Quali sono gli antifurti che proteggono le nostre auto
27.02.2020 - in

Quali sono gli antifurti che proteggono le nostre auto

Abbiamo appena pubblicato l’indagine che mostra furti di auto in aumento e recuperi in calo, vediamo quindi quali sono i sistemi che arginano o almeno rendono più complicata l’attività dei ladri. Le soluzioni più affidabili al momento sembrano quelle che abbinano la tecnologia in radiofrequenza con le soluzioni telematiche. Sono quattro le principali famiglie di antifurto presenti sul mercato: meccanici, elettronici, satellitari, radiofrequenza associata a funzioni telematiche. Vediamole.

Antifurti

  • Meccanici: i più tradizionali, semplici da usare e i più economici (da un minimo di 20 euro fino ad un massimo di 100 euro) in assoluto. Consentono nelle diverse declinazioni di bloccare i pedali, lo sterzo, le ruote, ect… In alcuni casi si rivelano utili in quanto scoraggiano il ladro improvvisato, ma sono anche i più facili da neutralizzare da mani esperte e non segnalano all’esterno il furto in corso.
  • Antifurti elettronici che funzionano grazie alle centraline all’interno dell’auto e ne esistono di due tipi:
    – A sirena:  i sensori collegati all’esterno (antifurto perimetrico) o all’interno (antifurto volumetrico) della macchina attivano una sirena quando percepisce specifiche vibrazioni o variazioni di volume (causate, per esempio dall’apertura di una portiera). Alcuni regolamenti comunali ne vietano l’utilizzo nelle ore notturne. Costo di circa 200€.
    Immobilizer: si attiva automaticamente nel momento in cui la speciale chiave codificata viene sfilata dal quadro, bloccando un elemento indispensabile per l’avvio del motore (solitamente la pompa del carburante) e impedendo di fatto all’auto di mettersi in moto. Questo dispositivo può facilmente essere disinnescato, al punto che molte assicurazioni rifiutano di stipulare polizze per le macchine che ne sono dotate. Costo di circa 100€.
  • Antifurti satellitari: composti da una centralina in grado di gestire un localizzatore GPS collegato alla rete di satelliti ed un modulo GSM che provvede a comunicare in tempo reale ogni movimento dell’auto allo smartphone del proprietario e a una centrale operativa, fornendo importanti informazioni come la posizione esatta, la velocità e la direzione di marcia. Grazie a questa tecnologia è inoltre possibile attivare a distanza il blocco totale del motore. E’ uno dei sistemi più avanzati anche se esistono situazioni ambientali (garage sotterranei, container) e device (jammer) che possono facilmente neutralizzare il segnale. Costo fino che può variare tra i 600 e i 1.000 euro.
  • Radiofrequenza non schermabile e servizi telematici: la prima è in grado di rilevare i veicoli in posti nei quali gli altri sistemi sono meno efficaci (container, parcheggi sotterranei e garage) e garantisce percentuali di ritrovamento pari al doppio della media nazionale, grazie anche al supporto di una centrale operativa sempre attiva e a di team sicurezza che ogni giorno coadiuva sul campo le Forze di Polizia. I secondi Il costo complessivo per le due soluzioni abbinate è oggi di circa 800 euro rendono connessa la vettura e più sicuri e protetti anche i suoi occupanti grazie a una serie di funzionalità: dall’alert quando la vettura esce da un’area predefinita senza il proprietario a bordo, alla localizzazione del veicolo e alla verifica del chilometraggio, dello stato di carica della batteria, dei percorsi compiuti e dello stile di guida, fino alla manutenzione preventiva con la segnalazione al concessionario di eventuali avarie e malfunzionamenti del veicolo o incidenti per il necessario supporto meccanico e sanitario.

Un’ultima soluzione per bloccare le nuove tecniche di furto dell’auto attraverso sistemi hi-tech è il KeyJack, un “key e card protector”, costruito con materiali che si ispirano alla “gabbia di faraday”, a prova di cyber-ladri, in cui tenere al sicuro dalla possibile clonazione la chiave della propria auto quando non viene utilizzata.

Anticlonazione