2 inferiori: 114 g/km rispetto ai 149 g/km.
Si tratta di un vantaggio cliente di 4.600 euro in caso di permuta e rottamazione e di adesione all’Operazione Doppio Zero: un anticipo pari circa al 15% del valore, zero rate e zero interessi per 24 mesi, al termine dei quali il cliente decide se tenere, sostituire o restituire la vettura, con un valore finale garantito.
L’offensiva dell’elettrico: 340 km con 10 euro
Se il diesel mild hybrid può essere la soluzione per una fascia di mercato, un’altra categoria di clienti chiede a gran voce l’elettrico che infatti è passato dai 2.000 pezzi venduti in Italia nel 2017 ai 5.000 dell’anno scorso, ai 15.000 previsti per quest’anno. Hyundai è presente in questo comparto con la Kona elettrica e la Ioniq e punta al 10% del mercato, anche se la Kona fino ad ora non è ancora a regime. In tanti l’hanno comunque già ordinata, anche perché beneficia dell’ecobonus, anche se non si sa ancora bene come richiederlo e ottenerlo. Vista la richiesta i tempi di attesa per il SUV compatto, Hyundai ha pensato ad una formula ponte: Kona EV Plus. Si potrà versare un acconto e guidare immediatamente una Kona 1.0 TGDi: non si pagherà nessuna rata per 12 mesi e, all’arrivo dell’elettrica, si farà il cambio e si inizierà a pagare il canone previsto. E forse vale la pena aspettare visto che i risparmi poi sono davvero garantiti. In Hyundai infatti hanno fatto una prova: con 10 euro in energia sulla Kona elettrica (circa 52 kWh) si percorrono circa 340 km, ben 260 km in più rispetto a quelli percorsi con la Kona 1.6 TGDi con 10 euro di benzina. Non male.
Il futuro è già qui
Tanti gli investimenti fatti fin qui per riuscire ad offrire una gamma così ampia, ma tanti altri ne sono previsti dato che, entro il 2025, arriveranno altri 18 nuovi modelli Green: 8 full hybrid, 4 plug-in, 5 elettrici e 1 fuel cell. Si comincia già quest’anno con l’arrivo del facelift della Ioniq previsto a ridosso dell’estate e un nuovo modello entro la fine dell’anno. E intanto il 13 e 14 aprile ci sarà l’open weekend per presentare il diesel mild hybrid.