Le nuove forme di possesso di un’auto, quali sono e come funzionano
06.02.2020 - in

Le nuove forme di possesso di un’auto, quali sono e come funzionano

Micromobilità, car sharing, car pooling, ride hailing: questi sono i nuovi nomi della mobilità, ormai sempre meno legata al possesso di un’auto e sempre più a nuove forme che alleggeriscono di costi inutili e danno ancora più libertà di movimento. Si parte dalle grandi città come Milano, che diventano veri e propri laboratori dove sperimentare le nuove tendenze in fatto di spostamenti sia pubblici che privati, ma si arriverà anche nei piccoli centri urbani: è una tendenza irreversibile, non una moda. Prima c’erano solo il leasing e il noleggio ma adesso il ventaglio si è allargato parecchio, vediamo come orientarci tra le diverse alternative.

L’auto come lo smartphone: si paga un abbonamento e la si usa con i servizi integrati

Alternativa al leasing è quello che si fa con i cellulari: si paga un abbonamento per avere uno smartphone, le telefonate e il traffico dati. Allo stesso modo si può scegliere un’auto e pagare un canone mensile per averla. Alcune Case auto lo fanno già, altre si stanno attrezzando. Si tratta di una forma particolarmente comoda per i giovani che sono proprio abituati a non possedere un oggetto ma a poterlo usare per un po’ e sostituirlo quando esce il nuovo modello. Rispetto al leasing include servizi supplementari che diversamente vanno pagati a parte.

Il car sharing

La differenza principale tre il car sharing e il noleggio a lungo termine sta nella durata del periodo di “affitto” del mezzo, normalmente di poche ore e ancor più spesso di minuti nel primo caso.

Ulteriori diversità sono rappresentate dai costi e dalle modalità: normalmente il car sharing prevede un canone fisso non variabile in base alle esigenze e differenze tra clienti, come nel caso nel noleggio. La modalità di ricerca e prenotazione, nel caso del car sharing, avviene tramite app ed è possibile utilizzare il mezzo solo all’interno di un’area circoscritta, di solito solo nelle grandi città.

Vantaggi? Nessuna agevolazione fiscale e nemmeno la chance di scegliere il modello dell’auto, ma la possibilità di ricercare e prenotare l’auto da app 24/7, entrare nelle zone a traffico limitato, parcheggiare sulle strisce blu gratuitamente e lasciare il veicolo in qualsiasi punto della città, non obbligatoriamente dove l’abbiamo trovata. Ditemi se è poco! Motivi forse questi per i quali in Italia oggi è arrivato a cifre intorno agli 1,3 milioni di utenti!

Il leader globale del car sharing a flusso libero è oggi rappresentato dall’unione di Car2go e DriveNow (SHARENOW), nato dalla joint-venture di mobilità dei gruppi BMW e Daimler AG.

Car pooling e Ride Sharing

BlaBla Car è l’esempio più tangibile del car pooling: una sorta di servizio di autostop del nuovo millennio, dove utenti privati danno la possibilità a chi deve compiere lo stesso loro percorso, di condividere tragitto e costi dello stesso, mettendo a disposizione la propria vettura. Risultato? Nessun guadagno per il conducente proprietario del mezzo, ma una condivisione dei costi del viaggio e conseguente riduzione dell’importo che si sarebbe invece speso, se ad effettuare il tragitto fosse stato il solo guidatore, oltre che chiaramente una o più auto in meno in circolazione nello stesso arco di tempo.

Il ride sharing ha invece quasi sempre uno scopo di lucro ed è più un servizio “on demand”.

Il ride hailing

Avete presente quando chiamavate un taxi e l’autista professionista veniva a recuperarvi all’orario e nel luogo stabilito? Benissimo, così funziona anche il ride hailing, ma ovviamente è tutto molto più tecnologico: scaricate un’app sul vostro cellulare, visualizzate i mezzi nelle vostre vicinanze grazie ai servizi di localizzazione e prenotate la corsa che sarà a vostro uso esclusivo. Anche per quel che riguarda il pagamento potrete procedere sia con contanti, che direttamente tramite app associando la vostra carta di credito all’account personale.

E’ la ricerca sull’interesse dei consumatori nel mondo relativamente alle nuove tecnologie dell’automotive, condotta da Deloitte, una tra le più grandi realtà nei servizi professionali alle imprese, a confermarci il forte aumento del regolare utilizzo di servizi di ride hailing negli ultimi anni. I consumatori sono stati in grado di cogliere quelli che sono i benefici di questa soluzione di mobilità, come il poter essere multitasking mentre si è passeggeri, guardando un video, mandando un sms, i costi più bassi rispetto a possedere un veicolo, il non doversi preoccupare di trovare parcheggio, o se si ha bevuto un bicchiere di troppo.

La maggior parte delle persone preferisce questo in sostituzione del tradizionale taxi, specialmente i giovani, chiaramente più inclini a recepire e condividere queste nuove alternative di mobilità. Sono sempre i giovani, in particolare la generazione Y/Z a mettere in dubbio se valga la pena possedere un mezzo proprio. Il fornitore più conosciuto di tale servizio è ovviamente Uber, al quale si affianca anche un altro nome del ride hailing che anche noi di Donne in Auto abbiamo avuto modo di testare e che si chiama FREE NOW.