Lamborghini – Dove. Perchè. Chi. Quando. Cosa: il primo libro sulla casa del Toro
04.12.2019 - in

Lamborghini – Dove. Perchè. Chi. Quando. Cosa: il primo libro sulla casa del Toro

“Lamborghini – Dove. Perché. Chi. Quando. Cosa”: questo il titolo del primo libro mai uscito sulla storia del Brand che, da sempre, si trova in Via Modena 12 a Sant’Agata Bolognese. Un libro che è un piacere già quando lo si tiene in mano: bella impaginazione, bella carta, bellissime foto. Basta leggere le prime righe dell’introduzione per capire in cosa ci si immergerà sfogliandolo:

“ In un mondo dove la comunicazione è passata nelle mani di ciascun individuo attraverso smartphone e web, solo le aziende che possono contare sulla solidità del proprio passato sono al riparo da mode tanto rapide nel formarsi quanto effimere. Un libro è uno strumento di comunicazione che, per la sua fisicità, richiede contenuti concreti e solidi. Allo stesso tempo deve essere capace di incuriosire e di affascinare chi lo vede e decide di averlo”.

L’autore del libro: un’Enciclopedia vivente

Antonio Ghini, autore del libro, riesce perfettamente ad incuriosire e affascinare, del resto è un personaggio che, solo con le storie che ha incontrato e vissuto, potrebbe scrivere un’Enciclopedia. Modenese di adozione, arrivò nella Motor Valley Italiana all’inizio degli anni ’90, chiamato da Montezemolo a dirigere la comunicazione della Ferrari e successivamente anche il Museo Ferrari di Maranello

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e il Magazine del Cavallino, il Mef. Arrivato in Lamborghini 3 anni fa conosceva poco la storia della Casa del Toro e ha impiegato un anno per fare il libro perché ha voluto parlare con tante persone, leggere e cacciare gli stereotipi. Nel corso della presentazione del libro spiega che “Da Sant’Agata Bolognese il mondo è diverso”. Già emergono due dei cinque elementi che sono poi i titoli dei cinque capitoli del libro: le persone e i luoghi.

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Dove. Perché. Chi. Quando. Cosa

Le 5 W della più classica delle regole di comunicazione, quella anglosassone: Who, What, When, Where, Why. Il primo capitolo è il “Dove” e racconta della centralità del territorio emiliano, dove Lamborghini nasce nel 1963. E’ quindi il turno dei “Perché”, che raccontano gli ingredienti che rendono unica Lamborghini per arrivare al “Chi”, dove vengono raccontati i personaggi che hanno scandito oltre 50 anni di mito. Antonio Ghini parte naturalmente da Ferruccio Lamborghini ma vengono raccontati, con rapide pennellate, tutti quelli che hanno reso grande questo Marchio: da Franco Scaglione a Stefano Domenicali, attuale Chairman e CEO, passando da Marcello Gandini, col quale Ghini ha passato due giorni interi per farsi raccontare aneddoti dal padre della Miura, un uomo che ha caratterizzato l’intera storia della Lamborghini. Si arriva quindi al “Quando”, un capitolo dedicato alla narrazione storica delle vicende che hanno marcato l’evoluzione di Lamborghini fino ai giorni nostri. Ultima parte del libro è, forse, quella che è di maggiore impatto. “Cosa”: la parola ai modelli, il cuore di Lamborghini, le sue auto che vengono suddivise in tre famiglie, ognuna delle quali si distingue per stile e tecnologia. Troverete, tra le altre, la Miura, la Countach, la Diablo, la Murciélago, l’Aventador, ma non solo. Il racconto, fatto di immagini e testo crea un ponte tra la prima Lamborghini e le ultime, come l’Urus, fino alla Sian FKP 37 del 2019, primo passo vero l’ibrido della casa di Sant’Agata.

Lamborghini: the power of colours

Il fil rouge di tutto il libro è la dedizione, ma anche il coraggio di rompere con gli schemi classici e osare. Osare anche nei colori. E’ Katia Bassi Chief Marketing

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Officer di Lamborghini che orgogliosamente dice “Noi siamo colorati”! Ghini spiega il perché: “Gli anni delle prime Lamborghini erano quelli in cui le altre case erano già associate ad un colore: le Maserati erano blu, le Ferrari rosse, le Aston Martin verdi. Quando hanno cominciato ad essere vendute le prime Lamborghini, a Bologna, ognuno la voleva diversa dall’altro per distinguersi e, a un certo punto, erano finiti i colori.” E lui ha colto molto bene questa esigenza visto che, intanto che parla nel corso della presentazione, tira fuori dalla tasca della giacca una cravatta arancione e la indossa. Arancione era il colore di Ferruccio Lamborghini, che non voleva usare il rosso perché era il colore di Maranello. Arancione è il rivestimento interno del libro, non credo sia un caso.

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Vi lascio l’ultima frase dell’introduzione di Ghini e poi smetto di spoilerare!

“Bene, l’arte della Lamborghini ha una cornice di grande pregio, fatta di coerenza, determinazione, coraggio, ricerca del nuovo e dell’inatteso. Una cornice fatta di persone che anche nei momenti difficili hanno saputo credere nelle proprie doti e nel marchio per il quale lavoravano e lavorano. Una cornice fatta di italianità, che significa credere individualmente nel bello e nel successo, qualunque cosa accada, perchè solo credendo in ciò che è positivo si può primeggiare”.

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Il volume, edito da Rizzoli e tradotto in tre lingue (italiano, inglese e francese), da febbraio 2020 sarà distribuito in 70 Paesi. Il prezzo è di 75 euro ed è già in vendita, online, nelle librerie e nello store Lamborghini di Sant’Agata Bolognese.

Buona lettura!

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