Donne in Auto in trasferta al GP di Ungheria di Formula 1
È appena calato il sipario sul Gran Premio di Ungheria, dodicesimo appuntamento del Campionato Mondiale di Formula 1 2019, che ha visto il trionfo del pilota britannico, portacolori del team Mercedes, Lewis Hamilton, autore insieme alla squadra, dell’ennesimo risultato da incorniciare, grazie ad una strategia vincente. Dopo la debacle in terra tedesca, dove si festeggiavano i 125 anni nel motorsport del team di Stoccarda, Hamilton qui ha avuto modo di riscattarsi nel migliore dei modi, battendo l’olandese della Red Bull, Max Verstappen, che qui ha conquistato la sua prima pole position in carriera, diventando così il 100esimo poleman della storia della Formula 1.
Ferrari un po’ in sordina, ma comunque con una delle due vetture a podio (quella di Sebastian Vettel), in terza posizione nella speranza di poter vedere qualcosa di più da parte del Cavallino per la seconda parte di stagione.
Hamilton si porta così a soli 10 Gran premi di distacco dal recordman Michael Schumacher che guida la classifica dei piloti con il maggior numero di vittorie in carriera.
Come allo stadio!
All’Hungaroring l’atmosfera era da stadio, proprio come in occasione di un big match: tantissimi i tifosi giunti qui dall’Olanda a supportare Max Verstappen. Guardando sulle tribune mi sembrava di essere stata catapultata ad una gara di MotoGP dove da anni prevale il colore giallo per Valentino Rossi. Qui però era l’arancio a farla da padrone: fan agghindati di tutto punto con t-shirt personalizzate e cappellino del loro idolo, a creare un’appariscente monocromia.
Donne in Auto..c’è!
Ero anche io tra le 230.000 presenze che hanno riempito gli spalti del circuito dell’Hungaroring lo scorso weekend, anche se a dire il vero da una prospettiva differente, quella del paddock, dove mi sono sentita un po’ la protagonista di una storia, come in “Alice nel Paese delle Meraviglie”, ma dov’erano il Cappellaio Matto e il Bianconiglio? Eccoli lá di fronte al motorhome della McLaren; ah no, sono i piloti ufficiali del team, Carlos Sainz e Lando Norris, camuffati con tanto di trucco e parrucco, per un simpatico siparietto davanti alle telecamere. Già, nel paddock può succedere davvero di tutto.
L’atmosfera dietro le quinte
Nel paddock non ci si ferma mai: piloti e PR alle prese con meeting e incontri con la stampa, meccanici al lavoro, fortunati ospiti di team e sponsor alla ricerca dello scatto rubato con qualche pilota e perché no con qualche VIP, ex piloti di F1, giornalisti, mogli, fidanzate e membri del catering indaffarati con la preparazione di gustosi manicaretti per team e invitati.
Reduce da un favoloso pranzetto in casa Formula 2/Formula 3, serie cadette rispetto alla massima categoria, dove il cibo e l’accoglienza sono davvero sublimi, mi sono presa una pausa con un drink in F1, all’interno della nuova “Holzhaus”, l’ultima versione del motorhome del team Red Bull, al debutto lo scorso maggio a Barcellona, in sostituzione della precedente “Energy Station”. Interessante la possibilità in esclusiva per me di farci un giro accompagnata dal responsabile del catering. Oltre 1.200 mq a disposizione in questa struttura completamente realizzata in legno, disposta su 3 piani: piano terra riservato al personale di Toro Rosso e Red Bull, secondo e terzo a disposizione di ospiti e media. Dal terrazzo all’ultimo piano si gode anche di una bella vista su tutto il resto del paddock.
Ci credereste mai che per costruire questa meraviglia occorrano solo 2 giorni? Chapeau!
Come fare per vivere il GP dal paddock?
Può sembrare strano ma nonostante la competizione tra le differenti squadre, all’interno del paddock si respira aria di casa: una piccola città viaggiante, a seguito di ogni round europeo della stagione.
A Budapest hanno addirittura esagerato, allestendo anche un piccolo angolo d’estate con tanto di piscina gonfiabile, materassini e sdraio…sarà che è l’ultimo round prima della pausa estiva e tutti sognano le tanto agognate vacanze?!
Peccato che i tifosi non possano godersi questa atmosfera, o meglio, peccato che non tutti loro possano farlo. Esistono oggi infatti dei pacchetti venduti da F1 experience, il fornitore ufficiale di accoglienza e servizi completi di accesso alla F1, che permettono di assistere alle gare da dietro alle quinte, con tour del paddock incluso; i prezzi non sono molto economici, ma per chi vuole osare una volta nella vita può essere la soluzione utile per realizzare un sogno.
Speravo che il cambio ai vertici dall’era di Ecclestone a Liberty Media potesse portare ad un maggiore coinvolgimento del pubblico, questo è quello che ci avevano promesso nel momento del passaggio del testimone, ma non è stato proprio così a dire il vero.
Piloti a “portata di mano”
Quello che invece ogni volta mi sorprende positivamente e’ la cordialità e calorosità di alcuni piloti con i propri tifosi. Certo sono sportivi super retribuiti e con un tenore di vita da sogno, che possono permettersi di guidare auto da mille e una notte (chi non li invidierebbe!), ma è bello vedere che, dopotutto, sono persone normali come noi. Addirittura Lewis Hamilton, al quale avevo fatto il mio in bocca al lupo già dal venerdì, domenica sera dopo la gara ha ringraziato Donne in Auto per la presenza e per avergli portato fortuna! Dite che dovremmo presenziare più spesso sui terreni di gara? Ferraristi non vogliatemene male, vinca sempre il migliore! Qui di certo lo spettacolo non è mancato, ora tutti a ricaricare le pile in vacanza ed arrivederci in quel di Spa, il primo weekend di Settembre.
Imprevisti in agguato? Bisogna avere sempre…una donna in auto!
Un solo inconveniente nel weekend ungherese, i mezzi di trasporto pubblici non così efficienti come dovrebbero essere per un evento di interesse mondiale, quindi se ci state facendo un pensierino per il prossimo anno, controllate bene orari e tenete sempre un’opzione B a portata di mano. Per me é stata molto utile l’APP dei taxi Bolt, che funziona praticamente come il nostro FREE NOW.
Ma la vera salvezza domenica sera, quando nessun taxi era disponibile, è stata aver avuto un passaggio speciale dal team Alfa (che ringrazio ancora infinitamente), su una bellissima Stelvio! Ed indovinate un po’? Al volante proprio una donna! Un’altra donna in auto insomma! Non potevo chiedere di meglio!