Toyota Woven City: una vera città smart e connessa
In principio era solo una questione di tecnologia, poi si sono aggiunte le auto e adesso, il CES di Las Vegas (6-9 gennaio), allarga i suoi orizzonti e si estende fino alle città del futuro. E’ Toyota a fare da apripista che, a sorpresa, invece di presentare nuovi modelli ibridi o elettrici, alza i veli sulla sua idea di città smart, che ha chiamato Toyota Woven City: in una prima fase ci vivranno circa 2.000 persone e sarà un grande laboratorio su scala reale per testare soluzioni innovative.
La Connected City secondo Toyota
Woven significa tessuto intrecciato e riporta alle origini della casa giapponese che nasce nel 1890 come produttore di telai tessili in legno e solo nel 1933 aprì una nuova divisione destinata alla produzione di automobili. Woven City sembra quindi quasi una celebrazione del futuro partendo dal passato. Il CEO Akio Toyoda illustra l’ambizioso progetto: costruire una città “prototipo” di 175 acri (circa 700.000 metri quadrati) ai piedi del Monte Fuji, in Giappone, dove le persone vivranno a contatto diretto con tutte le principali tecnologie. La costruzione inizierà nel 2021 e sarà disegnata dall’architetto danese Bjarke Ingels, già autore di importanti opere come il Two World Trade Center di New York, la Lego House in Danimarca e i due quartier generali di Google a Mountain View e a Londra. Woven City, inutile a dirsi, sarà un ecosistema connesso dove i ricercatori potranno testare molte tecnologie come la guida autonoma, diverse soluzioni per la mobilità come servizio, la robotica, le energie alternative, le case smart, l’intelligenza artificiale e molto altro, in un ambiente reale. I palazzi saranno principalmente di legno, per minimizzare le emissioni di gas serra lungo tutto il ciclo di vita e sfruttare le tecniche di costruzione e la produzione di robotica giapponese. I tetti saranno coperti da pannelli solari e fuel cell a idrogeno. Le case avranno robot per assistere gli occupanti nella vita di tutti i giorni. Verranno usati sensori basati sull’intelligenza artificiale per verificare la salute degli abitanti e prendersi cura dei loro bisogni principali e aiutarli nella vita quotidiana. Il tutto sarà inserito in un contesto pieno di verde caratterizzato da coltivazione idroponica.
Gli spostamenti a Toyota Woven City
Sarà Toyota E-Palette la regina dei piccoli spostamenti nella città del futuro: il mezzo a guida autonoma presentato in passato da Toyota. Non si muoverà solo in “pianura” ma, grazie a rampe ad hoc, potrà spostarsi anche in altezza portando le persone praticamente in casa. La città avrà anche un piano sotterraneo, che sarà utilizzato da robot e mezzi di servizio, per spostare merci, spazzatura e tutto quello che non si vorrà far vedere in superficie. Ci saranno tre tipi di strade: quelle dedicate esclusivamente ai mezzi autonomi, quelle per la micromobilità dove si potranno muovere pedoni e piccoli mezzi e quelle esclusivamente pedonali.
Dalle auto alle smart city: l’industria automotive cerca una nuova dimensione
Me la immagino una città efficiente, sostenibile, silenziosa, pulita, anzi profumata, senza traffico né smog. Voi ci vivreste? Certo è che le innovazioni nella mobilità influenzeranno moltissimo le abitudini delle persone, ma avranno un impatto ugualmente grande sulle città stesse. Ecco quindi che aziende come Alphabet, Baidu, SoftBank, ma anche altre società IT hanno presentato concept di città che hanno come obiettivo quello di arrivare a dominare tutta l’infrastruttura necessaria per la gestione e il funzionamento delle nuove città. La Connected City di Toyota, ha l’obiettivo di far vedere che il sistema delle nuove città può essere dominato anche dall’industria automotive. Non sono ancora stati resi noti i costi necessari per questo investimento e neanche quali saranno le società con le quali collaboreranno per sviluppare questo progetto. Un’unica certezza al momento: i produttori di auto hanno bisogno di trovare nuovi ambiti di sviluppo e Woven City forse non sarà l’unica.