Cinque donne più un uomo alla ricerca della felicità!
11.09.2018 - in

Cinque donne più un uomo alla ricerca della felicità!

Sono uscita col sorriso sulle labbra e una costruttiva positività dall’incontro di domenica mattina che si è svolto nel Salone d’Onore della Triennale, a Milano, nell’ambito della manifestazione “Il tempo delle donne”. Vi avevamo anticipato la nostra partecipazione e così è stato, anche perchè noi siamo proprio l’esempio vivente che fare un lavoro appagante è uno dei segreti per la felicità. La tavola rotonda, organizzata da Mitsubishi Italia e moderata dalla direttrice di Io Donna Danda Santini, è stata davvero un momento di arricchimento e tutte le donne che vi hanno preso parte hanno portato e condiviso il proprio valore. Cinque donne che, con semplicità e spontaneità, hanno raccontato la loro esperienza, cinque storie con lo stesso fil rouge: la ricerca della felicità. Luisa Ranieri, l’attrice che tanti ricorderanno anche nel famosissimo spot “Antò fa caldo”, ha aperto le danze leggendo un passaggio tratto da “La chiave a stella”, romanzo del 1978 di Primo Levi:

“Se si escludono gli istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l’amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la miglior approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono.”

L’attrice napoletana ha poi raccontato di come, intanto che studiava Giurisprudenza, ha deciso di cambiare percorso e seguire la sua passione, tenendo sempre presente questo come idea: “cercare sempre e accontentarsi mai”.

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Diversa la storia di Filomena Pucci, autrice tv, scrittrice, e autrice del libro “Quello che ti piace fare è ciò che sai fare meglio – Come ogni donna può far fiorire e fruttare la propria passione”. Per lei

“E’ nel fare che ci definiamo e ci conosciamo. Il lavoro racconta i nostri valori, racconta chi siamo e ci fornisce la chiave per raccontarci agli altri”.

Per anni ha tenuto un post it appiccicato in cucina dove c’era scritto: “quello che ti piace fare è quello che sai fare meglio”.

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Partendo da questo ha affinato la lista delle cose che le piacevano fare, fin quando un giorno, su quella lista sono rimaste solo due cose: il lavoro (scrivere) e la ricerca del fidanzato perfetto. Una volta cancellata la seconda, si è dedicata completamente alla sua passione ed è arrivata dov’è adesso…poi dopo ha anche trovato il fidanzato perfetto! Luisa Rumor invece, consulente in comunicazione, ci ha fatto riflettere sui giovani, liceali o universitari, e sul fatto che sembra abbiano poca fiducia circa la possibilità di fare qualcosa di importante. Il consiglio è che

se vogliamo avere figli più fiduciosi, dobbiamo prima di tutto avere noi stessi fiducia in loro

e per farlo utilizza una frase giapponese: “leggere l’aria”, nel senso di ascoltare e rispettare, poi “prendere l’aria”, nel senso di raccogliere i segnali del mondo attraverso ad esempio la lettura o i viaggi e infine di “catturare l’aria”, nel senso di trovare la propria strada.

Quella strada che a volte viene persa e va ripresa o reinventata. Ne parla Odile Robotti, fondatrice di Learning Edge, che racconta come a volte si debba ricominciare da zero. Ormai l’incertezza è il nuovo status quo con cui dobbiamo abituarci a convivere e anche il lavoro è diventato imprevedibile.

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Una ricerca afferma che nel 2030, l’85% dei lavori saranno nuovi e non sono ancora stati inventati! A tanti ricominciare non piace, è un po’ l’ammissione di un fallimento e ci sono molti freni ma, nonostante tutte le resistenze umane, si può, anzi si deve e spesso il nuovo inizio è una vera e propria fortuna. Ecco quindi che Odile dà cinque consigli per imparare a ricominciare.

  1. Iniziate facendo il pieno di energia: ricominciare è faticoso!
  2. Preparatevi perché pianificazione e formazione sono importanti quando si riparte da zero.
  3. Imparate l’arte del Kintsugi: l’arte giapponese di rimettere a posto le ceramiche usando l’oro liquefatto per la saldatura. Si ottengono ceramiche ancora più preziose di quelle originarie: le ferite (le crepe delle ceramiche) sono imperfezioni che diventano nuove “perfezioni”.
  4. Ispiratevi all’aquila: un predatore che a un certo punto della sua vita (intorno ai quarant’anni) si ritira per rinnovare becco, artigli e piume e tornare più forte che mai e continuare a vivere altri trent’anni.
  5. La nostra capacità di ricominciare non è una dotazione fissa, ma è come una fisarmonica: il punto non è se siamo in grado di ricominciare ma come farlo.

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Quando è il turno di Maria Cristina Bombelli, fondatrice e presidente di Wise Growth, anche lei è d’accordo nel dire che le uniche cose che contano nella vita sono l’amore e il lavoro. Spesso per quest’ultimo si accettano compromessi perché ci dà da vivere ma non bisogna essere vittime della cherofobia, la paura incontrollabile di essere felici, e bisogna provare tante cose per scoprire il fuoco che c’è in ognuna di noi.

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La ricerca e la curiosità quindi come elementi importanti, senza farsi influenzare da un contesto depresso ma guardare oggettivamente quello che ci circonda per cogliere che effettivamente il nostro bicchiere è comunque mezzo pieno, per tutto quello che abbiamo! C’è poi un intervento che “alleggerisce” i temi con Debora Villa, attrice e comica, che

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dispensa pillole di intelligente ironia, prima della conclusione dell’unico uomo intervenuto sul palco. E’ Luca Ronconi, Amministratore Delegato Gruppo Koelliker, che racconta l’esperienza di un’azienda attenta all’universo femminile con progetti concreti, come il nido aziendale, presente già dal 2005, il programma di Smart working, aperto a tutti i dipendenti, e il Maam, Maternity as a Master, un programma di formazione online per le donne durante il periodo di maternità. Ma il suo intervento si conclude con un cruccio:

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Mitsubishi sta lanciando un’Academy per neolaureati in diverse discipline (dall’ingegneria all’economia) da inserire in azienda, ma ricevono pochissime adesioni da donne. Quindi ragazze non siate timide! E’ vero che il settore automotive è maschile e maschilista, come ha confessato lo stesso Ronconi, ma proprio per questo è fondamentale che sempre più donne gli si avvicinino, per portare una ventata di femminilità. E a proposito di femminilità, noi in questi giorni ci siamo fatte accompagnare da Mitsubishi Eclipse Cross, un SUV molto apprezzato dalle donne grazie al suo design, agli alti standard in termini di sicurezza e al comfort che la rendono perfetta anche per i lunghi viaggi. E adesso, cariche di energia e con la curiosità che ci contraddistingue continueremo il nostro viaggio alla ricerca della felicità che, per noi Donne in Auto, passa ovviamente dalle macchine!

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