Catalizzatore rotto: sintomi, cause e conseguenze
29.12.2023 - in

Catalizzatore rotto: sintomi, cause e conseguenze

Il catalizzatore è un componente ormai indispensabile del sistema di scarico delle automobili, inserito al suo interno per abbattere le sostanze inquinanti presenti nei gas di scarico, prima che questi vengano emessi nell’ambiente. Si tratta di un dispositivo che sfrutta reazioni chimiche di ossidazione e riduzione per trasformare gli idrocarburi incombusti, il monossido di carbonio e gli ossidi di azoto, altamente tossici e cancerogeni, in composti meno nocivi come anidride carbonica e vapore acqueo.

La diffusione su larga scala dei catalizzatori sulle vetture è iniziata a partire dagli anni ’80-’90, con l’introduzione di precise normative antinquinamento in Europa (Euro 0 nel 1993) e in Nord America. Grazie ad essi, le emissioni delle auto di sostanze inquinanti come CO, NOx e idrocarburi si sono ridotte in media del 90% rispetto ai veicoli sprovvisti.

Dato il ruolo chiave che il catalizzatore riveste per l’ambiente e per rispettare i limiti di legge relativi alle emissioni di scarico, è assolutamente necessario che esso funzioni sempre in modo impeccabile.

 

Funzione e importanza del catalizzatore nei veicoli

In particolare, il catalizzatore trasforma gli idrocarburi incombusti e il monossido di carbonio in anidride carbonica e vapore acqueo tramite un processo chiamato ossidazione. Riduce inoltre gli ossidi di azoto (NOx) attraverso la riduzione catalitica selettiva.

Un catalizzatore difettoso o rotto compromette queste reazioni chimiche, comportando un aumento delle emissioni inquinanti rilasciate nell’atmosfera dallo scarico del veicolo. Ciò ha conseguenze negative sia per le prestazioni del motore che per l’ambiente.

Sintomi più comuni di un catalizzatore rotto

I sintomi di un catalizzatore rotto o difettoso possono essere diversi: riduzione delle prestazioni del motore con potenza e accelerazione minori, difficoltà a raggiungere elevate velocità; aumento dei consumi di carburante; accensione della spia check engine sul cruscotto; rumore del motore alterato, più rumoroso del normale; odore di gas di scarico più forte all’interno dell’abitacolo. Se si verifica una o più di queste anomalie, è consigliabile far controllare il catalizzatore da un meccanico qualificato.

Spiegazione delle possibili cause di un catalizzatore difettoso

Un catalizzatore può guastarsi o rompersi per diversi motivi: usura naturale dovuta all’età e ai chilometri percorsi, che ne riduce l’efficienza; danni meccanici al corpo ceramico interno per urti o vibrazioni eccessive; surriscaldamento per difetti al sistema di raffreddamento o di alimentazione del carburante; intasamento da depositi di olio o residui incombusti che ostruiscono i condotti interni; utilizzo di benzina contaminata da piombo o manganese che intossica il rivestimento in metalli nobili; difetti di progettazione o produzione del componente.

Effetti negativi di un catalizzatore rotto

Guidare con un catalizzatore rotto o malfunzionante può avere una serie di conseguenze negative: prestazioni del motore fortemente ridotte con minore potenza, maggiori difficoltà di accelerazione e calo della velocità massima; aumento dei consumi di carburante anche del 30-40%, con relativo aggravio dei costi di gestione del veicolo; emissioni nocive in atmosfera elevate, con gravi danni per l’ambiente e per la salute umana, in particolare vengono rilasciate percentuali molto alte di idrocarburi incombusti e monossido di carbonio; possibile danneggiamento di altri componenti del motore a causa delle alterazioni nel processo di combustione; rischi di sanzioni in caso di controlli, per violazione delle normative antinquinamento.

Come diagnosticare un catalizzatore rotto

Per verificare il corretto funzionamento del catalizzatore, è importante far eseguire specifici test e diagnosi del sistema di scarico: analisi gas di scarico, per misurare le reali emissioni di sostanze inquinanti alla prova dei fumi e rilevare eventuali valori anomali; verifica dell’efficienza di conversione del catalizzatore rispetto agli standard; controllo di eventuali codici errore memorizzati nella centralina elettronica del motore, relativi al catalizzatore o al sistema di scarico; ispezione visiva dello stato interno del catalizzatore tramite endoscopia. Solo le officine specializzate dispongono delle attrezzature necessarie per eseguire queste diagnosi approfondite. Il consiglio è di rivolgersi ad esse annualmente per monitorare lo stato del catalizzatore.

Manutenzione preventiva del catalizzatore

La manutenzione appropriata può rallentare il normale decadimento delle prestazioni del catalizzatore dovuto all’uso nel tempo. Gli accorgimenti principali sono: utilizzare sempre benzina senza piombo, meno inquinante; effettuare regolarmente il cambio dell’olio motore; sostituire filtri dell’olio, del carburante e dell’aria secondo le periodicità consigliate; far controllare il motore per individuare eventuali guasti che possano danneggiare il catalizzatore; non trascurare la spia check engine e far subito diagnosticare la causa; verificare visivamente le condizioni esterne del catalizzatore. In generale una corretta e tempestiva manutenzione dell’auto è fondamentale per preservare il catalizzatore.

Implicazioni legali e ambientali

Infine occorre ricordare che la rimozione o l’alterazione del catalizzatore al di fuori dei casi previsti dalla legge è un illecito penale. Guidare un veicolo con catalizzatore disattivato, manomesso o difettoso costituisce una grave infrazione al Codice della Strada, punita con sanzioni fino a 1968 euro e il ritiro della carta di circolazione. Inoltre l’emissione nell’atmosfera dei fumi non depurati ha pesanti conseguenze per l’ambiente: si stima che un’auto con catalizzatore guasto inquini come 15-20 vetture dotate di marmitta efficiente. Per il bene proprio, degli altri e del pianeta, è doveroso mantenere sempre in perfetta efficienza questo importante dispositivo antinquinamento.

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