La rete logistica di Volvo Cars passa dalla gomma alla rotaia per ridurre le emissioni
08.04.2020 - in

La rete logistica di Volvo Cars passa dalla gomma alla rotaia per ridurre le emissioni

Parlare di emissioni non è solo una questione di emissioni allo scarico. Perseguire strategie di completa elettrificazione della gamma non è sufficiente per ridurre l’impatto ambientale delle aziende auto. Il problema va affrontato a 360°, dai fornitori alle linee di produzione, passando dagli approvvigionamenti e dalla logistica. Gli spostamenti di merci, di semilavorati e anche delle auto da consegnare vengono fatti prevalentemente usando camion. Si tratta di un aspetto incluso anche nel Green New Deal Europeo che ha, tra gli altri obiettivi, proprio quello di favorire lo spostamento dei trasporti da gomma a rotaia. Argomento delicato perchè gli interessi in gioco sono davvero molti ma abbiamo già un esempio nel settore auto: Volvo Cars.

Trucks-to-trains swap significantly cuts emissions in Volvo Cars logistics network

Trucks-to-trains swap significantly cuts emissions in Volvo Cars logistics network

Volvo Cars: dalla gomma alla rotaia per gli spostamenti legati alla logistica

A Gotebord hanno verificato che quello che determina il carbon footprint totale di una nuova auto è così composto: al 36% dalla catena dei fornitori, dal 5% dalle attività produttive e dal 59% dalle emissioni delle auto. 

Ecco quindi che, per ridurre significativamente le emissioni di CO2 agendo sulle attività produttive, Volvo Cars sta sostituendo i trasporti su gomma fra i suoi stabilimenti di produzione e i depositi di vetture nuove con trasporti su rotaia.

L’implementazione del trasporto ferroviario ha consentito, ad esempio, di ridurre di circa il 75% le emissioni di CO2 sulla tratta che va dallo stabilimento di produzione di Ghent, in Belgio, a un deposito appositamente realizzato nel Nord Italia. Su un’altra tratta, che congiunge Ghent a un secondo deposito in Austria, le emissioni sono state abbattute della metà circa grazie al passaggio al trasporto su rotaia.

Un piano d’azione pluriennale…

Non si tratta di azioni sporadiche ma di strategie che rientrano in un piano d’azione a tutela del clima presentato quest’anno da Volvo Cars. Il piano prevede che la Casa automobilistica riduca del 40% l’impronta di carbonio per ciascuna vettura prodotta fra il 2018 e il 2025, il che richiederà una riduzione del 25% delle emissioni delle attività operative, inclusa la logistica. Il piano per il 2025 rappresenta un primo passo concreto verso la realizzazione di un altro obiettivo annunciato da Volvo Cars, vale a dire diventare un’azienda a impatto zero sul clima entro il 2040. Obiettivi del genere si raggiungono se si interviene anche sulle emissioni di carbonio dell’intera rete produttiva, delle attività operative nel senso più ampio del termine e dell’intera filiera, oltre che ad attuare iniziative per promuovere il riciclaggio e il riutilizzo dei materiali.

…anche in Cina e negli Stati Uniti

La strategia di Volvo Cars è globale, infatti sta cercando di incoraggiare un più ampio utilizzo del trasporto su rotaia in Cina e negli Stati Uniti. Già ora, le automobili vengono trasportate tramite ferrovia dai suoi stabilimenti di produzione cinesi al porto di Ghent, in Belgio, due volte alla settimana. Esistono poi altri collegamenti ferroviari per la consegna delle nuove Volvo ai depositi regionali in Cina e in Russia.

Negli USA, lo stabilimento produttivo che la Casa automobilistica ha inaugurato a Charleston, nella Carolina del Sud, sfrutta una rete di trasporti ferroviari già consolidata per trasportare le vetture prodotte fino ai depositi ubicati in diverse città del Nord America. Già ora questi treni sostituiscono ogni settimana l’equivalente di decine di camion, un numero destinato ad aumentare quando inizierà la produzione della prossima generazione del modello XC90.

 

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