Volvo PlasticLess, il progetto con LifeGate per raccogliere la plastica in mare
10.06.2019 - in

Volvo PlasticLess, il progetto con LifeGate per raccogliere la plastica in mare

E’ appena passata la giornata mondiale degli oceani ma l’attività di sensibilizzazione nei confronti di un tema così importante come l’inquinamento dei nostri mari non può fermarsi. Ognuno di noi può e deve fare qualcosa senza pensare di essere solo una goccia nel mare perché tante gocce formano, appunto, l’oceano. Si apre così l’evento al Volvo Studio Milano che rappresenta la seconda fase di un progetto iniziato l’anno scorso, proprio l’8 giugno, con Lifegate: PlasticLess, che prevede la posa in mare dei dispositivi “Seabin”, veri e propri cestini mangia plastica.

Le donne, le più attive in fatto di sostenibilità

In Italia sono ben 34 milioni le persone coinvolte nei confronti della sostenibilità, il 67% della popolazione. Tra i 35 e i 54 anni, si tratta principalmente di donne, attive professionalmente, diplomate e laureate. Il fatto che siano donne è molto positivo perché il loro ruolo di “educatrici” è fondamentale per riuscire a trasferire concetti legati alla sostenibilità.

Volvo Studio Milano LifeGate Plasticless 2019

Questo quello che emerge da uno studio presentato da Enea Roveda, CEO di Lifegate, attivi su questi temi da quasi vent’anni. La sostenibilità è un concetto ampio, ben racchiuso in questa frase di uno dei lavori delle Nazioni Unite,

“Development that meets the needs of the present without compromising the ability of future generations to meet their own needs”.

E sono proprio le Nazioni Unite ad aver lanciato la campagna Clean Seas, per aumentare l’attenzione al problema dell’inquinamento dei mari a causa della plastica. Questo progetto è sostenuto da Volvo Cars e, a livello italiano, si traduce nella partnership con LifeGate PlasticLess.

Seabin, cestini mangiaplastica

Gli obiettivi di LifeGate sono duplici: da un lato ridurre la plastica nei mari, dall’altro rimuovere quella già presente, ecco che entrano in gioco i Seabin.

Seabin in mare

Seabin in mare

Questi “cestini”, grazie all’azione dei venti e delle correnti, filtrano 25.000 di litri di acqua l’ora e riescono a raccogliere circa 1,5 kg di detriti al giorno, circa mezza tonnellata di rifiuti all’anno, incluse le microplastiche fino a 2 mm di diametro e le microfibre fino a 0,3 mm. L’anno scorso ne sono stati calati tre in mare a Marina di Varazze, Marina di Cattolica e Venezia Certosa Marina. Quest’anno il progetto continua, coinvolgendo anche i concessionari Volvo più attivi d’Italia: dal Lago di Garda a Gallipoli, passando da Riccione, Capri, Pescara, Polignano a Mare, Gaeta, La Spezia, Cesenatico, Como, Rimini, Marina di Ravenna, Cagliari e Viareggio. Complessivamente in Italia si avranno circa 50 dispositivi Seabin su tutto il territorio e il progetto verrà esportato anche in altri Stati Europei.

L’Italia è il terzo Paese inquinatore del Mediterraneo

All’evento di Volvo Car Italia ha partecipato anche Emilio Mancuso, biologo marino dell’Istituto per gli Studi sul Mare, che ha illustrato una situazione molto grave. Ogni giorno vengono riversate nel Mediterraneo 731 tonnellate di plastica, una cifra che potrebbe più che raddoppiare entro il 2025 (dati UNEP). Sono di plastica il 95% dei rifiuti galleggianti. Il Mar Mediterraneo ospita il 7% delle microplastiche a livelllo globale e l’Italia è il 3° inquinatore di questo mare. Sempre in Italia, tra la Toscana, la Sardegna e la Corsica si è formata un’Isola di plastica, che si unisce alle altre cinque già conosciute in giro per gli Oceani. Ma Mancuso è positivo: “non tutto è perduto poiché il mare ha un’enorme capacità di recupero ed è molto resiliente”.

Volvo e il concetto di “Omtanke”

Per questo servono progetti come quello di Volvo Car Italia, azienda che è comunque attiva su più fronti, nell’impegno costante sui temi della sostenibilità, che si fonde con il concetto svedese di “Omtanke”: prendersi cura. Minimizzare l’impatto sull’ambiente, massimizzare l’impatto sociale e prendersi cura di clienti e dipendenti, questi i concetti, ben espressi dalle parole di Hakan Samuelsson, Presidente e CEO di Volvo Cars

“La sostenibilità non è più solo una casella da barrare, è un elemento chiave del business oltre che una opportunità per quelle aziende che interpretano correttamente il tema. I nostri clienti vogliono auto più sicure, più pulite e più convenienti. Possiamo rispondere alle loro aspettative, guidare il cambiamento e al tempo stesso favorire la crescita della nostra Azienda”.

Questo atteggiamento è valso a Volvo Cars il riconoscimento, nel 2017 e nel 2018, come una delle World’s Most Ethical Company (da Ethisphere Institute, leader globale nella definizione degli standard etici aziendali) e, nel 2019 del Plastics Recycling Awards Europe. Concretamente questo si è tradotto, ad esempio, in una versione speciale del SUV XC60 T8 Twin Engine, con un’elevata percentuale di parti in plastica riciclata. Ma molti altri sono i progetti attivati. Entro il 2025 gli svedesi useranno materiali riciclati per almeno il 25% delle parti in plastica di tutte le nuove Volvo. Entro la fine del 2019 in tutte le sedi operative della Casa verranno eliminati gli oggetti monouso in plastica da tutti gli uffici, le mense e gli eventi, che saranno gradualmente sostituiti con alternative più sostenibili che includono prodotti biodegradabili realizzati in carta, cellulosa e legno. Sempre entro il 2015 le attività produttive Volvo su scala globale saranno con nessun effetto su clima e ambiente. A chiudere il cerchio c’è tutta la strategia sull’elettrico, con l’obiettivo di avere un milione di auto Volvo elettrificate su strada entro il 2025, con tutte le nuove Volvo che, dal 2019, saranno elettrificate.

Milano, non c’è il mare ma una “visione”

Per portare avanti progetti come quello di Volvo Car Italia c’è bisogno di coinvolgere le Amministrazioni locali, ecco che all’evento al Volvo Studio Milano è venuto anche il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha parlato di come le città possono interpretare il concetto di sostenibilità, su più fronti.

Volvo Studio Milano LifeGate Plasticless 2019

Volvo Studio Milano LifeGate Plasticless 2019

Nella città meneghina entrano quotidianamente tra le 800 mila e le 900mila auto ma, dice Sala, “noi non siamo contro le auto ma siamo per trovare formule che facciano convivere l’ambiente, le città e la mobilità”. Negli anni, a Milano, si è passati dall’avere 65 auto ogni 100 abitanti alle attuali 51 per 100 abitanti, molto ma non ancora sufficiente e l’area B va proprio in questa direzione. In città verranno attuati numerosi altri progetti per sperimentare forme di mobilità alternativa, del resto il Sindaco ritiene che

“le rivoluzioni nasceranno dalle città e se c’è una città che può portare la rivoluzione anche sui temi della sostenibilità questa è Milano”.

Ma, tornando alla plastica, Sala cita proprio un progetto che coinvolge due licei milanesi, il Cremona e il Vittorio Veneto. Qui si sostituiranno le bottigliette di plastica dei distributori automatici con “l’acqua del Sindaco”.

A ognuno la propria goccia di oceano: voi cosa farete?