Ford Mach-e: la prima auto fatta dalle donne
13.11.2020 - in

Ford Mach-e: la prima auto fatta dalle donne

Ford per il lancio di Mach-e ha lavorato a 360 gradi sul concetto di innovazione. Oggi non è solo il primo suv Bev del marchio, ma anche la prima auto nata all’insegna di concetti fondamentali come diversità e l’inclusione. Principi molto sentiti dalle lavoratrici, tanto da essere volute scendere in fabbrica tutte quante per costruire la prima unità al mondo.

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“Per più di 20 anni Ford ha lavorato instancabilmente a livello globale per cambiare la prospettiva nel settore. In Messico sono state sviluppate strategie di assunzione e di marketing per cambiare questa situazione, reclutando parecchie ingegnere nella nostra organizzazione: diversità e inclusione sono stati il nostro vessillo”, commenta Marcos Madrid, direttore della fabbrica, durante un webinar con le giornaliste del Women’s World Car of The Year.

Non è stata una sorpresa, dunque, che quest’anno in occasione dell’arrivo sulle linee di produzione di Mach-e, le donne dell’impianto abbiano proposto di mettersi tutte al volante della catena di montaggio.

Le Donne “scendono” in fabbrica

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Per una settimana, dopo aver ricevuto una formazione specifica da ogni reparto, si sono messe a lavoro assemblando e verniciando, per 7 ore per turno: ne è uscita fuori una speciale Mustang Mach-E, dedicata alla Giornata Internazionale della Donna, a cui ha contribuito con un tocco speciale l’artista María Fernanda Ochoa.

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Sulla carrozzeria sono infatti evidenti tre elementi: l‘aquila come immagine centrale a rappresentare la forza e l’importanza del genere femminile nello stabilimento; il logo ‘Ford Warriors in Pink’, a sostegno di chi combatte contro il cancro; i girasoli per paragonare le lavoratrici a fiori forti e stabili.

Il risultato è un’auto che riflette il potere femminile e riconoscendone lo sforzo quotidiano, che comporta al momento un quarto del risultato complessivo.

Ford la situazione femminile nell’impianto

Ad oggi le dipendenti arrivano ad essere solo il 23% del totale, un dato importante però se si considera che nel 2019 era solo l’8%. Con L’inizio della produzione del modello sono aumentate il numero delle lavoratrici del 40%, di cui il la metà a tempo indeterminato. Nel processo di verniciatura la loro partecipazione raggiunge il 50% del totale, nel reparto manutenzione il 30%, nello stampaggio a caldo il 10%.

“Vogliamo ridurre il divario di competenze di genere, migliorando l’approccio di acquisizione dei talenti, lo sviluppo e la forza lavoro: questa maggiore partecipazione delle donne al processo produttivo si traduce in un’esplosione di idee con approcci e prospettive diverse, una migliore comunicazione e un ambiente di lavoro migliore. Le donne sono esigenti, oggi sanno di poter realizzare qualsiasi cosa si prefiggono”, spiega ancora Marcos Madrid.