BlackChili Driving Experience: day 2
Da Tourtour a Saint Rapahel, 218 km
Ci eravamo lasciati a Tourtour e da lì si riparte, dopo il briefing e l’alcol test. L’auto per la mattinata è la BMW M240i, anche questa cabrio. Trazione integrale, monta un 3.0 l sei cilindri in linea capace di erogare 340 cv e 500 Nm di coppia, abbinato ad un cambio automatico a 8 rapporti. Gli pneumatici sono Continental ContiSportContact 5: all’anteriore 225/40 R18 e al posteriore 245/35 R18.
Su queste gomme si trova anche il simbolo di una stella che significa che sono approvate BMW. Il processo di certificazione di uno pneumatico da parte di una casa automobilistica è tutt’altro che semplice, prevede diversi step e si conclude con l’apposizione sulla spalla della gomma di un simbolo. Nel caso di Continental, per BMW è la stella, le gomme Continental approvate da Jaguar hanno una J, quelle di Porsche una N. Ci mettiamo in macchina e immediatamente tiriamo giù la capote. Prendiamo la strada in direzione Lac de St. Croix e facciamo una trentina di chilometri lungo una bellissima strada, la D957, che è tutta curve e tornanti. La BMW si muove benissimo ed è piantata a terra senza dare il benchè minimo pensiero. Le strade sono perfette e hanno un asfalto ottimo ma, se anche dovessimo bucare siamo tranquilli perché abbiamo i Continental marcati SSR: Self Supporting Runflat che, in caso di foratura, possono proseguire la marcia per un’ottantina di km a 80 km/h. Superiamo Aiguines, un comune che conta meno di 300 abitanti ma ha una vista spettacolare sul lago e, dopo un’altra ventina di chilometri, arriviamo all’hotel du Gran Canyon dove facciamo una pausa che ci ha letteralmente tolto il fiato.
Ci troviamo nel mezzo delle gole e lo spettacolo è da brividi ma quello che ci aspetta è anche meglio. Superiamo il Pont de l’Artuby, un ponte di 182 m, il più alto d’Europa dal quale si pratica Bungee
Jumping e arriviamo al Balcon de la Mescla. Fermatevi perché qui il Verdon fa un’inversione a “U” creando un’ansa che, vista dall’alto, è unica.
Naturalmente non siamo gli unici su queste strade bellissime e ci capita di incrociare gruppi di appassionati di auto che scorrazzano con supercar o macchine d’epoca. Insomma questo viaggio è una continua scoperta, della natura, delle auto, delle persone, ma anche di Continental. Un’azienda con 140 anni di storia, che ha quasi 250.000 dipendenti nel mondo, che tutti conosciamo per gli pneumatici che in realtà rappresentano solo una minima parte dei suoi ricavi: nel 2018 su 44,4 mld di euro di fatturato, “solo” 10 erano relativi alle gomme. Sistemi di frenata, controllo di stabilità, interni e molto altro, gli altri ambiti i cui componenti vengono prodotti dall’azienda basata ad Hannover. Ad esempio sulla BMW che ho guidato non solo gli pneumatici erano Continental ma anche: l’attuatore per la trazione integrale drive, il sistema di alzata variabile delle valvole di aspirazione e scarico, il servofreno, il sistema ESP, l’elettronica dei sedili, la centralina che comanda i Led e anche il quadro strumenti. Proseguiamo in direzione Digne, ci fermiamo per la pausa pranzo a La Martre, all’hotel Chateau e Golf de Taulane, altrettanto spettacolare quanto quello che abbiamo visto fino ad ora.
Gli ultimi 125 km del viaggio li faremo in compagnia della Jaguar I Pace, la prima 100% elettrica che ha 400 cv e batterie che garantiscono un’autonomia di oltre 400 km. Anche per quest’auto tanti componenti prodotti da Continental, oltre agli pneumatici che sono i PremiumContact6, uguali sia all’anteriore che al posteriore, 255/40 R22 103V XL, omologati Jaguar (quindi con la lettera J sulla spalla) e con la tecnologia Conti Silent. Quest’ultima riduce la rumorosità da rotolamento percepita all’interno dell’auto fino a 9 decibel, per aumentare il comfort di marcia. Come dei felini ci muoviamo silenziosamente fra le curve, quasi a non voler disturbare la natura, che ci continua a regalare scorci incantevoli, come quello che scopriamo arrivando al lago di Saint Cassien, un lago artificiale creato da una grande diga. Lo attraversiamo dal ponte di Pré-Claou e continuiamo in direzione sud, verso il mare. La strada continua tortuosa. Stiamo percorrendo la famosa Corniche d’or, la strada costiera che collega Cannes con Saint Tropez, ma in particolare questi 30 chilometri che facciamo noi, quelli da Theoule sur Mer a Saint Raphael per tornare al punto di partenza, sono indimenticabili. Le rocce rosse si tuffano in mare con una lunga serie di calanchi.
In alcuni punti la strada è proprio al livello del mare e c’è un contrasto pazzesco con le diverse tonalità di rosso delle rocce. Non è molto larga ma non ha altre difficoltà se non che ci sono tanti ciclisti che incontrerete, quindi bisogna prestare molta attenzione: la sicurezza prima di tutto. E’ la stessa strategia di Continental. Per l’azienda tedesca performance significa sicurezza, in tutte le sue forme, pneumatici compresi. Continental ha abbracciato la “vision zero” che ha come obiettivo quello di avvicinarsi il più possibile a zero vittime, zero feriti e zero incidenti. A proposito di ciclisti, Continental è sponsor del Giro d’Italia, che ha anche vinto sia nel 2018 che nel 2019.
Noi rientriamo in sicurezza da dove siamo partiti. Non abbiamo vinto ma io in questa Black Chili Driving Experience ho proprio realizzato il mio mantra: la meta è il viaggio e io starei sempre in macchina. Aggiungo: in sicurezza!