Temperatura di congelamento del GPL: tutto quello che devi sapere
10.12.2023 - in

Temperatura di congelamento del GPL: tutto quello che devi sapere

Il GPL, ovvero gas di petrolio liquefatto, è un combustibile gassoso ampiamente utilizzato per usi domestici, industriali e anche come carburante per autoveicoli. Data la sua natura, è importante conoscere la temperatura alla quale questo gas si liquefa e solidifica, poiché il congelamento può causare problematiche nel suo utilizzo oltre che rischi. Vediamo nel dettaglio cos’è il GPL e gli aspetti legati al suo congelamento.

Cos’è il GPL e perché è importante conoscere la temperatura di congelamento

Il GPL è un gas formato da una miscela di idrocarburi quali propano e butano, derivati dai processi di raffinazione del petrolio o dall’estrazione di alcuni giacimenti di gas naturale. Viene comunemente impiegato come combustibile alternativo al metano o alla benzina grazie alla sua elevata resa energetica.

Essendo un gas compresso, per motivi di trasporto e stoccaggio sicuro, il GPL viene normalmente liquefatto ad alta pressione. In questo modo mantiene un volume ridotto pur conservando un alto contenuto di energia per unità di massa. Per effetto della pressione il GPL si presenta come un liquido inodore in bombole, tank e serbatoi.

Tuttavia il GPL ritorna allo stato gassoso appena la pressione viene rilasciata. Inoltre tende anche a passare dallo stato liquido a quello solido al di sotto di determinate temperature: da qui l’importanza di conoscerne il punto di congelamento per garantire corrette condizioni di utilizzo e stoccaggio.

Spiegazione della temperatura di congelamento del GPL

La temperatura alla quale il GPL passa dallo stato liquido a quello solido, congelandosi, dipende dalla composizione della miscela di idrocarburi che lo costituiscono. Ad esempio il propano puro congela a -189,7°C, mentre il butano puro a -135°C. Le miscele di GPL utilizzate commercialmente hanno temperature di solidificazione comprese tra -60°C e 0°C a seconda delle proporzioni di propano e butano presenti.

I tipi di GPL più diffusi in Italia hanno valori di congelamento che oscilla tra -15°C e -5°C per il GPL sfuso ad uso domestico, mentre tra 0°C e -12°C per il GPL per autotrazione. La differenza di composizione tra le miscele è dovuta alla diversa applicazione d’uso e stoccaggio prevista.

Ad esempio il GPL per auto, essendo contenuto in serbatoi non riscaldati e soggetto agli agenti atmosferici, richiede una minore percentuale di butano che solidificherebbe più facilmente rispetto alle miscele per impieghi domestici. Conoscere il punto esatto di congelamento del proprio GPL è comunque importante per adottare le misure preventive più adeguate.

Effetti del congelamento del GPL

Quando il GPL liquido contenuto nelle bombole o nei serbatoi scende per effetto climatico sotto la temperatura di congelamento, si assiste ad un progressivo passaggio di stato da liquido a solido. Il GPL ghiacciato tende ad espandersi occupando fino al 30% in più del volume originale.

Questo può portare a problematiche nell’utilizzo pratico del GPL, in quanto il congelamento blocca il flusso del gas verso gli accessori di prelievo. Congelando anche tubazioni flessibili e riduttori, impedisce il corretto funzionamento di apparecchi domestici ed impianti alimentati a GPL.

Sulle auto GPL si può avere difficoltà di avviamento del motore o addirittura blocco nell’erogazione del carburante durante la marcia. Anche la strumentazione di controllo come manometri e indicatori di livello possono risultare compromessi e fornire letture errate.

Suggerimenti pratici su come prevenire il congelamento

Data l’inconvenienza e i possibili rischi di un congelamento del GPL, vediamo alcuni pratici consigli su come evitare questo problema sulle bombole domestiche o sugli impianti per auto:

  • Tenere le bombole di GPL sfuso in locali protetti da intemperie, umidità e a temperatura mai inferiore ai 10°C;
  • Isolare con guaine termo-coibenti flessibili e tubazioni esterne di adduzione del GPL;
  • Installare dispositivi traccianti del calore su tubazioni e riduttori di pressione critici;
  • Evitare esposizione a temperature molto rigide per bombole e serbatoi GPL non in uso;
  • Sostituire il GPL liquido con miscele a più alto contenuto di propano se soggetto a climi molto freddi;
  • Verificare periodicamente il punto di congelamento del proprio GPL.

Seguendo queste precauzioni, unitamente al buon senso nella gestione e conservazione del GPL liquido in bombole o serbatoi, è possibile evitare il rischio di pericolosi o scomodi congelamenti.

Implicazioni sulla sicurezza del GPL congelato

Il GPL allo stato congelato non può essere utilizzato in modo proprio e sicuro. Il suo utilizzo forzato può infatti portare a gravi conseguenze sia sugli impianti che a livello di incolumità personale.

Le sollecitazioni anomale su bombole, rubinetti e riduttori dovuti a blocchi o sovrapressioni per prelievo forzato del GPL solidificato possono causare perdite del gas con rischi d’incendio ed esplosione.

Inoltre la fuoriuscita violenta di liquido solidificato da fessure o da dispositivi di sicurezza danneggiati, può causare ustioni criogeniche anche gravi. Assolutamente da evitare tentare di liberare ugelli o tubazioni intasate con metodi impropri, come l’utilizzo di fiamme o surriscaldatori elettrici.

Parimenti, tentare di guidare un’auto GPL con impianto di alimentazione parzialmente congelato, oltre ai danni meccanici al sistema, può portare al blocco del motore in piena marcia esponendo a gravi rischi per la circolazione.

In presenza di un qualsiasi blocco nell’utilizzo del GPL causato da congelamento, è d’obbligo interrompere immediatamente ogni tentativo d’impiego e procedere con lo scongelamento graduale e sicuro prima di rimettere in servizio. La prevenzione rimane sempre la migliore soluzione.