Volvo e il processo di elettrificazione sostenibile: in arrivo l’XC40 full electric
01.10.2019 - in

Volvo e il processo di elettrificazione sostenibile: in arrivo l’XC40 full electric

 

Il processo di elettrificazione in Volvo è iniziato nel 2012 e, nel biennio 2019-2020, si espande con l’arrivo di nuove ibridizzazioni: Mild Hybrid e Plug-in Hybrid, che portano con sé la nuova nomenclatura dei modelli, con l’introduzione della lettera B, che si affianca alla T, già esistente. In attesa del debutto della XC40, 100% elettrica, che avrà la lettera P.

Dalla prima all’ultima mossa verso un futuro più elettrico

È il 2012 quando Volvo realizza (insieme a PSA) il suo primo modello plug-in ibrida diesel a ricarica, una V60 D6 Twin Engine, rimasta poi in gamma, a con successivi aggiornamenti, fino a pochi anni fa. A portare aria di novità l’arrivo della nuova generazione di motori ibridi nel 2014, che debutta con la XC90 sulla piattaforma SPA, con un motore endotermico anteriore ed uno elettrico sull’asse posteriore. É la volta poi della XC40 con la nuova piattaforma compatta CMA con batteria in posizione centrale, ma anche in questo caso con motore anteriore endotermico e motore elettrico sempre sul posteriore. Il 2017 é l’anno della svolta in cui Volvo, grazie all’introduzione di queste due piattaforme già predisposte ad un nuovo modello di mobilità, annuncia la sua corsa verso l’elettrificazione, che ha come obiettivo l’arrivare ad avere 1 milione di auto elettrificate sulle strade nel mondo entro il 2025. Prossimo passo, l’arrivo del modello full electric del SUV XC40 previsto nel mese di ottobre 2019 e che sarà anche una delle vetture più sicure costruite fino ad oggi dalla nota casa automobilistica.

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Sostenibilità come parola chiave

Volvo non solo segue le regole, ma crea le proprie, adottando una corrente di pensiero con una strategia di sostenibilità interna ancora più ampia, che parte addirittura dai mari. Non un’azione di marketing ma una politica eco-friendly che si rifà alla parola svedese “OMTANKE”, che significa “prendersi cura di” e che spazia da iniziative per la lotta alla plastica, come per esempio l’installazione già avvenuta ed ancora in corso, di dispositivi per la rimozione di rifiuti plastici nei maggiori porti italiani, così come l’obiettivo di arrivare sempre entro il 2025 a realizzare il 25% degli interni delle proprie vetture con delle plastiche riciclate proprio recuperate dai mari.

Le tre tecnologie Volvo per la mobilità del futuro

Mild Hybrid, Plug-in Hybrid a ricarica, e Full Electric: queste le tre tecnologie che stanno portando alla mobilità sostenibile del futuro e all’elettrificazione dei motori in casa Volvo. Ma cosa sono? Forse non siamo tutti così afferrati in materia e Volvo Car Italia ha organizzato una conferenza stampa a Bologna dove ha utilizzato un sistema tanto futuristico, quanto intuitivo, per portarci alla scoperta di queste motorizzazioni, grazie ad un occhiale speciale che consente la visione di una realtà virtuale. Speriamo che metta a disposizione questo metodo anche per la clientela, intanto ve lo spieghiamo noi!

Mild Hybrid: l’elettrico a supporto

Il Mild Hybrid, che di per sé già conosciamo e non rappresenta una novità nel mondo delle automobili, ha come obiettivo quello di ridurre il carico del motore nei momenti di maggiore sforzo ed ovviamente i consumi. Solo alcuni i modelli della gamma, sia diesel che benzina, sono disponibili in questa ibridizzazione “minimal”, dove il motore elettrico in associazione al motore endotermico, resta solo ed esclusivamente a supporto dello stesso, per abbattere i consumi, ridurre le emissioni, ma allo stesso tempo garantire qualche cavallo in più sul lato prestazionale (circa 14 cv aggiuntivi per essere precise). La sensazione al volante é la stessa, non ci si accorge nemmeno che si sta guidando un’auto elettrificata, anzi forse forse é ancora più piacevole, grazie alla maggior fluidità.

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Plug- in Hybrid, predecessore del full electric

Il Plug-in Hybrid Twin Engine é l’obiettivo sul quale punta maggiormente Volvo per il futuro, insieme al full electric; presente solo sulla motorizzazione a benzina, é un po’ il predecessore della trazione totalmente elettrica e prevede sia la presenza di un motore endotermico all’anteriore, che di uno elettrico sul posteriore, che lavorano su due assi e sono combinabili in modi diversi. Oggi il plug-in hybrid é presente su tutti i modelli della gamma e, a differenza della versione mild, consente di escludere totalmente il motore endotermico, sfruttando la sola unità elettrica, per una percorrenza ad impatto zero di circa 40/50 km, a seconda dei modelli e di come viene utilizzato. Non dimentichiamo che tra le vetture disponibili in questa versione ibrida, abbiamo anche le versioni riviste del marchio autonomo Polestar Enginereed della S60 e della XC60 entrambe a benzina. Che dire infine del Full Electric? Non ci spingeremmo oltre ora: preferiamo aspettare ottobre con l’uscita del nuovo SUV a trazione 100% elettrica, l’XC40, per raccontarvelo per filo e per segno, ovviamente da sotto il cofano!

Volvo XC60 e XC90

Volvo XC60 e XC90

Da non dimenticare quando si andrà in concessionario, la nuova nomenclatura delle motorizzazioni, resasi ovviamente necessaria per via dell’introduzione di queste nuove tecnologie ibride: B starà per le Mild Hybrid (Brake Regeneration), T per le Plug-in (Twin Engine) e P ovviamente per quelle che saranno le elettriche al 100%, le cosiddette “Pure”. L’unico “problema” sarà riconoscere se abbiamo sotto gli occhi un diesel o un benzina per quel che riguarda la versione Mild, dal momento che non esisterà più alcuna sigla che le distingua. Potremmo dire l’unica pecca di Volvo.