Dakar 2020: vincitori e vinti della 42° edizione del rally più famoso e pericoloso al mondo
19.01.2020 - in

Dakar 2020: vincitori e vinti della 42° edizione del rally più famoso e pericoloso al mondo

Si è appena conclusa la 42° edizione della Dakar, che per il primo anno è stata organizzata in Arabia Saudita e che purtroppo è stata segnata da un grave lutto: la morte del portoghese Paulo Gonçalves, deceduto in seguito ai traumi di una brutta caduta dalla sua moto durante la tappa numero 7.

Ma vediamo insieme i fatti principali e i risultati, con un’attenzione particolare a come sono andate le donne della Dakar.

Le donne alla Dakar 2020

Un ottimo 18° posto assoluto in sella alla sua due ruote per la spagnola Laia Sanz (GasGas Factory), che ha partecipato alla sua decima Dakar, il 41° per Mirjam Pol, 55° per l’esordiente sudafricana Kirsten Landman, sempre per quel

Sanz

che riguarda le moto, così come il 77° posto in classifica per Taye Perry e l’86° per Sara Garcia. 

SaraGarcia

Nelle auto si è fatta ancora una volta notare la spagnola Cristina Gutierrez su Mitsubishi Eclipse Cross, alla sua quarta Dakar, che lo scorso anno si classificò 26° e in questa edizione è giunta al 42° posto. Fernanda Kanno su Toyota Landcruiser, alla sua terza esperienza, si è piazzata soltanto 57°. 

KannoFernanda

Un vero peccato per la nostra italiana Camelia Liparoti, che ha purtroppo avuto un problema sul suo SSV durante la sesta tappa ed ha quindi dovuto ritirarsi dalla competizione, saltando ben due tappe, rimettendosi al volante solo al round 9, quando tutti i giochi erano ormai quasi fatti.

Il “Matador” d’Arabia

 Ancora una volta Carlos Sainz, che arriva a quota tre: nel 2010 mise le mani sulla gara più dura al mondo a bordo di una Volkswagen, nel 2018 di una Peugeot ed ora il matador spagnolo conquista la sua terza Dakar, sempre insieme al suo copilota di fiducia Lucas Cruz, con una MINI John Cooper Works Buggy del Bahrain JCW X‑raid Team.

Sainz1

Non solo si porta a casa l’edizione 2020, ma consegna a MINI la 5° vittoria complessiva per il brand nell’iconica gara endurance di rally e diviene in assoluto il vincitore più anziano nella storia di questa competizione. Pura dimostrazione la sua che “gallina vecchia fa buon brodo!”

Per la cronaca Carlos Sainz e Lucas Cruz hanno percorso circa 7.500 kilometri tra rocce e dune di sabbia del deserto saudita, suddivisi in 12 tappe, con un crono di 42 ore, 59 minuti e 17 secondi e un vantaggio di 6 minuti e 21 secondi sul secondo classificato, Nasser Al-Attiyah (navigato da Matthieu Baumel) del Toyota Gazoo Racing Team.

Terzo posto assoluto per Mister Dakar, il francese Stephàne Peterhansel (7 dakar vinte in auto e 6 in moto dal 1988 ad oggi) , giunto a 9 minuti e 58 secondi dalla vetta, a bordo della sua Mini JCW Buggy sempre del team Bahrain JCW X‑raid, insieme a Paulo Fiuza. Questa volta non è andata come sperava per Stephàne, ma anche con un terzo posto, soprattuto quando si parla di Dakar, non c’è di certo troppo da lamentarsi.

Peterhansel

I risultati nelle altre categorie

Che Carlos Sainz sia il re indiscusso della Dakar non c’è assolutamente alcun dubbio, ma oltre a lui anche altri numerosi piloti si sono confrontati ed hanno conquistato la vittoria nelle categorie, diciamo “minori”: Quad, Trucks, SSV e Moto. Vediamo chi sono.

Nei Quad è stato il cileno Ignacio Casale, a portarsi a casa la terza vittoria della carriera alla Dakar, mentre per quel che riguarda i Trucks, il gradino più alto del podio è stato conquistato dall’equipaggio russo composto da Andrey Karginov (alla sua seconda vittoria Dakar), Andrey Mokeev e dal meccanico Igor Leonov.

Un trionfo importante anche per l’americano Ricky Brabec, che con la sua moto del Monster Energy Honda Team 2020, si è imposto davanti a tutti ed è diventato così il 1° americano a conquistare questa tortuosa competizione su due ruote.

Da ultimi, ma non per merito, i side-by-side vehicles (SSV) che hanno visto l’incoronazione di categoria per Casey Currie e Sean Berriman.

Fernando Alonso: quando sembrava avesse preso il “volo”…

Nessun gioco di parole. E’ la VIP star di cui si è più parlato in questa edizione della Dakar e che in qualche modo ha davvero “spiccato il volo”. Scherzi a parte, un ottimo risultato in classifica finale per Fernando, il due volte campione del mondo di Formula 1, che ormai tutti consideravano un bollito e non in grado di affrontare una competizione endurance del genere, (figuriamoci in mezzo ad un deserto!) ma che ha saputo rispondere con i fatti ed alla sua prima partecipazione si è piazzato 13° nella classifica generale.

alonso2

Tuttavia più che per il suo buon risultato in questa edizione, lo ricorderemo probabilmente per il suo tanto spaventoso, quanto spettacolare ribaltamento durante la tappa numero 10, da Haradh a Shubaytah, quando le cose che sembravano essersi messe bene per lui risultati alla mano, hanno letteralmente… preso il volo. Forse un errore di frenata di Fernando, forse no, tant’è che la Toyota Hilux del Team Gazoo Racing si è ribaltata e ha compiuto ben tre giri su se stessa. Poco male, giusto il tempo di verificare che fosse tutto ok e il pilota spagnolo, insieme all’altrettanto illeso copilota Marc Coma, hanno ripreso la gara, anche senza il parabrezza.

Alonso ci aveva già “abituato” a carambole del genere, fortunatamente anche in quel caso senza conseguenze, come quando fu protagonista di un tremendo incidente a Melbourne durante il GP di F1 d’Australia nel 2016, dove nonostante l’incredibile dinamica ed il fortissimo schianto, uscì illeso e con le sue gambe dall’abitacolo. Per fortuna solo tanta paura anche qui alla Dakar e circa un’ora persa durante la tappa, chiusa dall’equipaggio solo al 35° posto. Da sottolineare però anche un meritatissimo 2° posto di tappa per lui, conquistato l’ottavo giorno di gara. Insomma, anche lontano dall’asfalto, Alonso è pur sempre un gran pilota. Chapeau.

Tutta la redazione di Donne in Auto si stringe intorno alla famiglia del portoghese Paulo Gonçalves.

Non abbiamo purtroppo ad oggi ulteriori notizie relative alle condizioni di salute dell’olandese Edwin Straver, anche lui vittima di un incidente durante l’11° tappa e che a quanto sappiamo ha riportato gravissime lesioni. Dita incrociate per lui che possa vincere questa ennesima gara!