Sofia Necchi: giovani pilote crescono al volante di un go-kart negli Emirati Arabi
23.01.2020 - in

Sofia Necchi: giovani pilote crescono al volante di un go-kart negli Emirati Arabi

Segni particolari: estremamente veloce. E’ Sofia Necchi, 12 anni, milanese, nata a roma, da poco trasferita negli Emirati Arabi. I suoi avversari hanno imparato a temerla, dopo essere arrivati ormai al giro di boa del Rotax Max Challenge UAE, campionato nazionale ufficiale negli Emirati Arabi, nel quale Sofia si trova a lottare per i primi posti in classifica.

Ma chi è questa ragazzina di grande carattere? Abbiamo fatto una bella chiacchierata con suo papà’, Paolo Necchi, ex pilota professionista e oggi istruttore di guida in pista per diverse Case automobilistiche.

Pronti, via alla passione.

Classe 2007 è cresciuta frequentando gli autodromi italiani ed esteri, seguendo le gare del padre, che le ha trasmesso la passione per il motorsport. Passione che non ha tardato a manifestarsi già in tenera età, quando per il suo 5° compleanno (quando tutte le bambine “normali” giocano ancora con le bambole – io compresa, ndr…) le viene regalato un go-kart.

Muove i suoi primi passi allenandosi sulla pista di Curno (BG), fino a quando compiuti gli 8 anni (età in cui la Federazione lo consente) è finalmente pronta per esordire a livello agonistico.

primo kart

Il gioco si fa serio

Inizialmente per Sofia tutto è come un gioco, ma nel 2016 questa condizione arriva a un bivio: decidere se fare sul serio o meno. Il motorsport, lo sappiamo bene, oltre ad essere pericoloso, non solo richiede impegno e sforzo fisico del partecipante, ma anche svariati sacrifici da un punto di vista economico. I genitori di Sofia, che fino ad allora non hanno mai esercitato alcun tipo di pressione, devono a quel punto fare la fatidica domanda alla figlia, per capire se vale la pena continuare investendo denaro nelle corse.

La ragazzina accetta la sfida e partecipa alla sua prima stagione agonistica con il team Driver nel campionato Champion Kart: un’annata che serve a farsi esperienza, prima di scendere in pista nel 2017, sempre con la stessa squadra, nel campionato IAME Series. Ottimi i risultati con un 4° posto assoluto nella classifica finale, 2 pole position e 2 podi assoluti.

Il trasferimento negli Emirati e la sfortuna in valigia

Quando le cose si stanno mettendo al meglio, lato morale e risultati alla mano, nel 2018 la famiglia di Sofia deve trasferirsi per cause di forza maggiore a Dubai, negli Emirati Arabi e la ragazzina deve iniziare una nuova avventura.

Prima di ciò, la sfortuna ci mette del suo, obbligando Sofia ad un mese di stop per via di una costola incrinata, durante la seconda gara del campionato 60 MINI a Lonato, nonché un grandissimo spavento poco più in là, quando ancora si trova in Italia, sul circuito di Siena, per il Campionato Italiano ACI Karting, dove in gara perde i sensi, per il grande contraccolpo accusato durante un violento incidente. Passata la paura, si parte per gli Emirati, dove Sofia debutta a metà stagione con il team CRG Abu Dhabi nella UAE IAME Series. La sfortuna la fa ancora da padrona e la giovane perde la lotta per il terzo posto in campionato.

Cambio di rotta

Dimenticato il 2018, la stagione 2019-2020 deve essere quella della rivincita per Sofia, che con il team Xcel Motorsport sta prendendo parte al Campionato Rotax Max Challenge UAE nella categoria Mini Max, un salto di qualità (e di velocità), assolutamente non da poco. L’ultima gara l’ha vista perdere rispetto al suo avversario per soli 18 millesimi di secondo e sono certa che la vedremo lottare per le più ambite posizioni in campionato, già dal prossimo appuntamento in programma il 24 e 25 Gennaio a Yas Marina, proprio su una parte del circuito utilizzato per la Formula 1.

Piccole driver crescono

Parlare con il papa’ di Sofia mi ha fatto particolarmente piacere, nel sentirlo raccontare entusiasta quelli che sono i risultati e le sfide in pista della figlia, ma ancora di più per i valori che le sta insegnando ed il “low profile”, quando gli si chiede del futuro di questa piccola donna, che compirà 13 anni a Maggio.

Sia lei che la sua famiglia non stanno investendo denaro affinché diventi una macchina da corsa a tempo pieno, (anche se chiaramente sono io la prima a tifarla e se succederà ben venga!), ma, consapevoli di come le cose funzionano in questo sport, nonché delle immense risorse necessarie, sperano possa costruirsi un percorso “formativo”, che le permetta un giorno di avere un lavoro come istruttrice di guida, o perché no anche in campo giornalistico.

Per di più questa ragazzina tutto gas, non solo oggi si impegna in pista ma anche negli studi. Ha la fortuna di frequentare una scuola che si trova proprio di fronte al kartodromo di Dubai, dove si allena in kart una volta a settimana. School first insomma! – Come ridacchia il papà’ Paolo.

Un progetto per il futuro: la Kart Advisor Academy

Per porre le basi per il futuro di Sofia, ma anche e soprattutto per dare la possibilità ai bambini di approcciarsi al mondo delle competizioni sui kart, padre e figlia sono impegnati insieme al kartodromo di Dubai, in un bellissimo progetto, partito a settembre 2019, la Kart Advisor Academy. Qui è proprio Sofia che, con l’appoggio del papa’, fa da istruttrice ai giovanissimi che vogliono imparare a correre. Allievi e maestra parlano la stessa lingua e possono interfacciarsi da bambino a bambino, confrontandosi sulle stesse esperienze e incertezze. Un ottimo modo per imparare ad amare lo sport motoristico senza la troppa pressione degli adulti. Approvato al 100%.

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Dubai e le donne nel motorsport.

Dubai è il paese degli Emirati Arabi che potremmo definire “meno islamico” come stile di vita e le donne possono mettersi al volante, per strada e nelle competizioni; tuttavia anche qui in questo mondo sono da sempre meno considerate. Si tratta di uno sport individualista dove, per guadagnarsi rispetto, le rappresentanti del gentil sesso devono sgomitare molto più dei colleghi maschi. Il padre di Sofia l’ha sempre spronata a dare di più, per poter recuperare terreno per via del suo “status di femmina”. All’inizio, ci racconta Paolo, “Sofia era come un “riempitivo sulla griglia”, ora invece sono in molti ad interessarsi ai suoi risultati e tempi sul giro”. Che qualcosa stia cambiando? Forse no, ma è bello sapere che ci sono ragazzine come lei, che tirano fuori gli artigli e fanno del loro meglio per dimostrare che anche le donne possono farcela e soprattutto vincere, in un ambiente prettamente maschile. “E’ ancora un po’ troppo politically correct in pista, le manca un po’ di aggressività in gara” – ci confida il papà – “ma ci tiene a far bene, ha carattere ed è molto veloce”. Come lui, sono certa che quel poco che ancora le manca, non tarderà ad arrivare.

Contando lei, sono 4 in totale le ragazzine che competono nel suo stesso campionato: 4 giovani talenti in rosa che si impegnano al massimo, tenendo alto il nome delle donne in pista.

Donne in Auto ovviamente tifa per Sofia!